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Progetto Secondo

Percorso Progettuale del Secondo Progetto

Prima Esercitazione

Esercitazione sull'"Eden" di Michelangelo



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Primo Gruppo: Elenco Soggetto <--> Oggetto

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2°Gruppo: Ricerca di una critica e creazione di una gerarchia tra le parti dell'opera


Una Critica a quest'opera presa dal sito http://www.wga.hu/frames-e.html?/html/m/michelan/3sistina/1genesis/4sin/04_3ce4.html

La scena sesto l'ordine cronologico della narrazione, The Fall e la cacciata dal Giardino dell'Eden, è raffigurata nel grande campo della volta della seconda campata, tra i pennacchi triangolari.

Un passo coraggioso e importante verso una maggiore chiarezza è stata fatta con la caduta di Adamo e la cacciata dal Giardino dell'Eden. Si è notato che la composizione dei tre pilastri, la coppia caduto a sinistra, la coppia espulso dal Paradiso a destra, e l'albero antropomorfizzato di conoscenza con il tentatore femminile nel centro (l'Albero della Vita prima della Caduta), unire le braccia in alto a formare la lettera M in onciale. È stata destinata ad essere la firma di Michelangelo? A sinistra, la profusione di Giardino dell'Eden è indicato da alcuni dettagli, ma anche tra questi un moncone sterile spinge i suoi rami accanto al femminile archetipica. A destra, desolazione totale circonda la coppia umana.

Il ritmo di tutta la composizione scorre da sinistra a destra. Eva coglie la mela con coraggio, Adamo avidamente, ma nella sfortuna sembra superiore alla donna. Egli sa che Dio, attraverso la sua caduta, che era vicino a lui, è diventato inaccessibile e remoto. Egli disprezza quasi il giardino di cui si sente più degno. Nonostante le rocce e il tronco arido, Eden - il termine significa beatitudine - è troppo voluttuoso e pieno di gioia, i corpi sono troppo grassa e liscia, la chioma sopra le loro teste è quasi troppo rigogliosa. E 'come se Michelangelo voleva dire:' Questo non è ancora la verità, che dovrà essere vinta nel deserto del nostro destino. ' E ', inoltre, colpisce il fatto che il cherubino con la spada sollevata indica la via d'uscita, anche se in volo e fortemente di scorcio, sembra un gemello del tentatore e, come lei, i problemi della struttura (l'Albero della Vita; Sephiroth cabalistica) . Bene e il Male si sono divisi e diventare una potenza doppia. Questa idea, come quasi ogni affresco sulla volta della Sistina, è piena di misteri che, cominciamo a renderci conto, hanno la loro paralleli in misteri artistico e strutturale. Tutto ciò si collega nei disegni di Michelangelo. Nonostante il loro contenuto intellettuale, a dispetto delle sue conoscenze umilmente autodidatta, non ha mai diventato letterario, né ha fatto pensare in categorie logiche o in termini di dialettica, ma visivamente e nei simboli.

3°Gruppo: Identificazione di corrispondenza immaginarie con gli elementi del dipinto


Dopo aver dato una prima descrizione sugli elementi presenti, mi è saltata in mente un'immagine che rispiecchiava il dipinto in questione. Questa similitudine è rappresentata da un vortice o un uragano costituito dall'albero in posizione centrale ( forse anche per via della forma a spirale del serpente che avvolge l'albero stesso. Quindi dall'uragano centrale abbiamo una serie due elementi che cercano di aggrapparsi ad esso per non essere spazzati via ( le due figure sulla sinistra ) e altri due che invece che non ce la fanno a resistere ( Adamo ed Eva scaccciati dall'arcangelo ). Mi sembra che essi vengano spinti fuori da questo vortice circolare. Questa è la similitudine che rappresenta il sottosistema a cui sono giunto dopo aver osservato l'immagine.

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Seconda Esercitazione

Questa seconda esercitazione consiste nel ricavare delle superfici tramite opportune trasformazioni da uno script di base già fornito. Lo Script è costituito da diverse formule matematiche e combinazioni di esse, il nostro compito è quello di applicare cambiamenti in tali formule matematiche e vedere quali modifiche si trasmettevano alla superficie. Ho creato inizialmente 3 tipi di superfici ricavate con 3 diverse trasformazioni che si rivelassero vicine ai miei obbiettivi di Cangiante, Possente e Spietato. Non avendo mai avuto esperienze di questo tipo inizialmente mi sono trovato in difficoltà ma mano mano che ho iniziato a comprenderne il meccanismo le trasformazioni che applicavo si rivelavano sempre più vicine a quello che in realtà volevo ottenere. Sono riuscito a ricavare in queste superfici le idee relative ai miei obbiettivi. Sotto si possono vedere le coordinate assegnate alle xx, yy e zz i relativi Render.

