pierpaolo avanzi 2
Elenco elementi:
Gli elementi dell'opera michelangiolesca che per primi ho colto nell'osservazione della cacciata dall'Eden nella cappella Sistina sono le quattro figure umane di Adamo ed Eva riprese in due sue momenti diverse della Genesi le quali, pur con espressioni diverse, mantengono la caratteristica muscolosità delle figure umane di Michelangelo; in secondo luogo ho colto la figura del Diavolo impersonificato nel serpente avvolto a spirale sull'albero del peccato, infine l'Arcangelo, cinto di porpora, mandato da Dio che con la sua spada condanna ad un destino mortale e terreno Adamo, Eva e la specie umana.
Gerarchia elementi:
Gerarchicamente i personaggi prima elencati si collocano, come cita in "Expelled from Eden" A William T. Vollmann, sotto la cupola divina rappresentata nella figura dell' Arcangelo velato di porpora il quale per mezzo della spada esprime il potere di Dio sul creato e la sua suprema decisione sul destino degli uomini. Adamo ed Eva invece sono condannati da Dio a ripristinare l’equilibrio corporeo con il sudore della fronte e partorendo con dolore. Diventando autore della propria vita, risolvendo da solo i problemi della sopravvivenza e dell’adattamento all’ambiente, l’individuo esercita il libero arbitrio che lo “espelle†dal sistema morale di riferimento, ma lo rende arteficie di un potere personale che lo eleva a “legislatore†di se stesso (â€la legge morale che è in meâ€, direbbe Kant). Per questo motivo sia Adamo, sia Eva che il serpente, reo di menzogne ingannatrici nei confronti degli uomini, si pongono sullo stesso livello di artefici al disegno del loro destino a parità di colpe."La giustizia originale - infatti- consiste nella sottomissione dell’uomo a Dio e nella sottomissione delle creature inferiori all’uomo"(Comp. Theol., I, c. 187). più precisamente la formula con cui S. Tommaso fissa il concetto di peccato originale: "E una disposizione disordinata derivante dal turbamento di quell'armonia che costituiva la giustizia originale (est quaedam inordinata dispositio prove niens ex dissolutione harmoniae in qua consistebat ratio originalis justitiae)".
Riferimenti:
"Expelled from Eden" A William T. Vollmann
Comp. Theol., I, c. 187
Bibbia, Genesi versetti 3,1-19
lionsfirenze.it e siti web vari
Corrispondenze immaginarie
Arcangelo_ Fulmine
Adamo prima del peccato_ Colonna
Adamo dopo il peccato_ Rosa di Jerico
Eva_ Foglia
Serpente_ Tornado
Le corrispondenze che mi hanno permesso di reinterpretare l'opera michelangiolesca sotto un'ottica immaginifica non sono frutto di analisi complesse e dettagliate ma di sensazioni che a "pelle" mi hanno condotto ad associazioni con elementi del mondo reale. Per questo motivo l'Arcangelo mandato da Dio viene da me immaginato come un fulmine che squarcia il cielo nero dove si è consumato il tornado del peccato. La figura di Adamo evolve da una situazione statuaria e dominante quale la colonna classica ad un mucchio di fieno (rosa di Jerico) simbolo di instabilità e incapacità di reazione di fronte alla forza dal vento punitivo di Dio. Infine il personaggio di Eva rimane costante nella forma di foglia ma muta nel suo aspetto e nella sua consistenza: da verde e rigogliosa sotto la protezione di Adamo si ritrova a fuggire e in un certo senso a sciuparsi all'arrivo dell' inverno della vita.
Sintassi matematica delle forme
Liscio
xx=i*Sin(i)*Cos(i)
yy=j'*2
zz=5*Cos(j)
zz=3
'zz=12-Abs(7-i)-Abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
zz=34-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
Corale
xx=i*Cos(z)*Sqr(j)
yy=j*Sin(j)+i
zz=Sin(i)+Sin(j)
zz=3*Cos(i)
'zz=12-Abs(7-i)-Abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
'zz=34-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
Inchiocciolato
xx=i*2*Sin(j)
yy=j*2*Cos(i)+Sin(0)
zz=10*Abs(Sin(i))*Abs(j)
zz=Sin(j)+Cos(i)
'zz=14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
zz=29-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
All' interno dei contesti scelti (Manhattan - NewYork e Banff National Park - Alberta Canada) inserisco due superfici ottenute dalle precedenti sintassi matematiche per "smuovere" l'apparente staticismo delle immagini e per creare una prima forma di disequilibrio secondo i tre aggettivi scelti: LISCIO INCHIOCCIOLATO e CORALE. Non siamo ancora in presenza di un catalizzatore ma esclusivamente di una "scarica elettrica fra due conduttori con diverso potenziale" (definizione di scintilla).
