Michelangelo, The Fall of Man and the Expulsion from the Garden of Eden
But the serpent said to the woman,"You will not die." / For God knows that when you eat of it your eyes will be opened, and you will be like God, knowing good and evil." / So when the woman saw that the tree was good for food, and that it was a delight to the eyes, and that the tree was to be desired to make one wise, she took of its fruit and ate; and she also gave some to her husband, and he ate. / Then the eyes of both were opened, and they knew that they were naked; and they sewed fig leaves together and made themselves aprons.
Genesis 3:4-7
Definisco gli elementi che ho colto a pelle: su tutti viene la serpe antropomorfa che campeggia sull'albero al centro della scena; a seguire, le figure di Adamo ed Eva ritratte ad ambo le parti. Mi ha impressionato, ad una prima occhiata, il dinamismo sfuggevole appena percepibile nella stasi fisica dell'immagine: il dittico in questione, infatti, pur componendosi di un'unico quadro di vista definisce due scene distinte, collegate per nesso cronologico e, soprattutto, (con)sequenziale.
Ho cercato studi e critiche sull'opera, volutamente trascurando i formalismi tecnici o eccessivamente descrittivi in quanto deboli veicoli di spunti creativi. Ho invece trovato un'interessante lettura contenutistica ed interpretativa della nota storica dell'arte Giuliana Quartullo, nella quale emerge prepotentemente il riconoscimento del carattere trasgressivo, sregolato e marcatamente provocatorio del genio di Michelangelo anche sotto una committenza conservatrice e referenziale qual era il Papato del XVI secolo.
Si legge infatti, nel saggio Michelangelo e il frutto proibito di suddetta autrice:
Michelangelo offre ai posteri un’interpretazione dei fatti totalmente nuova e non rispettosa dei canoni etici ed iconografici del tempo [...] Adamo ed Eva sono invitati a trasgredire da un serpente, il “più astuto di tutti gli animali della terraâ€, che sembra averli colti di sorpresa in una situazione in cui forse erano predisposti alla trasgressione, in un momento di grande intimità , [...] un’intimità rappresentata dall’artista in una versione piuttosto audace.
Dopo un primo tributo alla provocazione esplicita, intuibile visivamente, l'autrice setaccia l'intenzione michelangiolesca di rivalutazione propria del testo biblico:
Ognuno dei due coglie il proprio personale frutto, entrambi alla pari consapevoli e decisi a disobbedire; senza esitazioni, sembrano esprimere la ferma volontà di sperimentare qualcosa d’altro, le cui premesse stavano forse già assaporando in quell’intimità dei momenti immediatamente precedenti il Peccato.
[...]
Michelangelo non è fedele al testo biblico, trasgredisce in due aspetti significativi l’autorevole fonte ed interpreta in modo del tutto personale l’episodio.[...] La prima libera interpretazione del testo riguarda quindi il ruolo di Eva nel Peccato, poiché l’artista restituisce pari responsabilità ai due nella scelta della “conoscenza del bene e del male†attraverso il “frutto che è nel mezzo del Paradisoâ€
[...]
Nella versione michelangiolesca, il Giardino in cui si trovano risulta non essere un luogo particolarmente ameno, è spoglio, sassoso, con un solo ramo secco che spunta dietro le rocce su cui siedono. L’aspetto più attraente del luogo e della situazione sembra essere, oltre all’albero proibito, l’intima vicinanza che i due stabiliscono immediatamente prima del Peccato; perché allora non provare?
[...]
I volti e i gesti dei due peccatori esprimono sorpresa e terrore per la reazione del Signore, più che il senso di vergogna che vuole la tradizione. Questa è la seconda importante trasgressione iconografica di Michelangelo; infatti Adamo ed Eva non si coprono né con le mani né tantomeno con le cinture di foglie di fico cucite tra loro, come vorrebbe il testo biblico.
[...]
::''Adamo ed Eva, invece, sono sorpresi dall’angelo della Cacciata nella loro nudità , che rimane dignitosa e visibile anche dopo il Peccato, e la dinamica della scena, con Adamo che quasi scaccia da sé l’immagine dell’angelo,
facendosi schermo con le mani ed Eva che si protegge all’ombra del suo uomo, non trasmette meschinità e vergogna, bensì tutta la tragicità eroica di chi è improvvisamente senza difese.''::
Fondamentale, poi, la conclusione del saggio, attualissima e nella quale mi riconosco appieno:
(Adamo ed Eva) Hanno avvertito quello che costituisce il fascino della regola, ossia la possibilità di esercitare il libero arbitrio, ed hanno avvertito l’ebbrezza di scegliere, ben espressa dalla situazione illustrata da Michelangelo nella scena del Peccato, per conoscere cosa c’è al di là della soglia, con tutte le conseguenze positive e negative, di cui non bisogna necessariamente pentirsi.