Primo Render relativo all'obbiettivo Cangiante


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xx=i*3*Sin(j) ; yy=j*3*Cos(i) ; zz=5+Abs(5+Sin(5*i))-Abs(15*Cos(1/2*j))+5*Sin(7*i)*5*Cos(7*j)

Secondo Render relativo all'obbiettivo Possente


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xx=i*2*Sin(j)-i*3*Sin(2*j) ; yy=j*2*Cos(i) ; zz=5*Abs(3+Sin(i))-Abs(5+Cos(j))

Terzo Render relativo all'obbiettivo Spietato


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xx=i*3+Sin(j)+i*5+Tan(2*j) ; yy=j*3+Cos(i)+j*3+tan(i) ; zz=13+Abs(5*Sin(i))-Abs(9*Cos(j))+2*Sin(i)*3*Cos(j)


I tre Render che seguono rappresentano la seconda consegna dell'esercitazione consistente nel sommare le coordinate delle 3 superfici a coppie creando 3 ulteriori superfici rappresentate dalla somma di 2 obbiettivi

Primo Render relativo alla somma Cangiante+Possente


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xx=i*3*Sin(j)+i*2*Sin(j)-i*3*Sin(2*j) ; yy=j*3*Cos(i)+j*2*Cos(i)
zz=5+Abs(5+Sin(5*i))-Abs(15*Cos(1/2*j))+5*Sin(7*i)*5*Cos(7*j)+5*Abs(3+Sin(i))-Abs(5+Cos(j))


Secondo Render relativo alla somma Possente+Spietato


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xx=i*2*Sin(j)-i*3*Sin(2*j)+i*3+Sin(j)+i*5+Tan(2*j) ; yy=j*2*Cos(i)+j*3+Cos(i)+j*3+Tan(i)
zz=5*Abs(3+Sin(i))-Abs(5+Cos(j))+13+Abs(5*Sin(i))-Abs(9*Cos(j))+2*Sin(i)*3*Cos(j)


Terzo Render relativo alla somma Spietato+Cangiante


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xx=i*3+Sin(j)+i*5+Tan(2*j)+i*3*Sin(j) ; yy=j*3+Cos(i)+j*3+Tan(i)+j*3*Cos(i)
zz=13+Abs(5*Sin(i))-Abs(9*Cos(j))+2*Sin(i)*3*Cos(j)+5+Abs(5+Sin(5*i))-Abs(15*Cos(1/2*j))+5*Sin(7*i)*5*Cos(7*j)


Il Render che segue è il passo finale dell'esercitazione ovvero la superficie finale ottenuta con la somma totale tra le coordinate xx, yy e zz di ogni superficie

Render finale relativo alla somma Possente+Cangiante+Spietato


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xx=i*2*Sin(j)-i*3*Sin(2*j)+i*3*Sin(j)+i*3+Sin(j)+i*5+Tan(2*j)
yy=j*2*Cos(i)+j*3*Cos(i)+j*3+Cos(i)+j*3+tan(i)
zz=5*Abs(3+Sin(i))-Abs(5+Cos(j))+5+Abs(5+Sin(5*i))-Abs(15*Cos(1/2*j))+5*Sin(7*i)*5*Cos(7*j)+13+Abs(5*Sin(i))-
-Abs(9*Cos(j))+2*Sin(i)*3*Cos(j)


