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Finding Eden


Hieronymus Bosch, The Garden Of Earthly Delights

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L'espressione del giardino delle delizie da cui comincerò l'indagine culturale e svilupperò quindi il mio progetto è il celebre dipinto del maestro fiammingo Hieronymus Bosch, nella fattispecie la prima parte del trittico in cui viene raffigurata la Creazione di Eva. La scena si articola in piani sovrapposti a struttura circolare; sul fondo quattro edifici fantastici con elementi naturali e morfologia geometrica, al centro il paradiso terrestre con la fontana circondata da uno stagno, dove si abbeverano creature medievali forse desunte dai bestiari medievali, tra cui l'unicorno in simbolo di purezza; sulla destra, ad evocare la presenza del male, rettili informi escono dallo stagno. In primo piano vi è Adamo disteso per il sacrificio della costola, Dio al centro e in piedi e a destra Eva, sotto di lei una pozza d'acqua scura, con un pesce morto che prelude al peccato e un mezzo pesce con la faccia da oca intento a leggere un libro, simbolo tradizionalmente interpretato ad allusione del male da parte dell'autore.


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In prima battuta, connetto il dipinto ad altre immagini evocative del Giardino delle Delizie. Immediatamente, la memoria mi restituisce le celebri interpretazioni dei contemporanei neorealisti americani, come Hemingway, e, soprattutto, Steinbeck, la cui opera East Of Eden (1952) è stata convertita in pellicola da Elia Kazan nel 1955. L'istantanea a seguire ritrae è di tributo a James Dean, interprete nato per il ruolo sia per le particolarissime (e lungamente dibattute) doti recitative - forse troppo sagomate dall'infantilismo congenito del personaggio in Rebel Without A Cause (1955) - sia, a posteriori, per la potenza iconografica e il fascino postumo e maledetto dell'attore. Qui veste infatti i panni di Cal Trask, Caino moderno, condannato e vagabondo in un giardino delle delizie completamente votato all'artificialità sovrana, in cui i rimandi alla purezza e alla naturalità sono del tutto decaduti.


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Cerco poi una connessione visivamente leggibile sul tema; il lascito più immediato mi è fornito dall'architetto Charles Jencks, icona del postmodernismo americano e interprete principe dell'evento del giardino cosmico, ossia la configurazione di spazi esterni (poi da lui reinterpretata anche per l'architettura di ambienti interni o per il design di piccoli oggetti di uso comune) basata su visioni e processi generativi come teoria del chaos e dei solitoni, codici genetici (importante, qui, la connessione con il mio progetto alla pagina TWO) e, soprattutto, frattalizzazioni.


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In ultimo, voglio connettere, anzi, basare in parte il mio studio su quanto ho saputo discernere dalla lettura soggettiva dell'affresco La Caduta dell'Uomo e la Cacciata dal Giardino dell'Eden di Michelangelo, di cui ho ampiamente trattato alla pagina dedicata allo scorso progetto (vedi TWO).

Poetry

Per l'esercizio di recitazione poetica svolto in classe, ho scelto un testo impresso nella mia memoria che fosse poetico in senso letterario e formale. Ho scelto una canzone di guerra di Calvino che conosco anche per le molteplici interpretazioni musicali (tra cui quelle di Moni Ovadia e dei Modena City Ramblers).


Italo Calvino, Oltre Il Ponte

O ragazza dalle guance di pesca,
O ragazza dalle guance d'aurora,
Io spero che a narrarti riesca
La mia vita all'età che tu hai ora.
Coprifuoco: la truppa tedesca
La città dominava. Siam pronti.
Chi non vuole chinare la testa
Con noi prenda la strada dei monti.

Silenziosi sugli aghi di pino,
Su spinosi ricci di castagna,
Una squadra nel buio mattino
Discendeva l'oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
Ad assaltar caposaldi nemici
Conquistandoci l'armi in battaglia
Scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.

Non è detto che fossimo santi,
L'eroismo non è sovrumano,
Corri, abbassati, dài, balza avanti,
Ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano,
Dietro il tronco, il cespuglio, il canneto,
L'avvenire d'un mondo più umano
E più giusto, più libero e lieto.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.

