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PROGETTO 1 GIANMARCO TAVOLA locked

Esercitazione 1: Ricordo e punto di vista

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Di certo il primo ricordo è legato all'ambiente domestico; ciò che invece è incerto è il fatto che tale ricordo sia proprio così come me lo configuro ora. Il timore è che questa immagine possa essere stata influenzata, non solo dal vedere ancora oggi quotidianamente lo stesso luogo che compare in questo spazio di memoria, ma anche dal fatto che la configurazione stessa della scena possa essere stata soggetta a qualche influenza esterna che ne ha falsificato la purezza. Ad esempio, pur essendo convinto della sua autenticità, non è da escludere che tale immagine mi sia stata suggerita, non tanto dalla mente, quanto dalla probabile visione di una fotografia che ritrae appunto questa scena.
Nonostante la difficoltà legata a questo sforzo, è piacevole rendersi conto che tale episodio, per contraddistinguersi dagli altri, è connesso o ad eventi traumatici o a contorni piacevoli che fanno in modo che quell'istante possa essere ricordato con facilità anche più di una volta. Nel mio caso si tratta di ricordi piacevoli legati ai sensi: la temperatura calda della casa accentuata dagli abiti che solitamente indossa un bambino di pochi anni, il gusto di quei biscotti che appunto andavo a prendere in quell'armadietto posto in basso all'arredamento della cucina, il tatto sui biscotti stessi che inconfondibilmente mi fa ricordare ancora oggi di che tipo di biscotti si trattasse.
Il ricordo comunque credo che si riferisca soprattutto all'attenzione e alla curiosità con cui cercavo di aprire lo sportello del mobile per ruotare il cestello metallico (in cui erano contenuti scatole e altri alimenti) e mangiare i biscotti da una confezione arancione.

Esercitazione 2: Kindergarten - riferimenti


In rapporto all'età dell'umananità, è poco tempo che l'uomo ha cominciato ad avere un'adeguata considerazione dell'infanzia, l'età più ignota e studiata. Parlo ovviamente all'interno di un contesto vicino a noi quale il mondo occidentale, o meglio, europeo. Se fino a un secolo fa i problemi legati a questa età erano la mortalità infantile, il lavoro minorile ecc., oggi i punti interrogativi legati all'infanzia sono ben altri. Se un tempo l'educazione era lasciata principalmente alla famiglia, oggi quest'ultima ha a che fare con una società che, oltre a prendersi cura del bambino a partire dalla fase immediatamente successiva allo svezzamento (cioè dal primissimo approccio col mondo extrafamiliare),tenta di studiare i nuovi problemi legati all'infanzia e di portare avanti una vera e propria valorizzazione di questa età. E' appunto in questo contesto che si inserisce la funzione di un kindergarten: assumersi l'incarico dell'educazione infantile, riuscendo però a rispettare i dettami e le necessità dell'epoca attuale.

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Si tratta di un parco giochi in Alto Adige, a Terento, il "paese del sole"; la peculiarità del luogo è che turisti e visitatori, in maggioranza bambini, possono spostarsi nel parco a piedi nudi, per l'estrema accuretezza del manto erboso e per la presenza di giochi d'acqua; inoltre il terreno in cui è inserito non è circondato da recinzioni ma è aperto direttamente a campi e prati.



Rousseau, nell'"Emilio" del 1762, già anticipava almeno 3 concetti fondamentali che sarebbero poi stati alla base delle pedagogia del kindergarten:
- l'educazione deve essere attiva: significa che deve attivare "ciò che già c'è"; non deve imporre valori, ma deve guidare il bambino in modo che non sbagli
- l'idealismo di Schelling, che sarà poi la scuola filosofica guida degli ideatori del kindergarten e il cui significato si comprende direttamente dall'etimologia del termine "educare": da "ex-duco" cioè condurre fuori ciò che già c'è nell'uomo.
(Rousseau "L'uomo è buono per natura"; Nietzsche "Diventa ciò che sei")
- rapporto con la natura, che per Rousseau aveva un duplice valore: da una parte deve soddisfare la necessità di una presenza metafisica o divina sin da piccoli (è giusto educare sin da piccoli alla religione, non per forza nell'immagine del Dio della Bibbia, ma anche nel Dio della natura: panteismo); dall'altra parte l'ambiente naturale deve corrispondere al luogo ideale (per Rousseau era la campagna) dove il bambino può crescere ricevendo un'educazione "naturale", evitando la corruzione della società.

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Il kindergarten costruito a Terento; da notare non tanto la struttura in sè, quanto il contesto ambientale e il rapporto con esso, che si prestano in maniera quasi perfetta ad esemplificare il concetto di kindergarten stesso.



