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Progetto 1: Kindergarten locked

Pagina NICOLA_SILVI

Esercitazione 1: Ricordo Generante e Punto di Vista


La prima esercitazione ha come fine quello di riprodurre tramite un'appropriata rappresentazione il nostro primo ricordo, cercando così di rivivere quel momento che è al tempo stesso diverso e fondamentale per il modo di vedere/concepire le cose da parte di ciascuno di noi. Il punto cruciale sta infatti nel riuscire a determinare il nostro punto di vista, e poter individuare la "direzione" del nostro ricordo.

Qui espongo la rappresentazione del mio primo ricordo:

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Attraverso uno sforzo di memoria ho cercato di rivivere il momento del mio primo ricordo, non fermandomi alla semplice immagine visiva, ma cercando di trovare anche una sequenza logico/temporale del ricordo.
Nel ricordo io osservo un luogo buio. Questo è caratterizzato da forme semplici, che riesco a definire e che mi danno un senso di familiarità. Osservato questo ambiente, la mia attenzione si sposta verso il fuoco, un elemento per me nuovo, da scoprire, che mi riempe di emozioni e sentimenti. Ho interpretato il mio ricordo come un momento di scoperta umana, io bambino che vengo catturato visivamente da qualcosa di nuovo, da scoprire.
Per questo motivo scelgo come direzione quella che va dal fuoco alla mia vista, dove io subisco l'azione attrattiva del fuoco.
Direzione del ricordo: FUOCO-OCCHI(OSSERVATORE)
Punto di vista: io osservatore che vivo il momento

Progetto 1: KINDERGARTEN


Dovendo progettare un Kindergarten, cioè un luogo adibito alla crescita dei bambini, riesco ad individuare nel mio ricordo degli elementi di continuità con esso. Io nel ricordo vivo il momento della scoperta, cioè il contrasto tra ciò che conosciamo, dove perciò ci sentiamo protetti e ciò che invece ci attira, poichè ci è ignoto.

A questo punto mi trovo a specificare i miei obbiettivi progettuali, definibili attraverso 3 aggettivi che caratterizzano l'edifico.
Di mio grande aiuto per la definizione di questi ho trovato questa bellissima poesia di Leopardi, che al tempo stesso mi fa rivivere il mio ricordo e mi proietta verso il momento della scoperta infantile.

L'infinito (1819)

«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quìete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»

(Giacomo Leopardi)

Questa mi porta a definire i miei tre aggettivi: PROTETTIVO, INDEFINITO, EMOZIONANTE

PROTETTIVO: come l'ambiente del mio primo ricordo e il Kindergraten che vorrei progettare.
INDEFINITO: come il fuoco ai miei occhi, e più in generale come le cose che i bambini cercano di scoprire ma ancora non conoscono.
EMOZIONANTE: come ogni momento di scoperta, nel mio caso quella del fuoco.

Riferimenti fotografici:

Qui di seguito riporto 3 immagini ritengo utile per la comprensione della progettazione del Kindergranten:

1 Questa prima immagine rapresenta l'ambiente nel quale vorrei fosse situato il mio edificio.
E' un luogo semplice ma carico di significati. Innanzitutto proprio questa sua semplicità facilita la sua comprensione da parte dei bambini, così che possano sentirsi protetti.
In secondo luogo le collinette fanno si che ci sia una parziale separazione tra ambiente noto e ambiente da scoprire, come la siepe nell'"Infinito" di Leopardi, suscitando in tal modo emozioni e sentimenti.

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Ambiente naturale

2-3 Queste due seconde immagini rappresentano giochi per bambini. Nella prima foto sono rappresentate le forme geometriche con le quali, secondo Fröbel, dovrebbero inizialmente interagire i fanciulli nel Kindergarten; nella seconda vediamo giochi ottenuti mediante forme più complesse.
Questo passaggio da forme semplici, attraverso delle trasformazioni, a forme più complesse mi interesserà durante il processo di progettazione.