Ormai tutti han famiglia, hanno figli,
Che non sanno la storia di ieri.
lo son solo e passeggio tra i tigli
Con te, cara, che allora non c'eri.
E vorrei che quei nostri pensieri,
Quelle nostre speranze d'allora,
Rivivessero in quel che tu speri,
O ragazza color dell'aurora.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.


Tuttavia, questo componimento dal forte contenuto storico e ideologico non si presta troppo ad innescare una chiave logica che connoti qualitativamente il mio progetto; per questa ragione, scelgo di affiancarvi l'ultimo monologo di Lord Macbeth, che già ho utilizzato come Genesi delle mie qualità connotanti.

Out, out, brief candle!
Life's but a walking shadow, a poor player,
That struts and frets his hour upon the stage,
And then is heard no more. It is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing.



Creating Eden


Beginning


Come catalizzatore di questo ambizioso progetto che trascende il concetto di edificio scelgo l'immagine di una foglia, che è sia cellula della sfera biologica primordiale (il giardino delle delizie) ma anche icona biblica del pudore umano conseguente al peccato, quindi sia ideale connettivo dialettico tra la mia memoria di Eden e la mia immaginazione di progetto, sia portatore di disequilibrio in un ambiente congenitamente neutro (questo progetto, a differenza dei precedenti, avrà una locazione autoreferenziata e gestita come tema di progetto stesso, non un contesto fisico di inserimento scelto a priori), sia tramite dinamico tra naturale ed artificiale.


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Per creare un paradigma indiziario, dalla complessità genetica della foglia estraggo, attraverso un processo di frattalizzazione invertita con metodo di Barnsley, una matrice di base della quale poi aumenterò la complessità paradigmatica, sviluppando ogni evento nei casi operativi, percorrendo il processo a ritroso e rifrattalizzando lo schema incrementando eventi e definizione.


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Dal nucleo distributivo primo così ottenuto, definisco gli eventi principali che articolano la mia interpretazione del giardino: preminente sarà senz'altro la Casa d'Adamo, poiché interpreto l'Eden come un luogo a misura d'uomo più che come creazione metafisica di Dio. Evento agli antipodi sarà l'Albero della Conoscenza, ovvero quanto di più vicino a Dio si trovi nel Paradiso terrestre: esso rappresenta il fattore di discrimine, l'ancestrale altare la cui violazione comporterà la sempiterna condanna della specie umana; è quindi non solo emblema del sacro, ma anche diaframma, filtro, valvola di sola uscita (equilibrio instabile non reversibile) tra paradiso terreno e Terra. Uno degli eventi discreti sarà uno Specchio d'acqua, non solo per il valore biologico ed umano, ma soprattutto poiché si rende strumento attraverso il quale la vanità dell'uomo si esprime e prende coscienza della propria potenza. Ultimo evento principale, che sarà distribuito non come a sè stante ma permeante tutto lo spazio definito per il progetto, il Giardino delle Delizie stesso, ossia lo spazio fisico di connessione tra gli eventi principali che, connettendoli con moduli propri, ne definisce le logiche interrelazionali e le gerarchie intrinseche. In questo particolare progetto, da studiarsi nella totalità dei suoi eventi primari e circostanziali e non da inserirsi in un contesto predefinito, voglio porre i punti di vista già in questa prima fase istruttoria, cosicché possa poi passare ad un aumento di complessità con una visione di insieme gestita e precisa.


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Inoltre, propongo una prima matrice di relazioni spaziali tra gli eventi principali (che poi svilupperò puntualmente con la verifica delle congruità volumetriche), cosicché possa passare allo studio distinto dei singoli eventi senza trascurarne la loro valenza nel progetto di insieme. Voglio studiarne in prima battuta i limiti: nell'obiettivo di mantenerli semanticamente indefiniti, definisco quanto segue non adottando un singolo punto di vista esterno (poiché non garantirebbe più l'aleatorietà dinamica della visione terrena dell'Eden) ma secondo una prospettiva sferica i cui punti di fuga non siano definiti staticamente ma si rincorrano, secondo una lettura filosofica dell'ente geometrico, in eterno. I punti iniziali dell'Eden sono i poli dell'asse Casa di Adamo - Albero della Conoscenza.