Identificazione del contesto Naturale


Per quanto concerne il contesto naturale nel quale ho pensato di inserire il mio progetto, ho scelto un immagine di uno dei rari luoghi che suscitano in me forti sensazioni emotive. Esse derivano dai miei ricordi d'infanzia ma anche per il semplice fatto che questo luogo è a parer mio fonte di bellezza naturale indescrivibile. Ho scelto le vaste foreste presenti nel Vermont soprattutto nel periodo autunnale nel quale abbiamo uno sfoggio di colori incredibile delle foglie delle piante. Questo paesaggio è la base perfetta da cui partire, secondo me, per progettare il mio disegno in quanto la mia idea è quella di progettare una sede piuttosto intima ma che sia attrezzata di tutti quei locali che necessita un college. A mio modo di vedere le cose una torre o comunque un edificio imponente che domini il contesto esterno non ha senso di esistere nel paesaggio forestale del Vermont, ecco perchè il numero di camere, aule e studenti sarà minore rispetto al progetto artificiale. Il mio scopo è progettare un'architettura che possa godere di una certa empatia col paesaggio ragion per cui sarà dimensionalmente ridotta rispetto al disegno artificiale

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Identificazione del contesto Artificiale

Per quanto concerne il contesto caratterizzato da una forte presenza dell'artificialità ho trovato un modello in 3D che ritenuto molto evocativo per quello che ho in mente di fare dato che il modello mi piace a livello urbanistico ma anche perchè ho individuato un luogo di posizionamento del progetto dotato delle caratteristiche che mi ero prefissato che dovesse avere. La città che ho scelto è Francoforte e il sito a cui alludo è quello evidenziato in rosso


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Primo schizzo di inquadramento dimensionale della mia idea nel contesto Naturale

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Scelta del Catalizzatore Naturale

Come Catalizzatore ho scelto il frattale di Mandelbrot. Il termine frattale deriva proprio da questo personaggio e deriva dal latino fractus (rotto, spezzato), così come il termine frazione; infatti le immagini frattali sono considerate dalla matematica oggetti di dimensione frazionaria.I frattali compaiono spesso nello studio dei sistemi dinamici e nella teoria del caos e sono spesso descritti in modo ricorsivo da equazioni molto semplici, scritte con l'ausilio dei numeri complessi. Ad esempio l'equazione che descrive l'insieme di Mandelbrot è la seguente:

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dove an e P0 sono numeri complessi

La natura produce molti esempi di forme molto simili ai frattali. Ad esempio in un albero (soprattutto nell'abete) ogni ramo è approssimativamente simile all'intero albero e ogni rametto è a sua volta simile al proprio ramo, e così via; è anche possibile notare fenomeni di auto-similarità nella forma di una costa: con immagini riprese da satellite man mano sempre più grandi si può notare che la struttura generale di golfi più o meno dentellati mostra molte componenti che, se non identiche all'originale, gli assomigliano comunque molto. Secondo Mandelbrot, le relazioni fra frattali e natura sono più profonde di quanto si creda

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Scelta del Catalizzatore Artificiale

Come catalizzatore Artificiale ho scelto la medesima corrispondenza immaginaria a cui sono giunto nell'esercitazione sull'"Eden" di Michelangelo e che si identifica nell'immagine dell'uragano. Questa volta però ho pensasto di inserire un'immagine differente da quella già inserita in quanto ho pensato che fosse migliore una foto della vista dall'alto dell'uragano per poter meglio vedere i rapporti tra le parti e organizzare conseguentemente i paradigmi indiziario e organizzativo


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Paradigma Indiziario Naturale

Ecco una prima idea su come sono giunto all'immaginazione delle connessioni tra le funzionalità dei diversi locali partendo dal mio catalizzatore


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Per svolgere il Paradigma Indiziario ho deciso in questo progetto di procedere in maniera differente da quella perseguita nel primo progetto. Ho voluto procedere elencando per ogni obbiettivo una serie di elementi che voglio facciano riferimento a tale obbiettivo inserendo foto che si colleghino alle idee che ho nella mia mente.

Partiamo dall'obbiettivo Possente

Un elemento che che sicuramente voglio che appaia vicino a tale obbiettivo è la facciata

Ecco un esempio che si avvicina alla mia idea
:


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Un secondo elemento è il tetto che vorrei a due falde in quanto così si avvicina di più al mio obbiettivo


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Obbiettivo Spietato

Spigoli del perimetro esterno aguzzi ed appuntiti


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Ho pensato anche di considerare alcuni aspetti riguardanti gli interni in quanto in questo modo mi rendo meglio conto della mia idea progettuale in tutti i suoi aspetti. Il colore rosso-bordeaux è fondamentale in quanto è fortemente legato, anche per via di ricordi di infanzia, all'obbiettivo Spietato. Gli interni, soprattutto corridoi e porte saranno caratterizzati da forme geometriche irregolari concave


