Third step 
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Il terzo progetto che andrò ad affrontare sarà la realizzazione della casa di Adamo all'interno del giardino dell'Eden. La sfida che questa esercitazione offre è di doppia entità ; in prima battuta la difficoltà rappresentata dallo stesso tema di progetto; in secondo luogo la realizzazione del contesto. Questa volta infatti le scelte e le varie elaborazioni progettuali non si limitano all'edificio in sè, ma indagano anche lo spazio circostante, anch'esso da definire e progettare.
Prima di buttarmi a capofitto nel processo che mi porterà allo sviluppo del progetto, sono andato a riprendere i passi della Bibbia che narrano della creazione dell'uomo e dell'origine del Giardino delle Delizie. Lo scopo è quello di sfruttare anche la seguente fonte scritta come incipit per "iniziare a sporcare il foglio bianco". Le parole concretizzano un pensiero, ma allo stesso tempo forniscono infinite chiavi di lettura nonchè scenari diversi propri dell'immaginario di ciascuno.
Creazione dell'uomo (capitolo 1)
"Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. Quindi Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra".
Il Paradiso dell'Eden (capitolo 2)
Poi il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perchè lo lavorasse e lo costudisse. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Di tutti gli alberi del giardino puoi mangiare; ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiarne, perchè nel giorno in cui te ne cibassi, dovrai certamente morire".
Il peccato dell'uomo (capitolo 3)
E il signore Dio lo mandò via dal giardino di Eden, per lavorare il suolo donde era stato tratto. Scacciò l'uomo, e dinanzi al giardino di Eden pose i cherubini e la fiamma della spada folgorante per custodire l'accesso all'albero della vita.
Per incrementare di complessità il mio progetto, vado a riscoprire dentro di me alcune manifestazioni della memoria che mi hanno accompagnato e permangono in me. Vista la difficoltà intrinseca di questo nuovo progetto ritengo questa operazione molto utile perchè mi aiuta a definire meglio la mia più intima poetica progettuale, concretizzando qualcosa che è per definizione "evanescente".
"L'uomo ha bisogno di mettersi in contatto con il Dio. Ma non lo troverà nel rumore e nell'inquietudine. Lo spirito è amico del silenzio. Osservate come la natura (gli alberi, i fiori e l'erba) cresce in silenzio. Osservate le stelle, la luna e il sole, come si muovono in silenzio. Dobbiamo ascoltare il silenzio, se vogliamo sentire l'anima commuoversi".
Il silenzio è materia sottile capace di esaltare i momenti di intimità e di raccoglimento dell'uomo davanti alla grandiosità della natura e al mistero del vivere quotidiano. Il silenzio esteriore che circonda e condensa la scena e il silenzio interiore che permette all'occhio di coglierne la bellezza.
Infine, ma non per ordine d'importanza, tutto ciò che evoca in me l'immagine della cacciata dal paradiso dell'Eden realizzata da Michelangelo, i cui aspetti sono già stati ampiamente trattati nel secondo progetto di cui qui il rimando (Second step)
Il giuramento degli Orazi - Jacques Louis David
Nell'antichità (fin dal tempo di Talete) si riteneva che ogni cosa, visibile in cielo e in terra, fosse ottenuta dalla combinazione alchemica dei quattro elementi e che i pianeti, per affinità di costituzione, generassero influenze astrologiche sul comportamento degli individui nati sotto determinate combinazioni degli astri.
A differenza degli altri progetti (vista la difficoltà intrinseca di questo nuovo progetto) e con lo scopo di evitare un eccessivo attaccamento alla vista bidimensionale dello stesso, ho operato uno studio topologico in quattro dimensioni. L'obiettivo era infatti quello di identificare, all'interno di un ipercubo e dei possibili successivi ipercubi la struttura topologica ed il carattere delle relazioni tra eventi riferita al progetto in corso, definendo gli interfaccia tra eventi ed i casi in cui "finisce" identificando "come" finisce.
Applicando le mie regole di trasformazione, con variazioni in corso d'opera, inizio a dar vita al contesto naturale che caratterizzerà il mio progetto. Sono partito dallo sviluppo degli alberi, differenziandoli secondo la loro futura localizzazione, come si evince da questo primo masterplan esplicativo.
VERDE Alberi nel bosco della prova
GIALLO Alberi nel giardino delle delizie
AZZURRO Albero della conoscenza
GRIGIO Casa di Adamo
Ho deciso di incrementare ulteriormente il grado di complessità degli alberi che caratterizzeranno il Giardino delle delizie, apportando alcuni dettagli alla parte alta degli stessi.
alcuni dettagli...(la chioma che riprende il motivo degli alberi del Giardino delle delizie, il tronco costituito dalle parole delle Sacre Scritture)...
Arrivando dal Bosco della Prova, il cammino risulta intenso. Sull'orizzonte si staglia la sagoma di un albero diverso (l'albero della conoscenza). Questo sarà visibile solo all'ultimo momento (così che l'uomo possa avere piena consapevolezza del suo percorso di penitenza). L'albero rappresenta il perdono del Padre, in quanto dono. L'uomo non deve però abusarne e trovare la sua dimensione nello spazio. Per non dimenticare ciò ecco il passaggio obbligato tra l'albero e la casa di Adamo (legati tra loro, senza possibilità di scissione).
La casa a sua volta si confonderà per colori e forme con l'albero stesso, così da rafforzare questo legame di dipendenza (la casa dell'uomo coincide con la casa di Dio).
Relazione tra i due elementi fondamentali, centro di tutto: l'albero della conoscenza e la casa di Adamo. Si può notare come siano vincolati e collegati tra loro. L'albero della conoscenza rappresenta l'unica possibilità di entrata nella casa di Adamo. L'uomo si riconosce figlio di Dio, e umilmente torna alla Sua casa, nella quale ritrova la sua serenità (vedi paradigma indiziario).
Visione complessiva dell'edificio
Spaccato assonometrico
...Addentrandosi sempre più in là , i dettagli si fanno visibili
Sguardo intenso, obbligato alla riflessione (le aperture al secondo piano sono infatti orientate verso il bosco della prova
Rosso > ingresso
1 > Cucina
2 > Zona living/Soggiorno
3 > Bagno
4 > Locali di servizio (es. ripostiglio)
5 > Vano scale (vetrato)
1 > Stanza Adamo ed Eva
2 > Zona studio
3 > Bagno
4 > Stanza ospiti
5 > Vano scale (vetrato)
Lo sviluppo centrale segue le regole di trasformazione dapprima definite: si definisce una forma di base (geometrica o di derivazione); le varie "copie" vengono ruotate secondo un'inclinazione pari a 18°; una volta che ciascuna è stata portata all'altezza stabilita, vengono unite in un unico solido.
VERDE > + 36°
ROSSO > + 18°
AZZURRO > - 18°
NERO > base di partenza (coincide con la pianta del piano terra)
Dettagli copertura
Sguardo verso l'infinito
...dal Bosco della Prova (Manifesto per la serata generativa del 7 giugno 2010)