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Ora passo ai paradigmi organizzativi suddividendo il tema di progetto nei suoi eventi principali, ripercorrendo a ritroso il processo di frattalizzazione per ottenere una ramificazione nello sviluppo della complessità ed introducendo, quindi, eccezioni che interrompano la struttura algebrica iterata, generando continue tensioni e rotture dell'equilibrio frattale. Inserirò inoltre in ogni paradigma organizzativo dei punti di vista interni (ovviamente, subordinati e relazionati a quelli principali individuati nel paradigma indiziario) per meglio definire le logiche trasformative di ogni singolo evento.


Casa di Adamo


Nell'indagare la composizione topologica della casa di Adamo, mi riallaccio al mio archetipo congenito di abitazione, ossia la morfologia rappresentativa adottata pressoché da ogni bambino occidentale: un corpo bidimensionale primario di forma idealmente quadrata su cui si regge, separandosi, un tetto a falde inclinate (immagine di Petra Fioravanti).


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A ciò aggiungo l'immaginifico Adamo vitruviano (sotto, dal trattato del Filarete) sulla nascita dell'abitazione, la cui scintilla sarebbe stata l'utilitas dell'edificio, ossia la necessità umana di darsi un riparo.


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La rappresentazione vitruviana fa riferimento, ovviamente, all'ipotetica condizione dei progenitori successiva alla loro cacciata, non avendo nel Paradiso terrestre alcun bisogno di riparo. Nella mia visione di Eden antropizzato, questa necessità si manifesta solo come richiamo morfologico, non prevedendovi precipitazioni atmosferiche (collocherò difatti il mio progetto in un sito onirico, come una nuvola, a sottolinearne la connessione con la Terra fisica limitata alla percezione dell'uomo che vi risiede).

Forte di questi riferimenti, compongo il paradigma organizzativo della Casa di Adamo. Essa nell'Eden sarà baluardo di artificialità, inteso come encomio della più vana esaltazione dell'umano arbitrio (a che serve una protezione, un recinto fatto da sé in un ambiente creato a propria immagine da Dio stesso?).


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Albero della Conoscenza


Come già detto, questo evento si fa emblema sia di luogo sacro sia di diaframma in uscita verso il mondo terreno; importante quindi in esso la presenza di un paradigma connettivo che riassuma in sè tutti i miei aggettivi nell'ordine irrequieto - furioso - vano (sequenza che a mio avviso ricalca più fedelmente sentimenti di esilio e cacciata), sovrastato o comunque incorniciato da elementi monumentali di anelazione a Dio (pertanto connotati da qualità specifiche quali gigantismo, scala sovrumana e meraviglia). In esso pertanto troverà massimo sfogo la dialettica tra naturale ed artificiale, con un prevalere finale della prima qualità.


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Specchio della Vanità


Lo Specchio Della Vanità si configura, a fianco della Casa di Adamo, come esaltazione delle qualità antropiche (quindi artificiali) dell'Eden, quindi agli antipodi dell'Albero della Conoscenza che invece è baluardo della presenza sovrumana e divina; al monumentalismo in altezza si contrappone, pertanto, una depressione dall'andamento altrettanto isterico, irrequieto e quindi furioso, completamente celata da una distesa d'acqua dal livello superficiale uniforme che non lascia intravvedere la natura del fondo ma si limita a riflettere la vanità dell'uomo (l'ambiguità semnatica del termine non è casuale: sostantivizza difatti sia l'aggettivo vano che vanitoso permettendomi un'interpretazione plurima e dinamica seguendo il connettivo della mia memoria storica: la vanità dell'uomo - intesa come essere vanitoso - gli è vana - non gli varrà il perdono né lo salverà dalla cacciata).


