Progetto I: Kindergarten RRR 
Il primo ricordo che affiora alla memoria è un ben definito istante della mia infanzia.
Mi trovo in bibicletta, con mio padre, io sono seduto sul seggiolino, appena dietro al manubrio, innanzi a me un lungo sentiero. Molti alberi si sviluppano tutto intorno, alla mia destra su una leggera parete di roccia, alla mia sinistra un delicata pendenza. Siamo nel grande parco urbano vicino a casa.
La giornata è quasi sicuramente soleggiata, ma è ben poco il sole che riesce a filtrare tra le fronde degli alti alberi, che si intrecciano e si uniscono.
Se mi fermo a riflettere riesco anche a sentire dei suoni, la ruota sulla ghiaia, la voce profonda di mio padre, ma probabilmente è solo un'associazione mentale con suoni di esperienze postume.
Nella rappresentazione ho aggiunto una freccia, indicazione del movimento che si svolge lungo il ricordo.
La natura vieni analizzata attraverso delle immagini, che si muovono fra differenti punti di vista.
Le immagini passano da un'osservare microscopico, analizzatore dell'infinitesimo dei tessuti della parete interna della cistifellea, fino all'osservatore macroscopico, il telescopio Hubble, che ci riporta all'immensità naturale di nebulose lontane.
Il percorso passa attraverso gli occhi dell'artista, sensibile osservatore, in questo caso Mondrian, che studia la Natura come generatore della forma, la quale viene trasformata fino a diventare un essenziale rappresentazione, il tronco ben definito, i rami cominciano ad essere sintetizzati in forme sempre più semplici.
Gli alberi creano un fitto reticolo, che copre e avvolge tutto, creando un nuovo spazio, dove i rami svolgono il ruolo di filtro.
La Natura si tende a causa della Natura. Il vento porta al limite l'albero, piegandolo e torcendolo, spingendolo allo stenuo delle proprie capacità .
L'arte del Bonsai dedica a questa caratteristica un'intera categoria delle sue sculture viventi, il "Fukinagashi", "Battuto dal vento".
A proviamo a modificare il punto di vista del nostro ricordo, ponendoci in una posizione di assoluta irrealità .
Come mostratoci dal Maestro A.Hitchcock, nel film Psycho, per compier quest'azione l'unica stada percorribile è il posizionare l'osservatore al di sopra della scena.
Otteniamo cosi un nuovo schema del ricordo, dove troviamo il soggetto (il punto) percorrere una via lungo una direzione, immerso nella natura.
Credo che per iniziare questa trasformazione sia fondamentale tener ben presente a chi si rivolge il soggetto della nostro lavoro: il Bambino.
A questo proposito inserisco un video, un dialogo molto interessante fra Franco Battiato e Michelle Thomasson, che tratta fondamentalmente della bellezza e dell'essere dell'uomo moderno.
Reputo molto importante, e certamente interessante, per il nostro tema i primi 3 minuti di intervista, ove si discute del legame fra bellezza e vita, e come essa si ricolleghi al Bambino.
Franco Battiato & Michelle Thomasson - video
Ora proviamo a definire le funzioni principali che dovranno esser svolte all'interno dell'edificio.
Questo tipo di approccio pultroppo si mostra fallace perchè costringe, "a priori", le funzioni all'interno di uno schema.
In realtà il processo, per una miglior evoluzione, dovrà svilupparsi partendo dalla funzione per poi poter definire, in base agli scopi e secondo le regole derivanti dagli aggettivi trovati, la struttura del progetto.
Quindi, partendo dal primo ricordo, e dalla sua visione esterna, ho definito l'area centrale del progetto, che poi destinerö all'area verde interna, elemento vitale del Kindergarten.
Il nostro punto di vista si muoverà quindi fra l'ingresso e il patio verde interno. Tutto si riconduce al primo ricordo.
Sempre partendo dal ricordo prendo spunto per modellare i flussi dinamici del complesso, il quale è compenetrato nella sua lunghezza da un percorso che ci porta ad attraversare l'elemento Natura (esattamente come nel ricordo).
Il rapporto dinamico viene anche evoluto, e a quello principale, connotato da una penetrazione nella natura, si aggiungono 2 percorsi lungo i 2 sensi "dell'anello"
Per meglio riassumere le trasformazioni compiute, ho montato un piccolo e semplice video che mostra (seguendo passo per passo quanto scritto nello schema sopra) com'è mutata la semplice struttura iniziale fino ad arrivar ad esser un nuovo oggetto, irriconoscibile.
Si noti che l'ingresso è evidenziato in rosso, dato che svolge un ruolo di riferimento per tutta l'achitettura. Da li parte il movimento verso l'interno, da li parte l'intera trasformazione.
Unica regola mancante alla spigazione dello schema è la foratura dell'ingresso che è stata ottenuta grazie all'aggettivo FRAZIONATO, che ha portato a spingere-arretrare una parte dell'edificio, secondo il rapporto aureo del lato stesso del singolo volume.
Riassumendo, le regole utilizate da questo progetto, coniugate secondo i 3 aggettivi, sono:
FRAZIONATO: I locali si sviluppano inizialmente con un lato costante, intorno al ricordo, in numero pari alle funzioni da assolvere. Rompendo e segmentando l'idea funzionale del primo schema.
In caso di foratura del corpo, come nel caso dell'ingresso, si bucherà , tendendo verso l'interno o verso l'esterno, attraverso il rapporto aure, del lato di origine.
TESO: Le superfici vengono allungate, perpendicolarmente rispetto al piano di giacenza, di 1/4 rispetto all'altezza totale del solido.
INTRECCIATO: i locali di dilatano/restringono di 1/3 rispetto al lato interno, e conseguentemente si unisco fra loro nel lato esterno.
Questo il risultato:
Ultimo passaggio, dopo aver definito funzioni, spazi, metamorfosi e forme è il collocamento all'interno del paesaggio naturale precedentemente scelto, nel mio caso, attingendo dal mio primo ricordo, un parco urbano.
Quindi il progetto viene localizzato, definito, identificato, all'interno del Central Park di New York, in un grande spazio aperto. La città circonda e domina tutto, e qui, come in nessun altro posto é cosi forte il passaggio dalla Natura alla cementizzazione umana.
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