prime esercitazioni e definizione dei caratteri di progetto
Solido di partenza: cilindro di diametro 4 e altezza 5
-SOTTRAGGO al solido un cilindro di diametro 3
-SOTTRAGGO al solido ottenuto un prisma a base triangolare (triangolo equilatero), la cui base è inscritta al cerchio di base del cilindro con diametro 4
-SOTTRAGGO al solido un prisma a base esagonale, con base circoscritta al cerchio di base del cilindro di diametro 3
-TAGLIO trasversalmente il solido in tre parti, rispettivamente alle altezze 3 e 4 a partire dall’alto e lo scompongo, allontanando ciascuna parte dall’altra di un’altezza 0,5
-SEPARO il solido in tre spicchi, uso come guida gli spigoli del triangolo equilatero di base del prisma che ho precedentemente sottratto. Gli spigoli del triangolo hanno distanza 1,73 dal centro virtuale della base, faccio in modo che essa diventi pari a 2,27, seguo quindi il rapporto aureo rispetto ad un segmento di dimensioni 4, perché non voglio distanziare troppo le parti.
-COLORO il solido con i tre colori primari e le relative gradazioni
- RUOTO il solido intorno all’asse del cilindro di partenza. Faccio compiere al secondo livello una rotazione di 30 gradi in senso antiorario rispetto al terzo e al primo livello una rotazione di 60 gradi nello stesso verso. Il terzo livello resta fisso.
Ho compiuto le suddette operazioni con il fine di conseguire l’obiettivo primario di: armonia, personalmente interpretato come proporzionalità , ordine, compostezza, morbida dinamicità .
Lo specchio d’acqua, l’immagine riflessa, copia speculare e identica, eppure rovesciamento, ribaltamento del paesaggio, che nel doppio si mostra indefinito e, in quanto tale, addirittura, lascia spazio ad una possibilità che trascende il tangibile e l’apparenza di una realtà empirica per rimandare all’infinito.
Il ritratto doppio, due persone e due proposte quasi alternative di personalità , rimandano alla scissione di un solo Io, che si presenta in qualità di alterego, l’altro volto di una realtà , che non si mostra mai in modo univoco ma sempre duplice e problematica, due facce di una stessa medaglia.
Infine, nel cielo del protagonista agonizzante di El Greco, in preda alle visioni tragiche di una realtà di fatto, si squarcia la tela, e a spiazzare la logica statica di fondo è la rivelazione di un nuovo altro mondo, di una nuova possibilità , dell’alternativa come salvezza al drammatico contingente.
Quaderni di Serafino Gubbio Operatore _ Quaderno II (Luigi Pirandello)
dal brano:
“Ma questo ronzio, questo ticchettìo perpetuo, sì, e dice che non è naturale tutta questa furia turbinosa, tutto questo guizzare e scomparire d'immagini; ma che c'è sotto un meccanismo, il quale pare lo insegua, stridendo precipitosamente.â€
turbinoso, come lo spettacolo agitato al quale è costretto ad assistere il protagonista di El Greco
I limoni (Eugenio Montale)
dal testo poetico:
“Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.â€
inquieta, come la natura di Van Gogh, che nella sua dolcezza immobile, nei suoi vividi odori e colori, una volta riflessa nell’acqua suggerisce un turbato slancio verso l’indefinito e l’infinito
dal testo poetico:
“Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità .â€
disturbata, come gli sguardi dei fanciulli di Giorgione che ci turbano. Nei loro occhi colgo la disturbata duplicità dell’animo umano; nient’altro intendo che la complessità dell’animo umano. Un mistero che, Montale mi rammenta, può forse tradire la mano del divino, arbitrariamente inteso come disegno segreto di una possibile, sebbene incerta, veritÃ
Connessioni Dinamiche:
El Greco ïƒ Giorgione ïƒ Van Gogh
Il fragoroso turbinio è dilagante come una minaccia per l’umanitÃ ïƒ penetra e disturba anche nel profondo l’animo umano ïƒ la natura è l’ennesima prova di un’inquietudine crescente, la quale suggerisce la presenza del trascendente
La mia similitudine
Un turbinoso silenzio, continuamente disturbato da certa inquietudine
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