Inserimento catalizzatori
I catalizzatori inseriti nelle location, scelte per il progetto di una residenza intergenerazionale per giovani studenti e professori in pensione secondo canoni di comfort avanzati, fanno riferimento alla memoria attiva del mio Io oggi e a una determinata procedura che dalla soggettività mi porti alla complessità e d'altra parte che renda Manhattan più Manhattan di prima e il Banff National Park più Banff National Park di prima, sempre secondo i tre aggettivi scelti in partenza.
Il catalizzatore inserito nella scena di New York richiama una favola di origine britannica, Jack e la pianta di fagioli, che è legata fortemente alla mia infanzia; in secondo luogo la PIANTA DI FAGIOLI si inserisce dinamicamente nella scena della metropoli statunitense poichè ne accentua una delle caratteristiche principali: lo SLANCIO VERSO L'ALTO. Il catalizzatore inserito invece nel paesaggio fortemente naturale del lago canadese del Banff National Park, è una CHIOCCIOLA ovvero quell'animale dal carattere assai cauto e timido, in quanto si ritira appena sente il primo segnale di pericolo, che utilizza il guscio come difesa da condizioni climatiche sfavorevoli e da pericoli esterni; questo decisione è stata presa secondo un'ottica precisa: la residenza intergenerazionale deve essere un luogo di profondo scambio conoscitivo tra anziani e giovani, meglio se nella più totale tranquillità , in secondo luogo la chiocciola vuole enfatizzare una caratteristica del paesaggio ovvero la perfetta manifestazione della matematica nella natura presente nella struttura del guscio che richiama la MAGNIFICENZA DELLE MONTAGNE circostanti e la sublime RELAZIONE CROMATICA tra il verde delle foreste, il blu del lago e il candore delle cime innevate.
Paradidigma Iniziario
I paradigmi inseriti nelle scene iniziano a caratterizzare il paradigma, seppur iniziario, dell' IRTAL. I bacelli di fagioli e la chiocciola diventano "motore di evoluzione" per la residenza intergenerazionale dove gli aggettivi LISCIO INCHIOCCIOLATO e CORALE vengono ancora una volta rispettati attraverso la comparazione con gli oggetti generati dalla sintassi matematica.
Ipotesi volumetrica
L'accostamento di volumi, all'interno degli scenari di progetto, ricalca le basi stabilite nel paradigma iniziario e ne sviluppa le dimensioni tridimensionali rispettando i ruoli e le funzioni prima decise. Sia nel IRTAL ambientato in un paesaggio fortemente naturale sia in quello artificiale le funzioni dei vari ambienti vengono indicate allo stesso modo: con il colore ROSSO ho indicato gli spazi destinati al collegamento e alle connessioni tra i diversi livelli che saranno tutti sottolineati dalla CORALITA' della loro iterazione; con il colore BLU, che enfatizza la LISCEZZA, ho voluto rappresentare i volumi che saranno occupati da ambienti strettamente privati come gli alloggi per gli studenti, gli alloggi per i professori e le zone di studio individuale o silenziose come la biblioteca; infine con il colore VERDE ho caratterizzato tutti quegli spazi di dominio pubblico, di condivisione e di affaccio verso l'esterno. L'aula magna, le aule, la mensa comune, la palestra, la cafeteria e i laboratori di architettura dove i professori anziani trasmettono il loro sapere ai giovani studenti, ricalcano tutti, in un'ottica INCHIOCCIOLATA, l'idea di vita comune e di "propagazione" del sapere e di esperienze di vita.
