Simone Tironi_2
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1° Gruppo d'insieme di elementi :
- la disperazione nell'espressione delle facce di adamo ed eva a destra
- la forma della coda della serpe che si avvinghia sull'albero
- la calma del deserto
- tranquillità dei corpi di adamo ed eva a sinistra
2° Gruppo d'insieme con individuazione di una gerarchia :
" Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi ... diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna ... prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito..."(Genesi 3,1-6)...Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden...Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita. (Genesi 3,23-24)
Michelangelo rappresenta simultaneamente il Peccato originale (Genesi 3, 1-13) e la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre (Genesi 3,22-24), due momenti che nel racconto biblico sono invece nettamente divisi, mostrando così insieme la causa e l'effetto generato. I due episodi sono separati dall'albero del bene e del male, attorno al quale si avvolge il serpente che tende il frutto proibito a Eva, che contro l'ordine del Signore lo prenderà per mangiarlo e offrirlo anche al suo compagno. Dall'altra parte del riquadro i progenitori, cacciati da un angelo con la spada sguainata, si allontanano dal Paradiso terrestre, dolenti e curvi sotto il peso del rimorso per il peccato commesso.
da www.museivaticani.va
1)il deserto
2)la coda della serpe
3)la disperazione di adamo ed eva a destra
4)la tranquillità di adamo ed eva a sinistra
3° Gruppo connessione con rispondenze immaginarie :
L'opera sucita in me l'importanza della responsabilità delle proprie azioni ed immediatamente mi viene in mente l'importanza delle piccole cose che, nonostante le ridotte dimensioni, servono da base per far funzionare il sistema completo e complesso.
Questo concetto lo trovo pienamente realizzato nelle cellule, in paricolare nei neuroni, il cui chiaro scopo, è fondamentale per la sopravvivenza dell'corpo umano.
Il deserto per me è lo spazio circosatante i neuroni in cui si nota il forte contrasto tra la quiete e l'attività , esattamente affianco, senza dei termini intermedi.
Questa attività nel neurone è caratterizzata dalle sinapsi che ritrovo nella coda della serpe, molto movimentata.
L'attività nel neurone corrisponde agli impulsi nervosi, che si muovono, districandosi molto velocemte nelle sinapsi, nel quadro lo ritrovo nella disperazione delle due figure.
Mentre nel nucleo è identificabile la tranquillità dei corpi prima di commettere il peccato originale.
xx=(2*Sin(i))
yy=(2*Cos(j))
zz=(2*Sin(i)*2*Cos(j))
xx=i*Sin(i?/10)
yy=j)*Cos(j?
zz=(Sin(j)*Cos(i))
xx=(i*Sin(i))
yy=(j*Cos(j))
xx=(2*Sin(i))+i*Sin(i?/10)
yy=(2*Cos(j))+j)*Cos(j?
zz=(2*Sin(i)*2*Cos(j))+(Sin(j)*Cos(i))
xx=i*Sin(i?/10)+(i*Sin(i))
yy=j)*Cos(j?+(j*Cos(j))
zz=(Sin(j)*Cos(i))+(Sqr(Abs(i'2-j)))
xx=(i*Sin(i))+(2*Sin(i))
yy=(j*Cos(j))+(2*Cos(j))
xx=(2*Sin(i))+i*Sin(i?/10)+(i*Sin(i))
yy=(2*Cos(j))+j)*Cos(j?+(j*Cos(j))
il complesso si definisce seguendo le caratteristiche degli spazi, ovvero, la tore centrale degli alloggi, essendo personale, si sviluppa in modo personale, si buca in modo personale, si ripete in modo personale e termina llo stesso modo. cambiando gruppo di edifici e prendendo epr esempio il secondo cerchio ovvero il gruppo delle aule, delle aule studio, delle aule informatizzate, della biblioteca, si sviluppano in modo silenzioso, si buacno in modo silenzioso...
incremento la complessità inserendo tutti gli edifici l'operazione di piegatura e, come per la prima trasformazione, anche adesso pego in base alla caratteristica intrinsica dell'edificio, personale o sensato o silenzioso.
1) si sviluppa in modo sensato
2) si buca:
-in modo sensato, finestre di dimensione 400*150
-in modo silenzioso, frangisole
-in modo personale, graffi
3) tremina in modo personale, bolla -eccezione-
4) si piega al centro, si scosta del 66% in mezzo e del 33% in cima e ancora del 33% verso alto-destra (visto dall'alto) in mezzo
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