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Giardino delle Delizie


Il Giardino si articola come giunto dialettico dei tre eventi principali (ma non subordinato ad esso: difatti, lo studierò con connotazioni ben definite e atte a gestire con precise qualità dinamiche le gerarchie e i movimenti fisici tra gli eventi statici). Fondamentale sarà quindi la natura internamente connettiva del paradigma e l'applicazione delle qualità e delle regole riguarderà pressoché esclusivamente la caratteristica Come ci si passa attraverso?. Fondamentale sarà inoltre il ruolo visivo del Giardino; difatti in esso sono localizzati i punti di vista e sarà proprio la sua conformazione a determinare le logiche trasformative dell'Eden nella sua totalità.


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Scritti e definiti i paradigmi operativi, posso ora verificare la congruità volumetrica degli eventi di progetto per poi passare alla stesura di regole di trasformazione ad hoc, che in questa sede (vista la complessità di progetto) saranno molteplici e trasfigureranno sensibilmente l'assetto lineare qui proposto. L'asse di torsione immaginifico è quello rappresentato dagli antipodi Casa di Adamo - Albero della Conoscenza, come già dibattuto emblemi della natura ambigua e bipartita dell'Eden; tutto si articola nella tensione delle parti attorno a quest'asse (mancanza di stasi armonica, tendenza ad una rottura imminente) che è anche motore dinamico e dialettico (irrequieto - furioso - vano, leggi Adjectives alla pagina ONE). Configuro così il mio Eden come uno spazio dinamico ciclicamente, che si richiude perpetuamente in sé stesso in un continuo divenire (teoria nietzschiana dell'eterno ritorno, con unico luogo di collasso rappresentato dall'Albero).


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Hypercube

Per meglio definire l'esperienza di progetto, anziché rappresentarlo con artifici grafici bidimensionali (piante, sezioni etc.) utilizzo una struttura topologica a quattro dimensioni, rappresentata dall'ipercubo. Come punti di partenza (core) da cui sviluppare le interazioni spaziali scelgo i poli tensionali del progetto, ovvero la Casa di Adamo e l'Albero della Conoscenza.

Sviluppo quindi in primis l'ipercubo topologico sviluppato sulla Casa coi propri elementi circostanziali e con le loro qualità connotanti.


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E per rappresentare dinamicamente il passaggio tra uno spazio e l'altro estrapolo le connotazioni delle interfacce connettive tra gli eventi e le loro caratteristiche intrinseche, determinando in tal modo anche la dialettica intrinseca di progetto.


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Analogamente studio la struttura topologica estrinseca dell'Albero della Conoscenza.


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Combino quindi le due strutture così definite delineando le connessioni prospettiche e qualitative dell'intero progetto.


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Generating Now




Nell'approcciarmi alla progettazione di un insieme di eventi tanto complesso ed articolato, definisco una struttura topologica connettiva per l'intero progetto. Convinto della validità della mia prima intuizione, sviluppo lo schema indiziario abbozzato nella fase catalizzatrice del progetto (vedi sopra) in una pianta dalle relazioni interne già studiate nella verifica delle congruità volumetriche.


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Mi rendo immediatamente conto di come la disposizione degli alberi frattali nel Giardino delle Delizie, eventi secondari e circostanziali singolarmente ma connettivo dinamico fondamentale nell'insieme, non può essere del tutto aleatoria. Definisco quindi una sottostruttura frattale che riporto qui sotto: l'innesto della pianta complessiva viene compresso, moltiplicato e ruotato nel perimetro del Giardino, ottenendo una base nodale sulla base della quale verranno fisicamente dislocati gli alberi e gli eventi minori.


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Ora mi è possibile passare all'incremento di complessità sviluppando la struttura interna di ogni singolo evento con regole di metamorfosi proprie




Casa di Adamo


La Casa di Adamo riprenderà le regole più veicolo di artificialità stese finora. Queste si combineranno con codici scritti appositamente per ricostruire il mio archetipo di abitazione: un paradigma disgiuntivo essenziale che crei senso di protezione e intimità privata in un luogo idilliaco (trovandosi sull'asse tensionale dell'Eden, la Casa, con l'Albero, non risente del senso di rottura imminente che invece pervade gli altri eventi).



Regola: (S)Hell In Heaven Light

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Occasione: Struttura generale del paradigma disgiuntivo.

Qualità: Irrequieto/Vano

Regola operativa

xx=i*H*Sin(j)
yy=j*J*Cos(i)
zz=(K*(j))+(L*Abs(Sin(i))*Abs(j))

con le lettere maiuscole costanti arbitrarie.