Paradigma distributivo
Il paradigma distributivo, delle residenze intergenerazionali per studenti ed ex professori sulle sponde del lago immerso nel Banff National Park nello stato di Alberta in Canada, si basa su una griglia geometrica distributiva che fa perno su un sistema di cerchi concentrici di vario raggio che sottolineano, con i loro colori la destinazione d'uso delle varie zone dell' edificio e caratterizzano quella che può diventare la maglia strutturale attraverso l'intersezione tra le varie parti. Le residenze sono pensate per poter accogliere non più di due studenti e due professori ciascuna, così da garantire un clima di più vicina collaborazione e più proficuo apprendimento in un contesto che, a differenza della metropoli, enfatizza la tranquillità e il silenzioso, quindi non caotico, corso della natura. Ogni residenza è progettata per essere totalmente indipendente dalle altre che, pur essendo collocate sulla sponda dello stesso lago, possono gestirsi autonomamente tra di loro. La distribuzione degli ambienti avviene in modo analogo a quella del primo progetto ovvero, partendo dagli aggettivi LISCIO (blu) INCHIOCCIOLATO (verde) e CORALE (rosso), si vengono a collocare le residenze per gli studenti e quelle dei professori l'una da una parte rispetto al nucleo centrale rappresentato dall'aula magna e l'altra da quella opposta; i servizi comuni quali lavanderia e cucina rimangono anch'essi laterali rispetto all'asse centrale lungo il quale avvengono le attività comuni e di studio: laboratori, aula magna, sala lettura e ingresso con hall dove è possibile allestire mostre o un atelier con vista diretta sul lago.
Il paradigma distributivo della torre IRTAL collocata nel centro di Manhattan si sviluppa geometricamente secondo lo schema assodato di circonferenze concentriche che ruotano intorno ad un nucleo di importanza strategica per gli obiettivi della residenza generazionale, ovvero lo scambio di informazioni e di sapere tra due generazioni. L'aspetto distributivo di connessione ma soprattutto d'ingresso è ricoperto da uno schema geometrico che si trova ade essere Eccezione, infatti l'ingresso di ciascuna delle quattro zone destinate alla vita privata degli studenti e dei professori e le aree di servizio come la lavanderia o wi-fi, segue la regola matematica della Lumaca di Pascal . Ogni piano della torre è pensato per poter ospitare quattro studenti e quattro professori, ciò permette di ipotizzare, su scala maggiore, una trasmissione del sapere più completa e con maggiori possibilità di iterazioni tra i diversi piani dove, a differenza del contesto naturale dove le residenze erano autonome e scollegate tra di loro, si può ipotizzare durante il corso di studi il passaggio di studenti dai piani inferiori a quelli superiori come se si verificasse una promozione intellettuale o in un certo senso uno "slancio verso l'alto", quindi verso una professione di alto livello. Lo schema distributivo, anche qui, si articola secondo gli aggettivi LISCIO (blu) INCHIOCCIOLATO (verde) e CORALE (rosso) e determina non l'aspetto ma la regola di connessione tra i diversi spazi e l' accostamento tra le diverse funzioni.
Regole e Operazioni
Oltre alle regole operative utilizzate nel progetto della residenza studentesca di Lecco (riassunte nella propria pagina), vengono introdotte ora nuove regole che definiranno le logiche di trasformazione per modellare i volumi in modo da ottenere gli obiettivi prefissati ad inizio progetto: come rendere Manhattan più Manhattan e come rendere il lago del Banff National Park più lago del National Park di prima. Le regole verranno raggruppate a seconda dell’aggettivo a cui si riferiscono e avranno anche un rimando ad oggetti presenti nel contesto.
Scenari
I modelli generati attraverso le regole e le operazioni di trasformazione seguono le regole operative che fanno da leit motiv all'intero progetto dell' IRTAL. La progettazione lungo le sponde del lago del Banff National Park ha utilizzato il catalizzatore della CHIOCCIOLA come spunto per rendere più naturale il naturale canadese infatti la residenza intergenerazionale per studenti raccoglie in sè molteplici regole: la collocazione a riempimento come i ciotoli lungo le sponde del lago (CORALE), la fine che avviene con una proiezione sia CORALE che LISCIA tramite due forme generate dagli script basati su formule matematiche, l'esposizione INCHIOCCIOLATA che si manifesta attraverso l'utilizzo della maglia geometrica a cerchi concentrici e non per ultimo l'inizio e l'ingresso che appaiono nel loro insieme come dei tagli corali (ZORRO) che portano direttamente alla hall d'ingresso adiacente alla zona espositiva con funzione di atelier. Le due ipotesi progettuali fanno riferimento al paradigma distributivo e attraverso l'aspetto cromatico richiamano ancora una volta caratteri presenti nel paesaggio naturale da enfatizzare, vedi rivestimento in pietra che richiama le rocce e le cime circostanti, che caratteri distributivi e funzionali da rispettare, vedi colore verde per il "nocciolo" centrale destinato all'aula magna ed in generale ai locali dove avviene il più profondo scambio di conoscenze.