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“All’interno del Parco Sigurtà, sul Mincio, è recentemente nata una sezione didattica che si è posta come obbiettivo principale di avvicinare i bambini ed i ragazzi alla natura. Spesso infatti nelle città essi sono privati di un importante contatto diretto con l’ambiente e questa è una grave mancanza perché impedisce una corretta educazione al verde. Non bisogna inoltre dimenticare che vivere nella natura è un bisogno o meglio una necessità perché aiuta i bambini ed i ragazzi a stimolare la loro fantasia e curiosità.” (dal sito)


LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE
Il kindergarten deve essere:
1. familiare, nel senso più appropiato del termine, in quanto sicuro, buono, materno, riconoscibile ai bambini, organizzato come un ambiente domestico;
2. naturale: deve essere inserito nella natura, dando ai piccolo la possibilità di accedervi in maniera diretta;
3. stimolante: deve dare modo ai piccoli di fare esperienze, errori, ecc. (educazione attiva)

Esercitazione 3: Regole di trasformazione

RIFERIMENTOAGGETTIVIINTERPRETAZIONE
SottoboscoIntrigante, stimolante, avventurosoL'immagine del sottobosco rimanda a un'ambientazione fantastica, magica, legata alla fiaba, che non può non stimolare l'interesse, la curiosità verso un mondo ignoto da scoprire; inoltre tale riferimento si avvicina ad un mondo di particolari semplici e infantili, pur non scostandosi dall'idea di ambiente sicuro e protetto. REGOLA: distribuire la suddivisione degli spazi interni e le forme esterne assecondando la naturalità del terreno e tentando di creare un moltiplicarsi di forme riferite al contesto del sottobosco e con la stessa casuale distribuzione: alberi, massi, erba, ecc.
LegnoCaldo, antico, rustico, materno, familiare L'imprecisione ma al tempo stesso l'uniformità delle venature e dei disegni del legno evocano sensazioni di calore, protezione, antichità e familiarità. REGOLA: sfruttare le forme e le curve suggerite dal legno per organizzare le chiusure, le svolte, i tagli, gli spigoli dell'edificio, cercando però di mantenere un ordine compositivo legato agli altri due riferimenti.
StagnoNaturale, ameno, raccolto, forme arrotondate, simbolo di un microsistema, microcosmoLa presenza di uno specchio d'acqua è emblema di vitalità e rappresenta, essendo inserito in un contesto naturale e idilliaco, la concentrazione di elementi come in un microsistema/microcosmo; è un luogo "materno" per la rotondità delle forme e sereno per l'armoniosità degli spazi. REGOLA: scegliere una copertura piana o quantomeno poco inclinata e organizzare gli spazi esterni con linee curve che rispettino una certa regola di circoscrizione e concentrazione.



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Rappresentazione e schematizzazione in pianta del ricordo


Esercitazione 4: Elaborazione della sfera

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1. Deformazione di una sfera: familiare.
2. Taglio del solido ottenuto (e rotazione): naturale.
3. Bucatura del solido ottenuto (e rotazione): stimolante.

Esercitazione 5: ipotesi di progetto

L'elemento stimolante del ricordo era riferito al fatto di entrare in contatto con un cestello metallico rotante in cui erano contenute scatole di biscotti.L'evento può essere tradotto come atto di scoperta e meraviglia verso nuove forme.E' necessario avere questo approccio fin dall'inizio, fin da quando gli utenti entrano in contatto con la struttura.
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L'ingresso per rispondere a questi requisiti deve avere forme insolite, curiose, invitanti (appunto stimolanti); tuttavia non deve essere urtata la sensibilità dei bambini
Image Anche le porzioni della struttura destinate alle aule, e dunque all'apprendimento, all'elaborazione, alla mente, devono possibilmente seguire queste regole: linee curve o rette spezzate, composizione di volumi anche irregolari, ma comunque dotati di un senso di unione e circoscrizione.



Il ricordo si inseriva in un contesto prettamente familiare: un angolo dell'arredamento della cucina.L'angolo delimita una porzione di spazio racchiusa, circoscritta, protetta da due lati come da due braccia.E' possibile ritrovare questa "parziale chiusura", sia all'ingresso per rispondere ai requisiti di accoglienza familiare (con ali laterali ed entrata concentrata nell'angolo), sia nella parte adibita al sonno e al riposo, rivolta a nord e direttamente proiettata nel verde degli alberi.
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Il ricordo infine era nato da un processo naturale in quanto legato alla curiosità e al tentativo di reperire cibo.Se non nelle forme, già legate a soluzioni derivate da elementi come il legno e lo stagno, il concetto di naturale è rilevante anche nell'inserimento nel contesto stesso.


EVOLUZIONE DEL PROGETTO
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Il volume principale è destinato al salone per il gioco: è orientato a Sud, è illuminato su due lati ed è aperto verso il giardino.


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Prima distribuzione degli ambienti: sul retro, esposta a Nord e immersa nel verde degli alberi, si estende l'ala destinata a dormitorio e ricoperta in legno; a destra i volumi in cui si trovano le aule. Il tutto si dirama a partire dall'ingresso, ricoperto anch'esso in legno ed emblema del focolare domestico. La direzione "forzata" di quello che potrebbe essere il luogo di entrata di un qualsiasi edificio viene "frammentata" e attenuata da due aperture distinte. Le vetrate tentano di infondere naturalità e semplicità del luogo all'ambiente immediatamente interno.


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In quest'ultima configurazione sono stati eliminati i volumi superiori, privilegiando una composizione di volumi di altezza simile e poco maggiore di quella di un piano. Anche le coperture curviformi sono state eliminate e sostituite da coperture piane o leggermente inclinate.Il numero dei volumi destinati alle aule è stato ridotto a due.


INSERIMENTO NEL CONTESTO

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