PROGETTO2
INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA DEL DIPINTO E RICERCA DI GERARCHIE TRA GLI ELEMENTI
La prima cosa che mi balza all'occhio è la quasi totale
neutralità dello sfondo:il giardino dell'Eden sembra
esistere soltanto nell'immaginazione di chi osserva,
un giardino fantastico,utopistico,imperscrutabile a tal
punto che nemmeno Michelangelo
tenta di descriverlo (impossibilità che riscontra anche
Dante, nella divina commedia quando, di fronte alla visione
di Dio,è incapace di darci un'immagine adeguata, e dunque
si scusa: "Oh quanto è insufficiente il dire e come è
inadeguato al mio pensiero! E questo stesso (mio pensiero),
rispetto a quello che io vidi, e cosa tale che non basta
a poter dire è poco (è ancora meno di poco)!".)
Questa rinuncia nel descrivere l'idilliaco scenario del
paradiso terrestre, tuttavia, permette a Michelangelo di
soffermarsi sull'uomo, vero protagonista del dipinto.
Un'altro aspetto che caratterizza fortemente le due scene
dipinte è la gestualità dei personaggi che, con le loro
braccia,sembrano tracciare un ponte ideale tra i due episodi.
Sotto quest'aspetto,Michelangelo nel quadro sembra voler
raccontare la trama di uno spettacolo teatrale,
dove la scenografia è semplice e minimale, e i personaggi
sono attori dall'espressività e gestualitÃ
quasi esasperate.
Un altro aspetto che caratterizza il quadro è la marmoreità ,
la scultoreità dei corpi: Adamo ed Eva appaiono sani, belli
e forti, non ancora intaccati dai mali e dalle sofferenze del
mondo. la cacciata dal paradiso terreste li sfigura nel
volto,li rende gobbi,zoppicanti,li rende esseri umani.
Il quadro è caratterizzato da una forte dinamicità ,resa ancora più
evidente dalle posizioni contorte assunte nello spazio dai
personaggi, e dalle gestualità che protende i personaggi gli
uni verso gli altri.
RELAZIONI:
1)l'evoluzione delle stelle nel cielo del quadro di Van Gogh trova una
simmetria nell'evoluzione dell'episodio di Adamo ed Eva, dalla vita nel
Paradiso Terrestre alla vita sulla Terra. nel quadro di van gogh la dinamicitÃ
è resa evidente dalla scia che le stelle lasciano nel cielo
durante il loro percorso,in quello di Michelangelo dalla linea ideale
che creano il braccio di Eva,quello del Serpente antropomorfo e quello
dell'angelo.
2)la presenza di un elemento "che sovrasta" la vita dell'uomo:
in Van gogh è la luna, che con la sua luce stravolge il cielo,nuove le
stelle, gli alberi,le montagne;in Michelangelo è la figura divina
dell'Angelo, personificazione di un Dio che osserva e giudica.
neutrale
3)la deformazione del reale: il quadro di Van Gogh rappresenta un
paesaggio reale in una forma surreale, deformata dalla luce e dai colori;
in Michelangelo vengono rappresentati Adamo ed Eva in due momenti distinti:
a sinistra, belli e sani, all'interno di un giardino idilliaco, a destra
sfigurati dalla vergogna e dalla sofferenza del mondo reale.
4)i livelli: in Van gogh i livelli di rappresentazione sono essenzialmente due;
lo sfondo è il vero protagonista del dipinto, l'albero in primo piano
è neutrale e da' un mero contributo di tridimensionalità .
in Michelangelo abbiamo l'esatto opposto:il livello in primo piano
presenta il vero soggetto dell'affresco,ossia l'episodio della cacciata
dall'Eden,mentre il paesaggio non sembra avere alcuna importanza,tant'è
che non viene nemmeno rappresentato.
LEGGERO: XX=i
YY=i exp(0.2)
ZZ=j
SILVESTRE: XX=i
YY=0.5 x tan(i+1)
ZZ=j exp(0.6)
AEREO: XX=i
YY=j
ZZ=j exp(0.6)
SILVESTRE
1)Presenza di ostacoli che impediscano un passaggio lineare e diretto(ma anche che impediscano alla vista di scorgere immediatamente la meta)
2)Presenza di un elemento superiore che faccia da "fronda"
3)Longilineità degli elementi che arrivano a terra
4)forte contrasto LUCE/OMBRA
LEGGERO
1)Gli elementi sono interminati e accolgono il cielo e l'orizzonte
2)Gli elementi sono lineari e puliti
3)Presenza di grandi prospettive create attraversoi superfici trasparenti
AEREO
1)Gli elementi si sviluppano in altezza, assottigliandosi sempre di più
2)Presenza di inclinazioni e di pendenze che diano l'idea di ascesa/discesa tra più livelli
L'ispirazione da cui hanno preso vita questi due progetti è l'arrivo-in ritardo- della primavera: dunque colori, calore, alberi in fiore,luce.
