SIMONE CERRATO _2
Osservando questa bellissima opera di Michelangelo ho notato subito gli elementi che la compongono così sottolineandoli da più importanti a meno importanti (ma tutti collegati tra loro).
In azzurro ho selezionato quello che secondo me è il punto e momento centrale del quadro, da dove "inizia" tutto (L'ALBERO).
Collegato a questo elemento centrale si hanno i soggetti del quadro ovvero coloro che compiono l'azione così dando dinamicità al quadro.
Questi elementi sono ripetuti da sinistra a destra con aspetti diversi come conseguenza dell'azione compiuta.
Infine ho individuato come elementi secondari il serpente e l'angelo.
Da un primo studio ottico dell’opera, osserviamo quindi una scena distinta in due momenti: la condizione di Adamo ed Eva prima e dopo del peccato. Nel primo caso le due figure sono “belle†e perfettamente integrate nella natura; nel secondo, quest’ultime sono “brutte†e integrate in un paesaggio scarno, il deserto.L’albero della conoscenza è l’elemento di divisione della scena.Tuttavia ci sono degli elementi che differiscono dalla concezione cristiana: la strana creatura ( un misto tra uomo e serpente ), l’angelo ( e non Dio ) che scaccia Adamo ed Eva e, per concludere, le nudità lasciate scoperte dopo la cacciata.“Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio.â€Genesi 3,1“Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestìâ€Genesi 3,21“Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo dove era stato tratto.â€Genesi 3,23.Sono quindi questi i tre simboli che velano la concezione di Michelangelo e che cercherò d’interpretare nel corso della riflessione…
“Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male†Genesi 3,9.Ecco dunque che entrano in gioco i due elementi contrastanti: l’albero della vita, e l’albero della conoscenza.Sempre secondo la concezione cattolica, il primo simboleggia l’immortalità mentre il secondo “concerne una competenza che spetta solo a Dioâ€. Quest’ultimo, infatti, rappresenta l’unione della conoscenza del bene e del male: il suo frutto dona all’uomo la consapevolezza di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Una cognizione che permette all’uomo l’evoluzione da uno stato di istintività ad uno di coscienza. “L’uomo diventa cosciente di quello che faâ€.Quindi il peccato originale può essere considerato, oltre che un atto di superbia, un evolversi. Parlo anche di superbia perché, così facendo, l’uomo dimostra la sua arroganza e la sua presunzione di paragonarsi a Dio.
: se l’uomo prendendo il frutto dall’albero della conoscenza acquista conoscenza, e quindi coscienza, ciò significa che l’albero è, di per se, conoscenza assoluta. In virtù di ciò possiamo riconsiderare l’atto del cogliere come un atto del sottrarre: il sottrarre la conoscenza divina. “Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!†Genesi 3,22.
cos’è la natura? La natura è simbolo di perfezione, della creazione divina. Si pensi alla stessa geometria che si genera e si sviluppa nella natura, così com’è stata la stessa natura ad applicare in molte sue “manifestazioni†il rapporto aureo. L’uomo vive in una profonda relazione con la natura e ne diventa parte integrante. Non esiste la vergogna; tutto si compie secondo i cicli naturali.
L’uomo si trova in una realtà spoglia, arida; non esiste l’elemento naturale. La raffigurazione dell’uomo in una simile condizione rivela ciò che è la vita umana, la sopravvivenza è legata all’opera umana che lavorando la terra e in grado di produrre i frutti necessari alla sussistenza. La totale assenza d’elementi naturali evoca alla mente un senso di non-completo, di abbandono. L’incompleto è la chiave che rivela la scelta dell’angelo: l’uomo, dopo la cacciata dal paradiso, nella sua dimensione spirituale è incompleto perché privo della presenza divina. L’uomo si trova ad affrontare da solo la realtà della vita.Per tanto non può esservi Dio nella sua nuova realtà , ma solo manifestazioni di quest’ultimo.È questo il motivo per il quale Michelangelo pone l’angelo e non Dio.L’uomo, con il suo atto superbo, ha allontanato Dio perché convinto di poter essere egli stesso un Dio
GERARCHIA (soggettiva)
1)ALBERO
2)ADAMO ed EVA
3)SERPENTE
4)ANGELO
GERARCHIA (critica)
1)ALBERO (della vita)
2)SERPENTE (tentazione)
3)ADAMO ed EVA (si mettono al pari di Dio, ma non lo sono)
4)ANGELO
(1)--