[...]
La versione del Peccato Originale della Sistina suscita un fremito di ammirazione e di disagio insieme, è talmente trasgressiva che quasi si è indotti a negarne l’evidenza, attrae stuzzicando la fantasia e respinge per pudore, ma, unica nel panorama dell’arte, rivela una complicità misteriosa tra l’uomo e la donna, la complicità che in fondo ci permette di accettare la sfida della vita.
In ultimo, vorrei rifarmi ad un frammento del Michelangelo che preferisco, il Michelangelo delle Rime, citando il componimento Di te me veggo e di lontan mi chiamo:
Di te me veggo e di lontan mi chiamo
per appressarm'al ciel dond'io derivo,
e per le spezie all'esca a te arrivo,
come pesce per fil tirato all'amo.
E perc'un cor fra dua fa picciol segno
di vita, a te s'è dato ambo le parti;
ond'io resto, tu 'l sai, quant'io son, poco.
E perc'un'alma infra duo va 'l più degno,
m'è forza, s'i' voglio esser, sempre amarti;
ch'i' son sol legno, e tu se' legno e foco.
Alla luce della letteratura critica, si conferma elemento dominante la serpe umana che si snoda lungo un albero, un sostegno al centro dell'immagine. I suoi arti inferiori nel trasfigurarsi in animalesche membra assumono la configurazione di una doppia elica, portatrice del dualismo ambiguo dei progenitori cacciati dall'Eden nel loro passaggio attraverso le frontiere del paradiso terrestre (qui raffigurato non come il locus amoenus del comune immaginario, ma come ambiente inospitale, roccioso, arido - l'arbusto secco alle spalle di Eva ne è testimonianza).
A partire dalla serpe, individuo una gerarchia triangolare, in cui l'allegoria dell'animale sovrasta i personaggi antropomorfi decretandone il loro diventire. Il peccato è il culmine, il non ritorno, un punto di massimo instabile che, superato, condanna l'uomo al suo progressivo logorio.
La serpe, inoltre, si configura nell'immagine come fittizio punto di fuga centrale di una falsa prospettiva resa intuibile dalle linee di forza evocate dalla luce nell'affresco e rafforzata ulteriormente dalla linea di terra molto netta.
A rompere la tensione rigida delle gerarchie e delle geometrie, i colori e le pose dei soggetti suggeriscono inoltre un dinamismo morbido, legittimato dalla non tragicità e dal possibile mancato biasimo, in Michelangelo, per i progenitori nel commettere il peccato originale.
Componendo quanto ho rilevato finora, ottengo il seguente paradigma riassuntivo.
Ora, forte degli elementi che ho individuato, individuo un mondo immaginifico generato da connessioni logiche scaturite dalla mia soggettività . L'immagine che istantaneamente evoco alla luce del mio percorso è quella di un ambiente fortemente artificializzato, distante dalla bucolica spontaneità dell'Eden e carico di valori reali o fittizi dell'uomo moderno (per esempio la città di New York e, nella fattispecie, la Statua della Libertà )
:
In questo scenario estremamente connotato intuisco la serpe umana del libero arbitrio, della tragressione, del logorio degenerante ma pregno di fascino corrotto e di ambizione. Qui la sapienza inconsapevole del peccato originale diviene esperienza palpabile, radicata, continuando a rimanere celata la reale matrice di una Libertà sempre osannnata ma solo dietro un monumentale perbenismo di valori facciali, trascurandone il peccato, la trasgressione, la disobbedienza, la scelta che ne sono il primo innesco di disequilibrio. Qui è l'uomo stesso ad imporsi il proprio pudore, invece scongiurato da Michelangelo che non occulta le nudità dei progenitori cacciati con la tradizionale foglia di fico. L'uomo trasgredisce e si nasconde forse nel disperato tentativo di tornare a quel cielo da cui viene, inconsapevole della sua innata ed immutabile condizione di caduta ed allontanamento perpetuo dal punto di massimo instabile del peccato originale.