Il catalizzatore che ho scelto come innesco del primo progetto ( quello inserito in un contesto naturale) è appunto un fiore: la foto l'ho scattata di persona qualche giorno fa, in un giardino della mia città : di questa immagine vorrei che il mio progetto traesse l'intensità dei colori e la vitalità , il senso di involucro che si schiude alla ricerca di aria e di luce,il senso di libertà .
Il catalizzatore che ho scelto per il progetto da inserire in un contesto urbano è una manciata di matite colorate: l'edificio che dovrebbe derivare vorrei che fosse slanciato e pieno di colori accesi, come un arcobaleno..
PARADIGMA INDIZIARIO
L'edificio che vorrei realizzare prende spunto dagli elementi che caratterizzano il periodo primaverile:
i fiori, i pollini, il vento.
Il fiore è il fulcro attorno al quale ruota la vita all'interno del college: la piazza si trova al centro di una serie di edifici, i petali, che creano un ambiente intimo e nascosto(=silvestre).
Il vento è l'elemento connettivo che collega il fiore ai suoi "pollini", ossia le abitazioni degli studenti e dei professori: non vi sono gerarchie tra le abitazioni degli uni e degli altri,entrambe le tipologie convivono serenamente in un ambiente naturale identificabile in un "giardino dell'Eden",dove i pollini volano senza regole e si posano sparsi.
Passando per il "fiore"(il college)i pollini (=gli studenti) acquisiscono conoscenza e coscienza del mondo che aspetta loro e, spinti dal vento,dall'idilliaco Paradiso terreste verranno portati in giro per il mondo a divulgare ed applicare le loro conoscenze.
PARADIGMA ORGANIZZATIVO
ORGANIZZAZIONE SPAZI E VERIFICA CONGRUENZE
Attraverso una prima griglia ho cercato di dare una disposizione razionale ai vari corpi che costituiscono il college (campata maggiore,8metri ; campata minore,4metri)
TIPOLOGIA DEGLI AMBIENTI
Successivamente ho utilizzato una sottogriglia per differenziare gli ambienti all'interno degli edifici
(campata maggiore,4metri ; campata minore,2metri)
SCENARIO IN AMBIENTE NATURALE
Dopo aver dato una disposizione razionale ed armonica ai corpi che costituiscono il college, ho applicato le regole di trasformazione quì sopra citate ai volumi e ho così creato un primo scenario:
PUNTI DI VISTA
l'ingresso alla piazza principale è reso impervio dalla spigolosità dei volumi,che sembrano cedere sotto la forza di gravità , e dalla presenza di passaggi sospesi che chiudono la vista del cielo(SILVESTRE)
La piazza è circondata da edifici che svettano verso l'alto e che con i loro tetti appuntiti sembrano voler toccare il cielo (LEGGERO)
Tutta l'area che va dalla piazza alle abitazioni è completamente protesa verso l'oceano, da cui riceve il vento e la luce (AEREO)
PARADIGMA INDIZIARIO
Per quanto riguarda l'ambiente metropolitano, il catalizzatore che ho scelto è un portamatite pieno di matite colorate.
Dalla forma di cono rovesciato che individuano i pastelli ho ricavato un modulo ripetibile in modo da avere una torre che si eleva in altezza; ogni modulo è caratterizzato da un aggettivo che ne specifica la forma.
il portamatite diventa il basamento di tutto l'edificio,da cui parte un elemento centrale che collega ogni corpo della torre.
PARADIGMA ORGANIZZATIVO
TIPOLOGIE DEGLI AMBIENTI E VERIFICA DELLE CONGRUENZE
SCENARIO IN AMBIENTE METROPOLITANO
La torre che ho creato l'ho posizionata a San Francisco,ma non nella posizione individuata all'inizio,bensì accanto al Golden Gate; questa scelta è dovuta al fatto che, per le caratteristiche che ho sviluppato nel corso della progettazione generativa portata avanti,la torre sembrava più affine ad un elemento sospeso come un ponte, piuttosto che ad un qualsiasi altro edificio nel centro di una città .
l'elemento caratteristico della torre è la connessione centrale che, per la forma longilinea e per lo slancio verso l'alto,ricorda i pastelli all'interno del portamatite, ma anche i tiranti che sostengono il ponte.
PUNTI DI VISTA
