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torna a FRANCESCO MINOIA

DEFINIZIONE DELLE REGOLE E DELLE LOGICHE DI TRASFORMAZIONE

Codici di superfici


Attraverso uno Script apposito per il programma di modellazione solida Rhino, è stato possibile arrivare a definire, attraverso codici matematici, delle forme riconducibili (per lo meno a livello soggettivo) agli aggettivi prestabiliti come obiettivi di progetto. I miei erano intenso, indomabile e splendente...dopo alcuni tentativi ecco quanto emerso:

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Si prosegue poi verso un incremento di complessità accorpando a coppie i risultati sopra illustrati. Ho inolte cercato di ricondurre le varie fusioni con dei giochi cromatici che richiamassero le forme primitive.

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Con gli stessi presupposti, ho definito una possibile configurazione/variazione finale in cui i miei tre aggettivi si sono così legati:

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REGOLE


Per poter operare in maniera più veloce, dinamica e soggettiva, vado a definire tutte quelle regole e logiche di trasformazione che potranno essere riprese in sede di progettazione (laddove lo si ritenga opportuno); tutte o solo alcune.
Ogni evento di nuova progettazione fornisce l'occasione per l'ampliamento di precedenti definizioni attraverso integrazioni aggiuntive o del tutto nuove.

Regole mantenute dal primo progetto

Come rendere l'ingresso più splendente?

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Stabilisco la volumetria che deve avere il mio ingresso. Di questa dimensione, l'80% la rendo vetrata secondo una maglia irregolare (simile a quella riportata nell'esempio)


Come rendere l'affaccio più indomabile?

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Seguendo l'esempio della foglia di felce, definisco una linea guida, nonchè asse di simmetria, che definisce lo sviluppo (punto di partenza, progressione, punto finale). Definisco una forma ripetibile secondo un rapporto di 4/5 che riporto in sequenza lungo il percorso. Il rapporto tra il tutto e le parti è definito dal rapporto numerico 2/3.


Regole nuove

Come si raccordano gli elementi portanti con quelli portati?
Gli elementi di raccordo vanno posti in evidenza così come rappresentato dalle costolonature della cupola di S. Maria del Fiore.

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Regola: le strutture fuoriescono dal piano di facciata di 1/10 rispetto all'altezza della stessa.


Come si sviluppa in altezza?
L'esempio è rappresentato dallo sviluppo in altezza delle colonne tortili.

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Regola: si definisce una forma geometrica di base. La si riporta ad un altezza pari alla metà del lato maggiore (in caso di circonferenza o ellisse si considera rispettivamente diametro e asse maggiore). La si ruota di 18° e si uniscono, procedendo in altezza dal basso verso l'alto, le forme (in autocad ciò risulta molto semplice utilizzando il comando "loft").

Esempio da autocad
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Come si suddivide?
La suddivisione dell'involucro esterno (prospetto/facciata) deve essere messa in evidenza ricalcando lo schema distributivo funzionale interno (ad esempio dove sono situate le camere, gli spazi pubblici, ecc.). Obiettivo: ricerca della tettonica dell'edificio

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Regola: individuo degli elementi "marcapiani" sulla facciata. Li faccio fuoriuscire di 1/15 rispetto all'altezza totale del piano considerato.


Come si buca?

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Regola: si definisce un modulo di base (come può essere nella foto il quadrato) secondo misure ben definite. Si traccia poi una linea guida chiusa che farà da contorno. La si riempe secondo uno schema a file (partendo dall'alto a sinistra) con tanti moduli uguali a quello di partenza che possono variare la loro grandezza secondo un rapporto 3:4:5 calcolato sull'estensione dell'area.


Come culmina l'edificio?

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Regola: si definisce una base geometrica che farà da punto di partenza. La si ripete in altezza (o anche verso il basso) secondo un andamento concentrico definito da un offset pari a 1/12 della lunghezza dell'asse maggiore di simmetria della base di partenza. L'altezza sfrutterà invece il rapporto pari a 1/3.


Come articolo la copertura?

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Regola: si definisce una base (geometrica o non) e la si suddivide facendo partire delle direttrici congiungenti tutti i vertici che si "guardano". Si stabilisce poi la larghezza della struttura a maglia e con il comando "offset" lo si definisce.

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