Regola: Scratching The Breaktrough Bis

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Occasione: Bow windows.

Qualità: Irrequieto, Furioso

Regola operativa

Data una facciata o superficie caratterizzata da un raggio di curvatura omogeneo o discontinuo, realizzare un volume a parallelepipedo di lunghezza pari a due volte il raggio di curvatura in un punto scelto (se non omogeneo) e le restanti dimensioni, arbitrariamente, in rapporto 1:5 e 1:6 rispetto alla lunghezza.



Regola: When A Son Comes The Father Dies

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Occasione: Apertura, diaframma.

Qualità: Irrequieto - Furioso - Vano

Regola operativa

Preso un volume esistente, duplicarlo. In seguito scalarne la copia a 1/3 o 1/4 delle dimensioni originali, prendendo come punto base il baricentro della base (z=0) del solido. Quindi sottrarre al solido originale quello ridimensionato. Ripetere l'operazione quante volte necessario per praticare forature della lunghezza voluta.


Prospetto su Giardino

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Prospetto sul Nulla

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Prospetto laterale destro

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Prospetto laterale sinistro

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Pianta, sezione e relazioni interne.

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Incremento di complessità: dettaglio tavolo interno con seduta su modello della pianta complessiva del progetto.

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Albero della Conoscenza


Individuerò una regola o più regole (anche riferite ad un'unica matrice che mi consenta, variando delle costanti moltiplicative, di ottenere risultati sensibilmente diversi) che sappia connotare l'Albero non tanto definendo qualitativamente i suoi due eventi principali, quanto rapportandoli alla configurazione del Giardino tramite i diversificati punti di vista in esso, a partire dalla Casa di Adamo.



Regola: Crying As A Willow Tree

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Occasione: Struttura monumentale Albero della Conoscenza.

Qualità: Furioso

Regola operativa

xx=Sin(j)*Cos(j)
yy=Cos(i)*Sin(j)
zz=H*Abs(Sin(J*i)*Cos(K*i))

con H, J, K costanti moltiplicative arbitrarie.



Regola: Snape Is Crawling

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Occasione: Struttura monumentale Albero della Conoscenza.

Qualità: Irrequieto/Furioso

Regola operativa

xx=(i*H*Sin(j))+(i*Sin(j)*Cos(i))+(J*i*Sin(j))
yy=(j*K*Cos(i))+(j*L*Cos(i))+(M*j*Cos(i))
zz=(N*(i))+(O*(j))+I*(P*Abs(Sin(i))*Abs(j))

con H, J, K, L, M, N, O, P costanti moltiplicative arbitrarie.



Regola: When A Son Comes The Father Dies

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Occasione: Apertura, diaframma monumentale dall'Eden sul nulla.

Qualità: Irrequieto - Furioso - Vano

Regola operativa

Preso un volume esistente, duplicarlo. In seguito scalarne la copia a 1/3 o 1/4 delle dimensioni originali, prendendo come punto base il baricentro della base (z=0) del solido. Quindi sottrarre al solido originale quello ridimensionato. Ripetere l'operazione quante volte necessario per praticare forature della lunghezza voluta.


Prospetto su Giardino

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Prospetto su Nulla

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Prospetto laterale destro

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Prospetto laterale sinistro

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Pianta, sezione e relazioni interne

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Giardino delle Delizie


Caratteristica preminente delle qualità del Giardino sarà il connettere dinamicamente i poli rappresentati dalla Casa di Adamo e dall'Albero della Conoscenza, modellandone un cammino in crescendo tra Irrequieto e Furioso.



Regola: Crescendo

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Occasione: Modellazione del terreno del Giardino (infinite varianti possibili).

Qualità: Irrequieto/Furioso

Regola operativa

xx=i
yy=j
zz=H*AbsSin(J*i)-Cos(K*j?-(Sin(L*j)-Cos(M*i)))

con H, J, K, M costanti moltiplicative arbitrarie.



Regola: Like A Honeycomb

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Occasione: Vegetazione e modulazione di percorsi nel Giardino delle Delizie (in due varianti).

