SECONDO PROGETTO ANNA 
INTRODUZIONE A MANHATTAN (1979)
Lo skyline più famoso del mondo fotografato in bianco e nero dal fedele Gordon Willis, la splendida Rapsodia in Blue di George Gershwin come colonna sonora ed in più il voice-off di Ike, alter-ego alleniano per eccellenza, che tenta di scrivere un incipit di un romanzo che ha come scenario New York. Fin dalla prima scena è evidente che Manhattan ha un' unica indiscussa protagonista, così com'è indubbio che sia uno dei film simbolo della Grande Mela, ritratta in tutte le sue contraddizioni e angolature, come "metafora della decadenza della cultura contemporanea" o come santuario di tutto ciò che il regista Woody Allen "idolatra smisuratamente".
In Manhattan è presente in ogni aspetto sia l'Allen cineasta che l'Allen uomo; il suo sguardo alla città che non dorme mai è analitico ed affettuoso allo stesso tempo, il regista la sfiora e l'accarezza con tutti i mezzi che gli appartengono, le immagini cinematografiche, la conoscenza musicale e la scrittura. Manhattan viene rappresentata come magica, paurosa e dispersiva ma al tempo stesso romantica e familiare.
Cosa, in realtà , rappresenta New York per Allen? Nonostante siano presenti splendidi ritratti ( o primi piani se vogliamo) della città , per Allen altrettanto significativi sono i luoghi di incontro culturale e sociale quali locali e ristoranti, cinema e musei, il Central Park e il planetario, ma anche quelli più intimi come le strade o le panchine deserte durante una passeggiata notturna.
Video tratto dal film "Manhattan" di Woody Allen
http://www.youtube.com/watch?v=dSurv4lK8I0
RENZO PIANO BUILDING WORKSHOP. Rinnovamento ed espansione della Morgan Library a New York
"Le strade di Manhattan si riversano all'interno con la loro energia e le loro sorprese. Qui non solo si ammira il nuovo, il tecnologico espresso da materiali come il cristallo e l'acciaio, ma anche ciò che è rimasto a caratterizzare la New York del primo Novecento, espressione di crescita arrogante e senza limiti. I marmi, i mosaici, le cornici, si fanno ammirare finalmente anche dal pubblico. Questo gioco continuo fra quanto nascosto e svelato, fra la certezza e la scoperta si coglie nella vera e propria novità : l'espansione sottoterra, così da non compromettere l'integrità dell'esistente urbano pur aumentando di un terzo il volume esistente."
ESTRATTO DI UN'INTERVISTA A RENZO PIANO
da La Repubblica del 31.03.06
Quali sono le difficoltà principali che ha incontrato lavorando a New York?
«Più che di difficoltà parlerei di sfida. New York è una città che ha la sua caratteristica principale nella sua formidabile energia, e richiede un altissima e costante professionalità ».
Quali sono invece le caratteristiche da un punto di vista architettonico ed urbanistico?
«L'essenza metamorfica: New York è una metropoli che cambia costantemente rimanendo se stessa. E' caratterizzata da differenti strati, e poggia le proprie fondamenta su qualcosa di estremamente forte e duro. Al di sotto delle case e delle strade di Manhattan c'è una pietra durissima: io ritengo che sia gli strati che questa durezza di fondamenta segnino ogni momento della vita della metropoli. Infine è una città intensa e densa, e ciò come insegnava Calvino è una caratteristica che la rende straordinariamente bella, oltre che degna di essere vissuta e celebrata».
Cosa intende per densa?
«Che c'è una densità del costruito altissima, unica al mondo, a cui si aggiunge una straordinaria varietà . La caratteristica metamorfica, che ne rispecchia ovviamente l'essenza culturale, la rende una città architettonicamente viva e mutevole. New York è una metropoli luminosa con la luce cangiante: ci sono delle giornate di sole in cui la luce riesce ad abbellire anche gli edifici più brutti».
MATRICE DI TRASFORMAZIONE
> SFALSATO > Come si articola in alzato: piani sfalsati e ambienti con stessa funzione su più livelli
> ARTICOLATO > Come si articola: piani differenti
> REGOLARE > Come si divide: un apparente disordine in realtà ordinato (la sezione aurea definisce l'equazione della spirale logaritmica, la quale a sua volta definisce la disposizione degli occhi nella coda del pavone): definizione di una regola da replicare sia in pianta che negli alzati