xx=i*2*Sin(j)*Cos(j)
yy=j*2*Cos(i)+Abs(Sin(i)+30)
'zz=Sin(j)*Cos(i)
'zz=Sin(j)+Cos(i)
'zz=14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
2)
xx=i*2*Sin(j)*Cos(j)
yy=j*2*Cos(i)+Abs(Sin(i)+30)
'zz=Sin(j)*Cos(i)
'zz=Sin(j)+Cos(i)
'zz=14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
zz=29-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
3)
xx=i*2*Sin(j)*Cos(j)+Abs(Tan(i))
yy=j*2*Cos(i)+Abs(Sin(i)+30)
'zz=Sin(j)*Cos(i)
'zz=Sin(j)+Cos(i)
'zz=14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
zz=29-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
4)
xx=i*2*Sin(j)*Cos(j)
yy=j*2*Cos(i)+Abs(Sin(i)+30)
'zz=Sin(j)*Cos(i)
'zz=Sin(j)+Cos(i)
'zz=14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
zz=29-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
5)
xx=i*2*Sin(j)*Cos(j)
yy=j*2*Cos(i)+Abs(Sin(i)+30)
'zz=Sin(j)*Cos(i)
'zz=Sin(j)+Cos(i)
'zz=14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
zz=29-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
zz=zz+yy+xx+Cos(i)
6)
xx=i*2*Abs(Cos(j))
yy=j*Abs(Sin(i)+30)
'zz=Sin(j)*Cos(i)
'zz=Sin(j)+Cos(i)
'zz=14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
zz=29-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
zz=zz+yy+xx+Cos(i)
7)
xx=i*2*Abs(Cos(j))
yy=j*Abs(Sin(i)+30)
'zz=Sin(j)*Cos(i)
'zz=Sin(j)+Cos(i)
'zz=14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(i)*Cos(j)
zz=29-Abs(7-Sin(i))-Abs(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)
'zz=zz+yy+xx+Cos(i)
'zz=zz+xx+yy+(Sin(i)/26)
Questo è il luogo estremamente naturale dove intendo inserire il mio progetto di una torre IRTAL.
Questo è il luogo estremamente artificiale(Manhattan) dove intendo inserire il mio progetto di una torre IRTAL.
Aggiungo un cono ,con vertice verso il basso, sulla parte inferiore degli aggetti del mio edificio.
Il cono dev'essere di base largo tanto quanto il lato(cerchio) su cui poggia e alto 1/3 dell'altezza dell'elemento su cui poggia.
REGOLA N°5
Prendo l'intero edificio e lo ripeto in altezza una o più volte.
REGOLA N°6
Piego il mio intero edificio puntando al centro di esso e impostando un angolo di 180° come impostazione di piegatura.
REGOLA N°7
Nella parte superiore dell'edificio aggiungo la stessa forma degli elementi in questione (per esempio cubi su cubi piu grandi) ma con una grandezza di 1/4 rispetto a quello inferiore.
REGOLA N°8
Foro partendo dalla vista dall'alto con un cilindro di diametro 1/5 del lato/diametro della struttura su cui viene applicato.
Ho preso in considerazione come catalizzatore un quadro di Klimt ("l'albero della vita") avendo notato appunto delle connessioni con il primo catalizzatore.
Dopo aver fatto il paradigma indiziario ho subito continuato con il paradigma organizzativo che è un incremento di complessità del primo passo.
Successivamente ho ricreato un immagine tridimensionale dove faccio notare le diverse relazioni che gli elementi dell'edificio hanno tra loro.
PRIMO punto di vista (mi improvviso spettatore della mia stessa idea di edificio)
SECONDO punto di vista
Applicando alcune regole ho creato un primo accenno dell'edificio e lo ho inserito nell'immagine presentata all'inizio della pagina.
Infine per questo progetto ho incrementato di complessità la rappresentazione dell'edificio utilizzando più regole.
Come catalizzatore di questo progetto ho scelto un cavatappi in acciaio che rispecchia molto i tre caratteri che ho deciso di mantenere per tutti i progetti che realizzerò.
Insieme al catalizzatore ho allegato nella stessa immagine anche il paradigma indiziario che sarebbe un primo approccio all'idea progettuale che intendo sviluppare.
Sempre partendo dal paradigma indiziario ho realizzato con un incremento di complessità anche il paradigma organizzativo inserendo più elementi accoppiati con i relativi caratteri.
Dal paradigma organizzativo ho ricreato gli elementi del mio progetto in tre dimensioni così facendo vedere come si relazionano tra loro.
In questa parte del progetto ho trasformato il mio edificio con diverse regole di trasformazione così cercando di arrivare ad un risultato finale per questo progetto rendendo l'artificiale ancora piu artificiale.
Infine anche per quest'altro progetto ho incrementato di complessità l'edificio cambiando e aumentando il numero di trasformazioni utilizzate in un primo momento e così arrivando a un risultato finale.