Qualità: Irrequieto

Regola operativa

Fissata un'unità di misura u e generato un tronco di base 0,1618u e altezza (1,618*1,618)u, alla sommità biforcare con due rami ciascuno di lunghezza 0,618u, separati tra loro dall'angolo aureo e posti di modo che la bisettrice dei rami coincida col prolungamento dell'interasse del tronco. Frattalizzare il procedimento a piacere ottenendo una matrice simmetrica nelle due dimensioni. Successivamente, estrudere la sagoma per un'altezza di 0,1618u e serializzarla polarmente attorno all'asse centrale del tronco in 3 oppure 4 elementi.

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Regola: Trees... On A Window?

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Occasione: Vegetazione e modulazione di percorsi nel Giardino delle Delizie (in più varianti possibili).

Qualità: Furioso

Regola operativa

Fissata un'unità di misura u e generato un tronco di base 0,1618u e altezza (1,618*1,618)u, alla sommità biforcare con due rami e di lunghezza l'uno 1.618u l'altra 0.618u, con angolo rispetto alla linea di base del tronco arbitrario ma essi separate da un angolo aureo, insistente sull'origine della diramazione. Ripetere l'operazione ad ogni capo libero così ottenuto, tante volte a piacere, ottenendo una matrice non necessariamente simmetrica. Successivamente, estrudere la sagoma per un'altezza di 0,1618u e serializzarla polarmente attorno all'asse centrale del tronco in 6 oppure 8 elementi.

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Specchio delle Vanità


Lo Specchio rappresenta il limite metafisico del Giardino: difatti lo contorna interamente (ad esclusione di un unico punto di cuspide coincidente con l'Albero, in cui il concetto di spazio paradisiaco viene a collassare completamente su se stesso). Esso, però, non deve essere definito come perimetro statico e rigidamente delimitato, ma letto in una prospettiva sferica che ne sfumi all'infinito i capi - fondamentale, qui, la definizione di una regola che trasformi rette in circonferenze secondo configurazioni armoniche. Inoltre, la sua qualità più ostentata all'uomo è quella incarnata dall'aggettivo vano (vedi sopra circa l'ambiguità di interpretazione), conseguentemente sarà visibile all'Uomo solo la parte soprastante, perfettamente piana e riflettente come uno specchio, mentre sarà occultata la terminazione effettiva, frastagliata, irrequieta e furiosa al punto da amplificare, al rovescio, quanto è sperimentabile sulla superficie dell'Eden



Regola: Hidden Truth

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Occasione: Modellazione della superficie inferiore dello Specchio (infinite varianti possibili).

Qualità: Irrequieto/Furioso

Regola operativa

xx=i
yy=j
zz=-(H*AbsSin(J*i)-Cos(K*j?-(Sin(L*j)-Cos(M*i))))

con H, J, K, M costanti moltiplicative arbitrarie.



Regola: Infinity's End

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Occasione: Definizione perimetro dello Specchio (più varianti possibili), trasformazioni retta-circonferenza.

Qualità: Vano

Regola operativa

Si definisca un punto di vista P nello spazio di progetto. Presa una retta in quest'ultimo, condurre da P due rette separate dall'angolo aureo di modo che la loro bisettrice sia perpendicolare alla retta iniziale. Definiti P' e P" i punti di intersezione tra le tre rette così individuate, si generi la circonferenza avente centro in P e raggio P'-P".



Regola: A Mirroring Lie

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Occasione: Modellazione della superficie superiore dello Specchio.

Qualità: Vano

Regola operativa

Data una qualsivoglia superficie nello spazio definita in estensione nel piano XY (ovvero, analiticamente, una funzione in due variabili con z per variabile dipendente) si unisca nel suo dominio col piano Z=0 e se ne rimuova la parte superiore a quest'ultimo.



Views


Sezione longitudinale

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Sezione trasversale

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Incremento di complessità: dettaglio maniglia delle porte della Casa di Adamo modulato su schema visivo della sezione trasversale dell'intero giardino

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Vista prospettica dalla Casa di Adamo

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Vista prospettica dall'Albero della Conoscenza

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Visions




Vision One: The End


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