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Obbiettivo Cangiante

Le scale caratterizzate dal tipo di pedata e di rampa rappresentata in figura amplificano quel rapporto tra spazi pieni e vuoti che si avvicina di più alla mia concezione di Cangiante


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Le vetrate saranno collegate tra loro elementi separatori a vista che, colpiti dalla luce del sole, rifletteranno le loro multiple ombre nell'ambiente interno rendendolo ad ogni ora del giorno in costante divenire


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Paradigma Indiziario Artificiale

Ho costruito questo primo paradigma partendo dalla foto del catalizzatore che ho scelto. Ho prestato attenzione in primo luogo a stabilire una prima logica in base ai miei obbiettivi. Essa sta nel stabilire una gerarchia tra ambienti pubblici, privati e più privati man mano che si passa dal nucleo interno dell'edificio a quelli più esterni costituiti dagli alloggi


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In seguito ho fatto una legenda costituita dai miei obbiettivi, opportunamente colorati in modo differente, e ho riportato tali colori agli spazi che volevo identificare in tali obbiettivi. Così procedendo ho creato una prima serie di rapporti tra le funzionalità degli sapzi e le parti del mio catalizzatore per mostrare come sono giunto a tali associazioni di idee


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Paradigma Organizzativo Naturale

Ho creato un primo paradigma organizzativo partendo dal mio catalizzatore. In esso si possono notare due nuclei: il primo costituito dalla hall al piano terra, sala conferenze al primo piano e biblioteca al secondo; a questo nucleo si collega il secondo più ampio cosituito al piano terra dall'ampia mensa e dalla sala svago, salendo le scale si avranno le camere da letto di professori e studenti

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Paradigma Organizzativo Artificiale

Un primo paradigma organizzativo della torre che ho pensato di inserire nel contesto artificiale. Lo schema è stato sviluppato sull'asse Z

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Incremento del Paradigma Organizzativo Artificiale

In questa fase ho incrementato il mio paradigma spiegando le regole generali con cui voglio gestire gli Obbiettivi tramite i collegamenti fra locali

Primo Quadrato in alto a destra : Regola F
Aggettivo di Riferimento : POSSENTE


Secondo Quadrato in basso a destra : Regola G
Aggettivo di Riferimento : CANGIANTE


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Paradigma Distributivo Volumetrico Naturale

Ho compiuto una prima assonametria sul rapporto reciproco tra i volumi che costituiranno il mio progetto prestando attenzione alla compatibilità dimensionale tra i locali in base alle funzionalità a cui saranno destinati


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Paradigma Distributivo Volumetrico Artificiale

Riprendendo in considerazione il paradigma organizzativo artificiale ho estruso le superfici che ho pensato lungo un asse Z creando così una seria di volumi uno sopra l'altro formanti i vari piani della mia torre. Ho cercato di prestare maggiore attenzione alle proporzioni e alle dimensioni dei locali in base alle funzionalità a cui sono destinati


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Partendo dall'alto abbiamo:

In Verde scuro la Piscina;
in Lilla la Palestra;
in Rosso gli Alloggi Studenti;
in Rosa la Mensa;
in Giallo gli Alloggi Professori;
in Blu la Segreteria e Sala Professori
in Marrone i Laboratori;
in Arancione le Aule;
in Azzurro la Biblioteca;
in Viola la Sala Conferenze;

in Verde la Hall;


Identificazione delle Geometrie Evolutive Artificiali in Pianta

Ho costruito una sezione orizzontale mostrando tutti gli assi di riferimenti che uso in ogni piano della mia costruzione. Gli elementi Tratteggiato costituiscono le ECCEZIONI alla regolarità e modularità presente nei volumi


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Identificazione delle Geometrie Evolutive Naturali in Pianta

In questa sezione ho fatto esattamente lo stesso procedimento che ho svolto sopra con l'unica differenza che lìho applicato al disegno appartenente al contesto Naturale


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Identificazione di altre Regole

Mi sono riproposto di identificare altre regole oltre a quelle che avevo già costruito per il primo progetto, e che continuo comunque ad usare. Questa volte le nomino in base a delle lettere

Regola A

Aggettivo di Riferimento: Cangiante

Descrizione : La regola sta nel traslare sull'asse Z la stessa forma in un dato piano nel piano immediatamente superiore ruotandola sull'asse Z di un angolo Alfa di modo che l'edificio che si viene a creare risulti ricco di spigoli e sfaccettature dalla quali si creano ombre e luci diverse in continuazione, rendendo l'atmosfera dell'edificio più Cangiante di prima