Per rendere queste mie logiche connettive più immediate ed esaltarle graficamente attraverso la forza dei colori suggeritimi da questa mia lettura, ho voluto divertirmi nel trasfiguare il mio mondo immaginifico, citando un verso del componimento che ho già richiamato a mio parere sintesi ed origine impeccabile di quanto ho sviluppato.
Furious
xx=i*Sin(j)*Cos(i); yy=j*2*Cos(i); zz=100*Log10(i)
Vain
xx=5*i*Sin(j); yy=4*j*2*Cos(i); zz=100*Log10(i)
Restless
xx=i*2*Sin(j); yy=j*2*Cos(i); zz=10*Abs(Sin(i))*Abs(j)
Furious+Restless
xx=(i*2*Sin(j))+(5*i*Sin(j)); yy=(j*2*Cos(i))+(4*j*2*Cos(i)); zz=(100*Log10(i))+(10*Abs(Sin(i))*Abs(j))
Furious+Vain
xx=(i*2*Sin(j))+(i*Sin(j)*Cos(i)); yy=(j*2*Cos(i))+(j*2*Cos(i)); zz=(100*Log10(i))+(100*Log10(j))
Restless+Vain
xx=(i*Sin(j)*Cos(i))+(5*i*Sin(j)); yy=(j*2*Cos(i))+(4*j*2*Cos(i)); zz=(100*Log10(j))+(10*Abs(Sin(i))*Abs(j))
Furious+Restless+Vain
xx=(i*2*Sin(j))+(i*Sin(j)*Cos(i))+(5*i*Sin(j)); yy=(j*2*Cos(i))+(j*2*Cos(i))+(4*j*2*Cos(i));
zz=(100*Log10(i))+(100*Log10(j))+(10*Abs(Sin(i))*Abs(j))
Locazioni del progetto sono quelle di un ambiente fortemente naturale e, successivamente, un ambiente metropolitano e quindi marcatamente artificializzato, connotazioni, entrambe, da incrementare attraverso l'insediamento dell'edificio. Come paesaggio ambiente naturale scelgo uno scorcio dolomitico, adeguato per innescare il procedimento dinamico tra memoria ed immaginazione essendo molto presente nei miei ricordi infantili.
Come ambiente artificiale utilizzarò invece un modello tridimensionale costruito sul mondo immaginario che ho individuato a partire dalle connessioni logiche generate nella precedente esercitazione, nella fattispecie uno scenario urbano di Manhattan.
Come catalizzatore, anche in virtù dello studio condotto sull'opera di Michelangelo, scelgo il modello a doppia elica del DNA. Esso non solo é emblema di connotazione biologica e portatore di caratteristiche genetiche proprie, ivi incluse quelle che mi propongo di accrescere con il mio progetto in ambedue le locazioni, ma la doppia elica rappresentata allegoricamente come serpe umana da Michelangelo incarna, alla mia lettura, il diaframma dinamico tra la naturalità vergine del Paradiso Terrestre e il mondo artificiale che ne deriva, stabilendo quindi una forte relazione dinamica tra i diversi scenari che mi appresto ad affrontare.
Dal catalizzatore genero un paradigma indiziario, in cui definisco le logiche e le qualità connettive tra gli eventi di progetto principali comuni ai due scenari: il tema prevede lo sviluppo di una torre in cui la funzione di alloggio (spazio privato) per giovani studenti e professori anziani si coniughi alla definizione di spazi comuni di relazione, interscambio culturale e generazionale anche in attività trascendenti la ricerca (palestra, refettorio, terrazze, cineteatro, osservatorio astronomico etc.). Operata detta distinzione, mi viene spontaneo interpretare la doppia elica come potenziali percorsi separati riservati alle due dimensioni private, collegate da un nucleo centrale (idealmente, lo spazio riservato ai nucleotidi nel modello biologico) in cui i due mondi vengono a contatto nelle attività condivise. Nel centro esatto di questo modello a sviluppo longilineo (un ideale asse rotazionale) individuo poi l'elemento connettivo verticale.
Si nota che le qualità connettive non sono volutamente definite rigidamente tra un evento e il successivo, poiché, trattandosi di un modello a sviluppo verticale omogeneo, temo ne risulterebbe una semplificazione eccessiva e una complessità finale non soddisfacente. Preferisco ideare una relazione dialettica tra le qualità coinvolte non strutturate ritmicamente, ad esempio, da piano a piano o da evento ad evento, ma in continuo divenire dinamico con un certo fattore di aleatorietà e "sorpresa", nell'ottica di scongiurare ogni prevedibilità e rispondere in maniera fortemente connotata all'imprevedibile richiesta dell'imprevedibile utente". Per questa ragione mi avvarrò, in entrambi gli scenari di progetto e nelle loro più variazioni, della generazione di superfici complesse attraverso matrici (scripts).