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Il memorial di Fröbel nel Kindergarten di Mühlhausen realizzato con le forme associate alla pedagogia infantile.
(fonte: Wikipedia)

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Giochi per bambini


Matrici di trasformazione:

1)
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(fonte: persbaglio.ilcanocchiale.it)

Aggettivo: PROTETTIVO
Come: si collega
ADDUZIONE: Il nuclei dell'edificio sono collegati tra loro attraverso elementi leggeri e ramificati.
LEGGE: Le zone di collegamento/passagio tra gli ambienti sono realizzate con strutture a telaio ricoperte vegetalmente.

2)
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(fonte: 2.bp.blogspot.com)

Aggettivo: EMOZIONANTE
Come: si buca
ADDUZIONE: L'edificio si buca seguendo linee rigide e spezzate. Queste determinano la forma delle aperture, che modellano i fasci di luce.
LEGGE: I volumi sono bucati seguendo direzioni inclinate di angoli di piccola ampiezza rispetto al terreno 10°<x<20°. La larghezza delle aperture è sempre 1/10 della lunghezza.

3)
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Aggettivo: EMOZIONANTE
Come: si piega/taglia
ADDUZIONE: L'edificio si piega e si taglia in modo netto, formando delle sfaccettature nella sua superficie.
LEGGE: La struttura si taglia e si piega formando angoli di 30° e 60°.

4)
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(fonte: Jackson Pollock)

Aggettivo: INDEFINITO
Come: si colora
ADDUZIONE: L'edificio è colorato attraverso un'associazione multipla di colori, che assume tonalità differenti nelle sue parti.
LEGGE: La colorazione è effettuata tramite pennellate di tonalità differenti, tutte dello stesso colore.
5)
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(fonte: 2.bp.blogspot.com)

Aggettivo: INDEFINITO
Come: si chiude
ADDUZIONE: L'edificio è coperto da superfici leggere, come una foglia che cade nel terreno.
LEGGE: Il piano di copertura è realizzato attravero l'estrusione di rami di parabola con concavità rivolta verso l'alto.

Schema plan del ricordo:

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Tramite un artificio sono riuscito a creare uno schema in pianta del mio ricordo, che mi permette di avere un visione d’insieme.
Nello schema ritrovo i tre elementi fondamentali del ricordo: Io, l’ambiente, il fuoco (scoperta).
L'IO rappresentato con un asterisco le cui punte si proiettano verso l'esterno.
L’ambiente, rappresentato con una linea continua, l'ho associato all’aggettivo PROTETTIVO in quanto, conoscendolo, mi sento al sicuro al suo interno.
Il fuoco l'ho raffigurato con una forma triangolare rivolta verso di me ad indicare un senso di attrazione. L'ho fatto corrispondere all’aggettivo EMOZIONANTE, poiché il tentativo di “comprenderlo” suscita in me forti emozioni.
Infine ho accostato l’aggettivo INDEFINITO al mondo della scoperta, verso il quale il fuoco mi proietta.


Elaborazione del progetto:

Elaborazione 1:

Fase A: elementi di partenza e ambiente

Sono partito per la realizzazione del Kindergarten da elementi semplici: tre parallelepipedi.
Questi infatti sono paragonabili a quegli elementi che mi circondavano nel mio primo ricordo, che io riuscivo a comprendere.
Una volta definite questi tre primi volumi, sempre attenendomi allo schema plan del ricordo, vorrò procedere collegando le strutture il modo protettivo, così da proporre il senso di contunuità dell'ambiente protettivo attorno al bambino, come io l'ho vissuto nel mio ricordo.
Ho deciso di impostare il progetto su tre volumi differenti, così da associare ognuno di essi ad uno dei miei tre aggettivi.
La struttura dove i bambini si riposano e mangiano sarà PROTETTIVA, dove giocano sarà EMOZIONANTE, dove apprendono INDEFINITA.

Image
Image

Ho deciso poi di posizionare le mie tre strutture in un ambiente nel quale il terreno presenta dei sali-scendi così da creare un luogo dove è presente il binomio vedo/non vedo. (vedi foto precedentemente pubblicata di ambiente naturale).
L'edifio sarà fortemento condizionato dalla presenza dei movimento del terreno, al tempo stesso il terreno creerà naturalmente spazi PROTETTIVI per il gioco dei bambini.