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Regola B

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Regola C

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Regola D

Aggettivo di Riferimento : Spietato


Descrizione : Questa Regola consiste nel porre nell'estremità dell'edificio ( la parte che costituisce la Skyline per intenderci ) un elemento di chiusura estraneo alla modularità e ai ritmi geometrici presenti lungo le chiusure verticali dell'edificio. A mio parere un evento che costituisca un taglio netto slancia l'edificio verso l'alto rendendo la composizione più Spietata di prima. Questo evento può essere di qualsiasi forma a patto che si distingua dal resto della composizione facendo scorrere l'occhio di colui che lo guarda verso il cielo.

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Regola E

Aggettivo di Riferimento : Spietato

Come Finisce? L'Evento che chiude la sommità dell'edificio deve NON superare i 3/4 dell'ampiezza della forma su cui appoggia. In questo modo qualunque sia la forma di tale evento appare più Spietata

Sequenze di trasformazioni relative alle Regole identificate

Ho utilizzato in questi passaggi alcune delle regole del primo progetto in quanto mi sono tornate utili. Esse le chiamo con Numeri come si può notare nella parte del primo progetto, mentre le nuove regole le identifico assegnando a ognuno di loro una lettera

Sequenze di trasformazioni relative al Progetto Naturale

Ecco la Sequenza
:

- Regola A ---> CANGIANTE
- Regola D ---> SPIETATO
- Regola C ---> POSSENTE
- Regola 5 ---> SPIETATO
- Regola F ---> POSSENTE

Sequenze di trasformazioni relative al Progetto Artificiale

Ecco la Sequenza
:

- Regola A ---> CANGIANTE
- Regola D ---> SPIETATO
- Regola C ---> POSSENTE
- Regola B ---> POSSENTE
- Regola F ---> POSSENTE
- Regola G ---> CANGIANTE


Suddivisone del progetto in nuclei funzionali e verifica di congruità da due Punti di Vista

Tenendo conto delle Regole fin qui descritte ho sviluppato e incrementato di complessità il mio disegno. Dalla legenda faccio sì che si possano comprendere i vari nuclei funzionali dell'edificio. Notiamo come dalla vista dall'alto ritornano in gioco gli schemi delle geometrie in pianta studiate in precedenza


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Ecco una vista più veritiera del mio progetto Artificiale munito di plinto e vetrate


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Disegno del Progetto del Contesto Naturale in assonometria e relativi prospetti

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Incremento del Paradigma Artificiale

Cercando gli eventi che meno mi convincevano sono arrivato alla conclusione che la mia Torre, pur essendo ricca di spigoli e sfaccettature, mancava di quello slancio dinamico che avrei voluto trasferire al mio progetto. E' per questo che ho modificato l'andamento dell'asse Z, inizialmente retto, in una spirale verso l'alto, facendo in modo che i locali seguano il suo andamento. In tal modo ottengo una struttura più dinamica e mi avvicino di più ai miei 3 obbiettivi in quanto una struttura di questo tipo amplifica, nel momento in cui la osservo, le mie sensazioni di Possente, Cangiante e Spietato

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Incremento del Paradigma Naturale

In questo Incremento ho applicato una regola che avevo già utilizzato nel primo progetto ovvero quella che mi dice che una facciata risulta più Possente di prima se è anche Simmetrica. Ho cercato di dare simmetria al prospetto longitudinale dell'edificio ponendo come asse di simmetria l'asse Z passante per il centro dell'ingresso. Inoltre ho reso più Spietata la cupola dell'blocco centrale applicando la Regola E e applicando la regola C ho costruito le vetrate che saranno parte integrante delle pareti degli alloggi di professori e studenti

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Un Primo Scenario del contesto Artificiale con inserimento del mio Progetto

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Un Primo Scenario del contesto Naturale con inserimento del mio Progetto


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Un Secondo PUNTO di VISTA del contesto Artificiale con inserimento del mio Progetto

Questo è il punto di vista principale che ho immaginato in continuazione per vedere le relazioni che il mio edificio potesse avere con gli altri edifici preesistenti. L'immagine è la verifica di Congruità del mio pensiero lungo il mio percorso

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