Ora incremento la complessità definendo paradigmi organizzativi, in cui definisco geometrie di relazione spaziale e gerarchica tra gli eventi principali. Individuo anche le modalità di gestione delle qualità da incrementare, che come già detto non si riferiscono limitatamente alla connessione tra due eventi. Inoltre, incrementando eventi e distribuzione, comincio a distinguere le caratteristiche di progetto tra scenario naturale ed artificiale.
Verifico quindi la congruità volumetrica degli eventi relazionati nel paradigma organizzativo col seguente studio tridimensionale, in entrambe le locazioni e con relazioni reciproche.
Definiti un catalizzatore capace di creare una rottura dell'equilibrio statico in entrambi i contesti di progetto e dei paradigmi organizzativi condivisi per il tema, applico diverse regole di trasformazione nelle due differenti locazioni, in vista di incrementare singolarmente le qualità intrinseche di ogni luogo in una direzione morfologica che sappia abbracciare anche le tre qualità che ho definito proprie della mia identità di progettista in progress (irrequieto, furioso, vano).
Prima di definire regole di trasformazione ex-novo, valuto quali delle regole già scritte per il contesto di Lecco possono arricchire di personalità anche un paesaggio fortemente naturale: anche in virtù dei riferimenti che le hanno generate, scelgo Trees On A Window e Blind Cave. Inoltre scelgo di riutilizzare, per l'appagamento regalatomi nello scorso progetto, le regole Scratching The Breaktrough (in un'inedita variazione Bis sul tema del medesimo riferimento) e Die, Die, Die My Stairway!.
Regola: Trees On A Window
Occasione: Ampia finestra, parete vetrata, frontiera sensorialmente permeabile tra interno ed esterno.
Qualità : Irrequieto
Regola operativa
Preso un punto qualsiasi del bordo dell'apertura, tracciare una linea nel piano dell'apertura in direzione totalmente aleatoria di lunghezza arbitrariamente 1.618 (unità da scegliersi concordamente con l'ordine di grandezza delle due dimensioni dell'apertura). Al capo della linea non toccante il bordo, diramare altre due linee di lunghezza l'una 1.618 l'altra 0.618, con angolo rispetto alla linea iniziale arbitrario ma esse separate da un angolo fisso di 2.4 rad, insistente sull'origine della diramazione. Ripetere l'operazione ad ogni capo libero delle linee progressivamente così ottenute. Quando una delle linee così generate intercetta il bordo dell'apertura, fino alla terza intercettazione utilizzare il punto di contatto come nuova origine della procedura, per le intercettazioni successive fermarsi.
Regola: Blind Cave
Occasione: Modanatura dinamica pareti verticali.
Qualità : Vano
Regola operativa
Scelta una tamponatura verticale, dividerla in 25 parti (5 file per 5 colonne) e arretrare di 0.618 spessori di parete le seguenti partizioni (etichettate file per colonna): 2x2, 3x4, 4x3.
Regola: Scratching The Breaktrough Bis
Occasione: Bow windows.
Qualità : Irrequieto, Furioso
Regola operativa
Data una facciata o superficie caratterizzata da un raggio di curvatura omogeneo o discontinuo, realizzare un volume a parallelepipedo di lunghezza pari a due volte il raggio di curvatura in un punto scelto (se non omogeneo) e le restanti dimensioni, arbitrariamente, in rapporto 1:5 e 1:6 rispetto alla lunghezza.
Regola: Die, Die, Die My Stairway!
Occasione: Scale e connessioni oblique.
Qualità : Irrequieto, Furioso
Regola operativa
Costruito un gradino di dimensioni conformi all'utilizzo, raddoppiarlo in lunghezza, inclinarlo di 1.618° attorno all'asse parallelo all'asse z e passante arbitrariamente per uno dei due vertici consecutivi su di uno stesso lato lungo. Conficcarlo nella parete metà internamente ai locali, metà esternamente. Alternare, nella costruzione di una scala di più gradini, il vertice scelto per la rotazione dell'elemento intorno all'asse parallelo a z.