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Fase B: Attuazione delle matrici di trasformazione

1-Come: SI COLLEGA aggettivo: PROTETTIVO
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2-Come: SI BUCA aggettivo: EMOZIONANTE
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3- Come: SI PIEGA/TAGLIA aggettivo: EMOZIONANTE
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4-Come: SI COLORA aggettivo: INDEFINITO
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5-Come: SI CHIUDE aggettivo: INDEFINITO
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Sincronia tra le trasformazioni: possibile idea di Kindergarten

Pubblico l’idea di progetto sia in bianco e nero che a colori.

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In questo primo file sono individuabili tutte le trasformazioni eccetto il “come si colora”.

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In questo secondo file è messa in evidenza quest’ultima trasformazione:
le strutture sono campite secondo la regola, assumono tre differenti tonalità in relazione all’aggettivo che ho associato ad ciascuna di queste.
VERDE-Natura: PROTETTIVO
ROSSO-Fuoco: EMOZIONANTE
AZZURRO-Cielo: INDEFINITO

Elaborazione 2:

Partendo dal primo abbozzo di progetto ho cercato di reinterpretare e migliorare la mia idea di kindergarten.
Innanzitutto ho cercato di creare una più forte sincronia tra il progetto ed il plan del primo ricordo.
Ho anche considerato a grandi linee la divisione degli spazi interni, così da riuscire a gestire meglio le trasformazioni in relazione alla struttura.
In seguito, ho cercato di formalizzare le regole di trasformazione stabilendo una “LEGGE”, rendendole così applicabili all’edificio.

Evoluzione del lavoro:

Come fatto per il ricordo, ho realizzato un plan di progetto che avesse delle forti analogie con il primo.
Questo è il primo risultato.

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Sono qui rappresentate schematicamente le 3 strutture in relazione tra di loro.
Si vede chiaramente il paradigma del plan del ricordo:
le strutture sono disposte tutte sulla stessa direzione, che va dall’ aggettivo PROTETTIVO fino ad arrivare all’INDEFINITO, passando per l’EMOZIONANTE.
Ho infatti associato ad ogni struttura un aggettivo in relazione alle attivita svolte all’interno.
Struttura PROTETTIVA: dormitorio, mensa, servizi
Struttura EMOZIONANTE: zona del gioco
Struttura INDEFINITA: zona dell’apprendimento
Questo si può meglio vedere in questo secondo plan.

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In questo plan è evidenziata anche l’area del giardino racchiuso tra gli elementi di collegamento riservata al gioco. Ritengo gli elementi di collegamento tra i due blocchi principali di strutture molto importanti nel kindergarten , in quanto non si limitano alla funzione di collegamento, bensì fungono sia da elemento di protezione che da elemento immaginifico, limitando la visione dell’esterno. Ha questi elementi ho associato l’aggettivo protettivo.

Avendo già precedentemente scelto come luogo naturale un luogo caratterizzato da piccoli arbusti , ma soprattutto da spostamenti del terreno ho cercato di far interagire le mie strutture con l’andamento del terreno.
Ho cosi posto il nucleo protettivo in basso, come protetto da dosso, ed invece i nuclei protettivi in cima al dosso, cosicché da questi sia possibile osservare cioè che c’è al di fuori del kindergarten.
Si è in questo modo creata una relazione tra la morfologia del mio kindergarten e la morfologia del ambiente osservato da leopardi nella suo poesia “L’infinito”.
Per meglio spiegarlo ho realizzato un prospetto.

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Il passo successivo è stato quello di produrre un vista completa del kindergarten.