Gli scenari che delineano le logiche progettuali del IRTAL, inserito nel contesto fortemente artificiale di Manhattan, fanno perno ed evolvono sui criteri e le regole di trasformazione prima spiegati. Il luogo scelto per la collocazione della torre è la 5th Avenue n°89 di New York dove si trova il Solomon R. Guggenheim Museum. Il caratteristico edificio, ultimo grande lavoro di Wright, dalla strada assomiglia a un nastro bianco che si avvolge attorno a un cilindro più ampio in cima che alla base. Il suo aspetto è in forte contrasto con i più caratteristici grattacieli di Manhattan che lo circondano; all'interno la galleria espositiva forma una dolce spirale che sale dal piano terra fino alla cima dell'edificio. La scelta di questo luogo per la collocazione della residenza intergenerazionale non è casuale e nemmeno banale. Il problema che ho dovuto affrontare è stato quello di trovare un modo per concretizzare l'idea di ingresso, alla torre, CORALE e di esposizione, sempre dell' ingresso, INCHIOCCIOLATA senza intaccare il paradigma stabilito, che si riferiva esclusivamente agli accessi dei vari piani. Ho trovato quindi un forte legame dinamico tra il Guggenheim Museum e la mia torre, ipotizzando di collocarla alle sue spalle in modo da invitare coloro che devono frequentare o abitare l'IRTAL, a passare attraverso uno dei luoghi più carichi di essenza architettonica della città di New York. I due scenari sono frutto dell' utilizzo delle regole di trasformazione che vanno a modificare il catalizzatore (pianta di fagioli) inserito all'inizio. La prima ipotesi è frutto di una trasposizione volumetrica di ciò che veniva stabilito, attraverso la griglia geometrica, nel paradigma distributivo; la torre si staglia verso l'alto e i vani per gli ascensori, che rappresentano l'eccezione regolarizzata dalla legge della lumaca di Pascal, rappresentano l'elemento unico di collegamento da piano a piano. La seconda ipotesi ha tenuto conto invece di una successiva trasformazione infatti, pur mantenendo le stesse funzioni paradigmatiche per ogni locale e per ogni piano, si è voluto procedere attraverso la regola dello sviluppo triangolare in verticale che sottolinea l'idea che il percorso conoscitivo nelle sue tappe premia esclusivamente gli studenti degni di merito. Infine l'ultimo aspetto che si è modificato ma nel suo complesso non ha mutato significato è l'evulozione verso l'alto dei nostri edifici e la loro fine: secondo il paradigma la fine doveva essere piatta e liscia e la ripetizione progressiva era sintomo di coralità ; ciò è stato possibile in quanto l'estremità della torre è stata progettata per un giardino pensile con funzione di solarium mentre, per quanto riguarda la coralità , si è andati nella direzione di una semplificazione a livello di organizzazione dei piani che ha garantito la loro progressiva ripetizione e un più facile assetto distributivo e di collegamento.
Punti di vista
Contesto Naturale
Il punto di vista che meglio caratterizza e rende l'idea di come il lago del Banff National Park possa essere più lago di prima, viene scelto in una posizione strategica all'interno dell'aula studio della residenza intergenerazionale; lo scorcio sulle montagne circostanti, possibile dal upper level, consente di apprezzare come le regole di CORALITA' e LISCEZZA, enfatizzate dalla copertura dell' ingresso, frutto dell'unione delle due superfici matematiche rispettive, sovrastino la scena e si trovino ,secondo la regola, a determinare la proiezione verso l'alto e la fine dell'edificio, secondo una logica che richiede non la totale complanarità del tetto ma l'assenza di sporti e di guglie.
Contesto Artificiale
I due punti di vista che ho scelto per la torre intergenerazionale nel contesto urbano fortemente artificiale, appartengono a due luoghi e due situazioni opposte e diverse. Il primo punto di vista è preso dall'ultimo piano della torre dove, dalla finestra dell'aula dei professori, si può godere dello splendido panorama su Central Park, il polmone verde di New York dove ogni giorno migliaia di abitanti della metropoli nord americana si ritrovano per fare attività sportiva o semplicemente per rilassarsi. Il secondo punto di vista è preso invece da uno dei numerosi elicotteri che volano sulla Downtown newyorchese per voli turistici o per riprese aeree. Questi due aspetti fanno sì che la torre intergenerazionale sia allo stesso tempo "papera e coniglio" idealizzandosi così come IBRIDO, dove convivono aspetti di vita comune (Central Park) e di entusiasmante emersione professionale (volo sul centro del mondo).