Ora voglio utilizzare le potenzialità delle matrici per ottenere una trasformazione complessa dei volumi degli eventi che ne accresca il carattere naturale, sia nelle relazioni tra di essi che (soprattutto) nell'esperienza degli spazi; affinché ciò avvenga in modo controllato e non casuale, fisso prima dei punti di vista che diano una disposizione gerarchica ma dinamica agli obiettivi da raggiungere.
Forte di questa razionalizzazione, che mi permette di individuare degli efficaci connettivi tra ambiente interno ed esterno, inizio la ricerca di una, o meglio, di più superfici complesse dal carattere naturale, che, abbinate a quelle già individuate per i miei aggettivi (eventualmente opportunamente rivisitate, riposizionate o adattate per non interferire con la logica dispositiva e topologica del progetto) conferiscano maggior identità al contesto e un soddisfacente raggiungimento degli obiettivi personali. Ciò che segue è quanto, procedendo dapprima per tentativi poi in maniera sempre più ragionata e studiata al sentito approssimarsi della soluzione, ho ricavato.
Trasformo così i volumi identificati nella verifica delle congruità , applicando matrici e regole manuali già sperimentate dai punti di vista sopra designati. I risultati sono i seguenti scenari.
Scenery One: In This River
Regole applicate: Helix tre volte da VP1 con costanti: H=0.5;0.7;0.9, L=1;2/3;1/3, M=7. Body due volte da VP3 prima e VP2 poi con costanti: U=15, N=4. Scratching The Breaktrough Bis da VP2 su entrambi i lati tangenti. Trees On A Window da VP2 una volta e da VP3 tre volte. Blind Cave quattro volte da VP3 verso l'esterno, verticalmente. Die, Die, Die My Stairway! da VP3 lungo elemento connettivo verticale.
Scenery Two: Whiskey In The Jar
Regole applicate: Helix due volte da VP1 e una da VP2 con costanti: H=0.5;0.8;1, L=1;3/5;1/3, M=6. Body due volte da VP3 con costanti: U=11, N=5. Scratching The Breaktrough Bis da VP2 su entrambi i lati tangenti (in sequenza invertita rispetto allo scenario In This River). Trees On A Window da VP2 tre volte e da VP3 una volta in direzione frontale. Blind Cave tre volte da VP2 verso l'alto.
Scenery Three: Shine On You, Crazy Diamond
Regole applicate: Helix due volte da VP1 e una da VP2 con costanti: H=0.5;0.7;0.9, L=1;3/5;3/10, M=7. Body due volte da VP2 con costanti: U=13, N=4. Scratching The Breaktrough Bis da VP3 radialmente verso l'esterno. Trees On A Window da VP2 tre volte. Die, Die, Die My Stairway! da VP3 lungo elemento connettivo verticale.
Come per il contesto naturale, individuo quali delle regole scritte finora possono fornire un incremento di identità ad una locazione fortemente artificializzata. Mantengo l'appena sperimentata (con soddisfazione) Scratching The Breaktrough Bis; attraverso questa regola mi propongo di creare la connessione di ponte/rottura (paradigmaticamente interpretabile come l'ambiguo dinamismo passerella/diaframma) tra naturale ed artificiale, rimaterializzando l'evento della serpe michelangiolesca (che si poneva anch'essa nella stessa posizione ambigua di veicolo ed esilio) all'interno dell'evoluzione del mio percorso progettuale. Inoltre, scelgo di perpetuare dal progetto lecchese le regole Restless Classic e Heil To The Sky!, a mio avviso molto efficaci anche in uno scenario molto più metropolitano del piccolo capoluogo lombardo.
Regola: Scratching The Breaktrough Bis
Occasione: Bow windows.
Qualità : Irrequieto, Furioso
Regola operativa
Data una facciata o superficie caratterizzata da un raggio di curvatura omogeneo o discontinuo, realizzare un volume a parallelepipedo di lunghezza pari a due volte il raggio di curvatura in un punto scelto (se non omogeneo) e le restanti dimensioni, arbitrariamente, in rapporto 1:5 e 1:6 rispetto alla lunghezza.
Regola: Heil To The Sky!
Occasione: Coronamento, dettagli superiori esterni.
Qualità : Furioso
Regola operativa
Presa una superficie sommitale o di coronamento, tracciarne una diagonale. Estruderne il centro fino ad un'altezza pari a 0.618 volte la diagonale nel caso di coronamento di locali abitativi, 1.618 la diagonale nel caso di più piccoli dettagli ornamentali o funzionali (es. antenne televisive con chassis decorativi)
Regola: Restless Classic
Occasione: Soluzione d'angolo.
