Loading...
 
  • World
    • No language is assigned to this page.

Quarto Progetto Ex Tempore: Baita Artista locked

Quarto Progetto Ex Tempore di Davide Zizolfi: Baita dell'Artista: Idee e ispirazioni

Come quarto progetto (ex tempore) ci è stato richiesto di creare una baita dell'artista. L'ambientazione è libera: per questo novello edificio ho scelto una bellissima località di montagna, andando a sposarsi in particolar modo con il tipo di edificio richiesto; precisamente ho voluto stazionare la mia struttura su uno spiazzo dove, sullo sfondo, vi sia uno splendido panorama. Riassumo con un immagine:

Image
IL CATALIZZATORE

Come nei progetti precedentemente redatti, si inizia il percorso creativo da uno o più catalizzatori da cui addurre quelli aggettivi dai quali si svilupperanno le regole di trasformazione che ci saranno poi indispensabili per l'evoluzione del progetto.

Unico catalizzatore: "I Promessi Sposi", Alessandro Manzoni
Image
"Addio/ monti sorgenti dall'acque- ed elevati al cielo/ cime inuguali/ note a chi è cresciuto tra voi/ e impresse nella sua mente/ non meno che l’aspetto de' suoi familiari/ torrenti- de' quali si distingue lo scroscio/ come il suono delle voci domestiche/ ville sparse e biancheggianti sul pendìo/ come branchi di pecore pascenti/ addio!/ Quanto è tristo il passo di chi/ cresciuto tra voi/ se ne allontana!//

Da questa bellissimo quanto celeberrimo passo di Manzoni ne "I Promessi Sposi", l'Addio ai Monti, profondo quanto sublime, ho addotto questi tre aggettivi con i quali intendo evolvere il mio progetto, che si dovrà sempre più avvicinare ai concetti di INDIMENTICABILE, FAMILIARE e MALINCONICO.

IL PARADIGMA INDIZIARIO

Image

In questo caso come paradigma indiziario è stato scelto il ricordo della nostra prima abitazione, e quindi il ricordo delle relazioni fra gli spazi e gli eventi dell'edificio della mia infanzia. Ecco come gli aggettivi trovati si vanno ad inserire perfettamente nelle parti gerarchiche della struttura:
- INDIMENTICABILE: L'immagine nel suo complesso, e quindi l'edificio tutto, potrei ridisegnarlo se non perfettamente, ma quasi, su un foglio da disegno. Il ricordo del posto dove io giocavo, mi divertivo, dove il mio cuore da bambino ha vissuto i momenti più belli sicuramente della sua vita, risulta indimenticabile. Quindi questa baita dovrà risultare un posto indimenticabile per tutti coloro che lo visiteranno.
- FAMILIARE: Il prospetto che si nota nello schizzo redatto mi fa balenare immediatamente alla mente la mia famiglia, come un insieme di persone a me carissime (se non le più care) che dentro quelle mura mi hanno sempre accompagnato, sgridato, lodato, e cresciuto come figlio. Per l'abitante della baita essa dovrà essere come un piccolo rifugio, familiare, accogliente, "caloroso".
- MALINCONICO: Un velo di malinconia mi scuote lo spirito quando ripenso a tutte quelle volte che, da fanciullo, uscivo nel giardino a giocare, a correre, a vivere una vita completamente spensierata e senza problemi. Purtroppo, o per fortuna, crescendo la stessa vita ti mette di fronte a episodi che difficilmente non necessitano di pensiero e ragionamento. La malinconia sta quindi, in questo schizzo, nel giardino. Sempre questa sensazione dovrà esserci in colui che, una volta visitata la baita, dovrà andar via, proprio perchè in quel momento starà abbandonando qualcosa a lui "caro", il cui solo ricordo suscita un senso di mancanza e di voglia di rivederlo.

IL PARADIGMA ORGANIZZATIVO

In primo luogo carico l'immagine del paradigma organizzativo:

Image

Ed ecco dunque come vengono suddivisi gli spazi all'interno della struttura. Riassumo:
- Zone centrali: Sala, Camera da letto. Aggettivo correlato: FAMILIARE.
- Zona esterna: Giardino. Aggettivo correlato: MALINCONICO.
- Zona di "collegamento": Cucina. Aggettivo correlato: INDIMENTICABILE.

In secondo luogo ecco l'organizzazione del mio edificio rappresentata in maniera schematica, sottolineando tuttavia una precisa gerarchia degli eventi all'interno della struttura stessa (riassunta anche nei punti scritti precedentemente):

Image

LE DIREZIONI COME MATRICI ORGANIZZATIVE

Come fatto nel secondo progetto ci è stato richiesta l'identificazione di una o più direzioni come matrici generative delle relazioni complesse interno/esterno, che posso riassumere mediante l'immagine seguente:

Image

Le matrici generative che nascono dalle direzioni sviluppano le relazioni fra le parti, tutte basate e concentrate sulla sala centrale, elemento fondamentale rispetto al quale ho voluto sviluppare tutto il progetto.