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Le immagini fin qui esposte analizzano la strutturazione del kindergarten senza però entrare nel dettaglio delle trasformazioni da applicare.
Le ultime 4 immagini ricapitolano le considerazioni fatte fin qui e mostrano l’applicazione delle regole di trasformazione all’edificio.
Propongo una possibile idea di kindergarten PROTETTIVO-EMOZIONANTE-INDEFINITO

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A questo punto ho trovato grandi difficolta nel riuscire a far evolvere la mia idea di kindergarten, ho così deciso di reinterpretare la mia idea progettuale evitando di condizionare la mia idea di progetto causa una precoce definizione di forme.

Elaborazione 3:

Sono partito dalla trasposizionedel paradigma, tratto dal mio primo ricordo, nella struttura del mio progetto.
Il primo passo è stato quello di realizzare un grafico spaziale che rispettasse il paradigma tratto dal ricordo. Inoltre ho attribuito uno dei miei tre aggettivi ad ogni spazio.

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A questo punto ho cercato di definire dei caratteri per ogni spazio che si associassero all’aggettivo attribuito, così da poter poi effettuare delle trasformazioni in relazione ai caratteri.

Area gioco (EMOZIONANTE):
-Come si buca? Regola di trasformazione n.2
-Come si piega/taglia? Regola di trasformazione n.3
-Tetto inclinato verso la collina

Mensa (PROTETTIVO) :
-Come si buca? Fori circolari, ampi.
-Come si chiude? Parabola capovolta.
-Come finisce? Spigoli Smussati.

Dormitorio (PROTETTIVO):
-Come si buca? Fori circolari, molto piccoli.
-Come si chiude? Parabola capovolta.
-Come finisce? Angoli Smussati.

Area apprendimento (INDEFINITO):
-Come si chiude? Regola di trasformazione n.5
-Come si colora? Regola di trasformazione n.4
-Come si buca? Grandi vetrate.

Servizi (PROTETTIVO):
-Come si buca? Unico foro superiore.
-Forma semplice, cilindro (una delle forme di Froebel)
-Di piccole dimensioni, a misura di bambino.

Ingresso (PROTETTIVO):
-Come collega/si collega? Regola di trasformazione n.1

Definite le caratteristiche di ogni ambiente ho prodotto questa prima bozza di Kindergarten, che mostra solamente una possibile configurazione della morfologia dell’edificio, qui ancora non vengono analizzate le altre regole di trasformazione. Nella progettazione ho tenuto conto dell’ ambiente da me scelto( vedi immagine precedentemente inserita), ho perciò posizionato gli ambienti in relazione alla conformazione del terreno. In basso ho posizionato i protettivi, in una zona riparata dal terreno; in alto l’indefinito, che guarda al di là della collinetta, si proietta verso il mondo all’esterno sconosciuto agli occhi dei bambini. L’elemento emozionante si trova in mezzo, tra i protettivi e l’indefinito, assumendo così il ruolo di mezzo di scoperta, cioè qualcosa che proietta verso la scoperta.

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Ho successivamente realizzato una rappresentazione che mettesse in evidenza le regole che governano le aperture ed i collegamenti.

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Infine ho applicato delle trasformazione con il fine di rendere armonica l’interazione tra le parti e l’interazione con l’ambiente.
Innanzitutto ho cercato di integrare gli elementi di collegamento, andando a creare continuità con le coperture. Ho inoltre voluto che queste coperture “naturali” dei collegamenti seguissero l’andamento del terreno.
In seguito ho tagliato l’ambiente emozionante secondo la regola n.3 così sa avere la facciata rivolta verso la collina di dimensioni minori rispetto a quella principale. Poi ho leggermente ruotato le due zone protettive rispetto a quella emozionante , così conferire una senso di protezione nel bambino che si reca nel Kindergarten.
Come ultima trasformazione ho reso le coperture dei due ambienti protettivi vegetali, creando così delle collinette artificiali con prato. Con quest’ultima trasformazione ho cercato di evidenziare il ruolo di protettrice attribuibile alla natura.
Questo è un possibile risultato della mia evoluzione progettuale del Kindergarten:

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Inserisco delle viste 3D ed un fotoinserimento.
Per il fotoinserimento ho utilizzato una foto di un'ambiente molto simile all'ambiente preso precedentemente come riferimento.

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