Qualità : Irrequieto
Regola operativa
Fissata un'unità di misura (u) di esattamente un'ordine di grandezza inferiore a quella delle pareti e scelto uno spigolo, modellare su una delle facce con lastre di spessore 0.1u, altezza 1u e larghezza alternatamente 1u e 1.618u. Sull'altra faccia coinvolta nello spigolo, invertire l'alternanza delle larghezze.
In questa sede mi propongo inoltre di effettuare più trasformazioni avvalendomi dello strumento complesso e antropizzato degli scripts. Anche qui mi è necessario individuare prima i punti di vista dai quali operare per non generare ambiguità di interpretazione trasformativa.
Veniamo ora alla definizione di matrici di trasformazione complesse. Con l'obiettivo di incrementare, oltre al patrimonio genetico del luogo, anche la mie qualità progettuali, inserisco nelle logiche trasformative anche gli scripts da me individuati all'inizio di questo progetto come veicolo di suddette caratteristiche, rendendoli, per la configurazione fisiologica e strutturale propria e con un'opportuna operazione di scala ed adattamento analitico (mai casuale), delle risposte ad eventi minori presenti nel paradigma, quali serramenti, coperture leggere, dettagli stilistici. In primo luogo, però, definisco le logiche di trasformazione della volumetria generale, come già fatto per lo scenario naturale. Per quanto concerne il volume del corpo centrale, riprendo per analogia volumetrica di base quella già definita per lo scenario naturale e definendone una nuova per gli eventi distinti.
Attribuisco quindi alle matrici di cui sopra un'occasione di utilizzo e una formalizzazione più dinamica e adattabile inserendo variabili moltiplicative numeriche il cui valore in input s'ha da determinare "manualmente" o analiticamente per relazionarsi all'insieme. Nei codici a seguire definirò univocamente C, inteso che in questa sede di definizione può assumere qualsiasi valore e non necessariamente lo stesso a seconda della posizione nello script; alla pubblicazione degli scenari espliciterò quali valori ho attribuito ad ogni variabile C.
Regola: A Snake On Fire
Occasione: Porta girevole d'ingresso.
Qualità : Furioso/Vano
Regola operativa
xx=C*(i*2*Sin(j))+C*(i*Sin(j)*Cos(i)); yy=C*(j*2*Cos(i))+C*(j*2*Cos(i));
zz=C*(100*Log10(i))+C*(100*Log10(j))
Regola: (S)Hell In Heaven
Occasione: Copertura leggera da spazio aperto.
Qualità : Furioso/Vano/Irrequieto
Regola operativa
xx=C*(i*2*Sin(j))+C*(i*Sin(j)*Cos(i))+C*(5*i*Sin(j));
yy=C*(j*2*Cos(i))+C*(j*2*Cos(i))+C*(4*j*2*Cos(i));
zz=C*(100*Log10(i))+C*(100*Log10(j))+C*(10*Abs(Sin(i))*Abs(j))
Scenery One: El Tango De Roxanne
Regole applicate: Rood nove volte da VP1 e nove volte da VP3 con costanti: T varia da 1 a 0,2, R cresce come serie di Fibonacci. Body una volta da VP2 con costanti: U=22, N=16. Scratching The Breaktrough Bis da VP2 su entrambe le direzioni individuate dai bracci. Heil To The Sky! una volta da VP3 verso VP1.
Regole applicate: Rood sei volte da VP1 e cinque volte da VP3 con costanti: T varia da 1 a 0,5, R cresce come serie di Fibonacci. Body una volta da VP2 con costanti: U=22, N=10. Scratching The Breaktrough Bis da VP2 su entrambe le direzioni individuate dai bracci e da VP3 verso VP2. (S)Hell In Heaven da VP3 verso VP1, con costante C che assume per posizione i valori 4,10,25,11,17,12,7,18,21.
Dettaglio della copertura su terrazza esterna.
Scenery Three: Giudizi Universali
Regole applicate: Rood sette volte da VP1 e sette volte da VP3 con costanti: T varia da 1 a 0,4, R cresce come serie di Fibonacci. Body una volta da VP2 con costanti: U=188, N=13. Scratching The Breaktrough Bis da VP2 su entrambe le direzioni individuate dai bracci. A Snake On Fire da VP1 verso VP2, con costante C che assume per posizione i valori 29,32,15,20,2.
Dettaglio della porta girevole d'ingresso.