GRIGLIA DI CONGRUITA'

L'identificazione di una congruenza geometrica (ossia di una struttura geometrica tridimensionale con relative eccezioni) per connettere i vari eventi e strutturare le relazioni topologiche indicate nel paradigma e la metodologia nella suddivisione degli spazi, e quindi la loro necessaria connessione, avviene attraverso l'utilizzo della griglia di congruità, strumento creativo già utilizzato nei precedenti progetti. In particolare, aggiungo, i collegamenti fra i singoli eventi dell'edificio sono semplici e lineari, seguendo sia una regola di trasformazione ben precisa ("Come si Articola?", regola di trasformazione derivante dal sole, utilizzata nel primo progetto, per andare a suddividere le zone interne), sia tenendo in considerazione le necessità sia organizzative sia spaziali dei singoli eventi che compongono la struttura. Inoltre la griglia mi permette di avere il controllo dell'aspetto tecnologico e costruttivo del mio edificio, e mi rende in grado di organizzare gli ambienti seguendo una ben precisa logica di sistemazione degli impianti (per esempio igienici). Ecco di seguito l'immagine:

Image

FORMALIZZAZIONE ZERO

Una primordiale e schematica formalizzazione potrebbe essere la seguente immagine:

Image

Tuttavia non sono ancora "pronto" per andare a generare una forma complessiva del mio edificio: per questo motivo andrò nei prossimi lavori a studiare ogni singolo evento separatamente, per poi cercare di unire tutte le parti in maniera armonica ed equilibrata, ovviamente cercando di avvicinarmi sempre più alle mie regole di trasformazione derivate dagli aggettivi.

PRIMA EVOLUZIONE DEL PROGETTO: AUMENTO DI COMPLESSITA'

Ecco dunque una prima evoluzione del progetto fondata sull'addizione di trasformazioni attuate sui singoli eventi della struttura, in base alle richieste funzionali ed ai caratteri da perseguire. Le trasformazioni sono state attuate attraverso ben precise regole di trasformazione che verranno elencate dopo l'immagine.

Image

Le regole di trasformazione che sono state utilizzate sono le seguenti:
- FAMILIARE: "Come si articola?" - Regola di trasformazione derivante dal sole, utilizzata nel primo progetto, per andare a suddividere le zone interne: il salotto è in questo caso l'elemento di unificazione e di unione del tutto.
- MALINCONICO: "Come si caratterizza? - Alcune caratteristiche peculiari dell'edificio presentano aspetti malinconici, che rimandano alla mia infanzia, del tipo: il balcone ha un muretto come parapetto, sopra il quale ci sono una serie di vasi con fiori di diverse tipologie.
- INDIMENTICABILE: "Come si chiude?" - Il perimetro dell'edificio è costituito da un piccolo muretto (o siepe): il senso è creare una delimitazione dell'edificio che balzi subito all'occhio dell'osservatore, che ne porti sorpresa.

Una prima trasformazione che viene quindi attuata al mio edificio può essere schematizzata nel seguente 3D:

Image

SECONDA EVOLUZIONE DEL PROGETTO

Voglio adesso andare ad analizzare le varie trasformazioni che ho attuato all'interno dei singoli eventi per arrivare alla prima trasformazione del mio edificio (che sicuramente non sarà l'ultima): lo attuo mettendo un'immagine riassuntiva.

Image


In base allo schema precedente ho attuato una seconda trasformazione, cercando sempre di più di avvicinare il mio edificio alle regole di trasformazione decise e cercando di costruire uno spazio collegato nelle sue singole parti in maniera organica. Di seguito riporto quindi un 3D riassuntivo del nuovo progetto, trasformato rispetto alla precedente formalizzazione; inserisco infine delle sezioni e delle piante atte a mostrare alcuni ambienti interni dell'edificio, e così da capirne meglio la suddivisione degli eventi.

Image
Image
Image
Image
Image
Pianta dell'Edificio
Image
Sezione dell'Edificio

CONTESTUALIZZAZIONE CON IL TERRITORIO: LA MATRICE ORGANIZZATIVA AMBIENTALE

Pongo infine nell'immagine successiva quest'ultima formalizzazione del mio edificio all'interno del contesto che ho scelto all'inizio di questa pagina, dopo aver caricato la matrice organizzativa ambientale:

Image
Image

Questa contestualizzazione è studiata secondo una ben definita logica: infatti l'ingresso principale dell'edificio volge nel verso opposto allo splendido panorama in sottofondo, così da avere, come primo impatto visivo, una magnifica quanto sublime immagine naturale; in questo caso la matrice organizzativa ambientale è stata studiata in maniera tale da porre l'edificio in relazione allo spettacolo ambientale a 360° ove è stato collocato. Questo significa che la direzione nella quale ho insidiato la mia struttura, e grazie alla quale ho determinato più punti di vista, è stata scelta a seconda dei collegamenti con lo spazio esterno ed a seconda delle viste stesse del mio edificio rispetto a ciò che lo circonda, in questo caso una zona di montagna, e naturalmente basandomi sui miei aggettivi di trasformazione.


Online Users

79 online users

Minichat

Google Search

 
128.116.222.10
WWW