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PAOLO BASELICE_3

Per iniziare


Per iniziare il mio percorso ho deciso di documentarmi su chi nella letteratura ha già trattato l'argomento Eden, ho letto come prima cosa la Bibbia e in particolare la genesi, ho pensato anche a Dante e al canto XXVIII del purgatorio il primo canto in cui il Sommo Poeta descrive il Paradiso Terrestre. Infine ho pensato alle prime due quartine di Pianto Antico di Giosuè Carducci, poesia che mi è sempre piaciuta e che descrive un giardino che potrebbe essere il Paradiso Terrestre.

GENESI


1In principio Dio creò il cielo e la terra. 2Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. 4Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
6Dio disse: "Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque". 7Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. 8Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
9Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne. 10Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. 11E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie". E così avvenne: 12la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. 13E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
14Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni 15e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne: 16Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. 17Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra 18e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. 19E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
20Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo"

...


8Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. 9Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui in mezzo l'albero della conoscenza del bene e del male. 10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. 11Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro 12e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. 13Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. 14Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.
15Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
16Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti".

DIVINA COMMEDIA, Purgatorio, CANTO XXVIII

…
Già m'avean trasportato i lenti passi
dentro a la selva antica tanto, ch'io
non potea rivedere ond'io mi 'ntrassi; 24

ed ecco più andar mi tolse un rio,
che 'nver' sinistra con sue picciole onde
piegava l'erba che 'n sua ripa uscìo. 27

…

Da questa parte con virtù discende
che toglie altrui memoria del peccato;
da l'altra d'ogne ben fatto la rende. 129

Quinci Letè; così da l'altro lato
Eünoè si chiama, e non adopra
se quinci e quindi pria non è gustato: 132
…

PIANTO ANTICO

L'albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da' bei vermigli fior

Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor

...

...


CATALIZZATORE


Ripetendo le prime due quartine di Pianto Antico mi ha colpito in particolar modo l'immagine della "pargoletta mano" che si protende verso il il fiore vermiglio, è questo il catalizzatore che ho utilizzato per "sporcare il foglio bianco". Il fiore in natura è l'origine di ogni cosa perché viene prima del seme e prima del frutto. Ho scelto un fiore in particolare Il fiore di Ibisco e in esso ho subito individuato non tanto la presenza di cinque petali quanto più la presenza di cinque aree di separazione tra i veri eventi del fiore, un evento centrale che il pistillo del fiore e una goccia che scorre lungo uno dei petali.
Ho deciso di strutturare il mio eden come un fiore con al centro l'albero/casa di Adamo e attorno ad essa di collocare in modo radiale dei colli/terre. Elemento di rottura di questa struttura circolare sarà un viale.

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PARADIGMA ORGANIZZATIVO


Ci sono cinque elementi di separazione tra i vari petali, a questi ho associato i quattro fiumi ritrovati nella genesi: Tigri, Eufrate,Ghicon e Pison, che prendono origine dal fiume che esce dal cuore del giardino. Ogni petalo del fiore è un colle che prende il nome delle terre in cui i fiumi che lo delimitano vanno a scorrere: Etiopia, Mesopotamia, Avila e Assur.
Esiste anche un quinto fiume perché cinque sono i petali del fiore dell'Ibisco.
Nel mio paradigma ho riportato anche alcuni tipi di animali e piante che dovranno essere esemplari per descrivere le logiche di trasformazione applicate anche agli esseri viventi del giardino.

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L'evoluzione del giardino si sviluppa secondo un progressivo passaggio radiocentrico dal petroso al limpido, passaggio che si ripete anche all'interno dell'Albero/casa di Adamo per culminare in un nucleo sacro.

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In un secondo momento ho compreso che non sono cinque le terre come inizialmente avevo ipotizzato, ma sono cinque i fiumi che escono dall'eden e in particolare il quinto fiume è il viale stesso. Questo fiume è per me il "fiume della vita" poiché esso esce dall'entrata dell'eden e ha origine dell'unione dei due fiumi danteschi il Letè e l'Eunoè che compongono il fiume che, secondo la Bibbia scorre al centro dell'eden. Per Dante il Letè toglie la memoria del peccato mentre l'Eunoè ravviva la memoria dalle buone azioni, ma quando le acque di questi due fiumi si uniscono si ha la memori delle buone e delle cattive azioni contemporaneamente, e questo è quello che accade nel mondo reale che è bagnato dalla cascata che esce dalle porte del paradiso terrestre.

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L'eden si organizza attorno a una doppia spirale, la prima è costituita dall'andamento delle terre che circondano la casa di Adamo, discendente e la seconda che è la casa di Adamo stessa, ascendente.
Ci sono due PUNTI DI VISTA uno che taglia ortogonalmente l'eden che corrisponde a quello che si ha quando si entra nel giardino che rappresenta un elemento di rottura con tutto il resto dell'andamento centrifugo del sistema. Esiste poi un doppio punto di vista che è quello che il "visitatore" ha quando è costretto a navigare il fiume Letè quando questo tronca di netto il viale d'ingresso. Questo punto di vista è doppio perché l'osservatore ruota attorno al centro dell'eden in maniera elicoidale ma al contempo è portato a guardarsi intorno per scoprire le meraviglie che lo circondano. Questo punto di vista può essere paragonato a quello che si avrebbe se si fosse in un carillon che gira nelle mani di una ballerina che esegue un volteggio (il punto di vista segue contemporaneamente la regola dell'elicoidale e della torsione).

CONTRIBUTO DELLA MUSICA

Non sono ancora pronto, ho bisogno ancora di un piccolo aiuto: mi ricordo che da bambino avevo fatto un lavoro sulla Primavera e sul Paradiso Terrestre allenando la mia sensibilità individuale disegnando ciò che mi trasmetteva la musica. In questo esercizio avevo ascoltato la Primavera di Vivaldi, voglio provare a riscoprire questa musica oggi in questa processo progettuale.
All'opera musicale è associato anche un sonetto:

Allegro
Giunt' è la Primavera e festosetti
La Salutan gl' Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de' Zeffiretti
Con dolce mormorio Scorrono intanto:
Vengon' coprendo l'aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl' Augelletti;
Tornan' di nuovo al lor canoro incanto:
Largo
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme 'l Caprar col fido can' à lato.
Allegro
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all' apparir brillante.

http://www.youtube.com/watch?v=RnwuF-MCRuo(external link)


Questo è lo schizzo che ho prodotto ascoltando questa musica:

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La specificazione di quali parti della musica mia hanno ispirato le varie regioni:

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La musica mi ha indicato con il suo ritmo, la sua cadenza, la ripetizione di alcuni passaggi quali sono le regole da assegnare ai vari eventi del giardino:

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1- Letè è l'incipit della musica e aumenta e diminuisce vorticosamente di intensità = R. elicoidale
2- Eunoè riprende con forza e nuovo brio il primo passaggio = R. elicoidale + R. 60°
3- Pison unisce morbidezza del suono e ritmo agitato e incalzante = R. Torsione
4- Cascata perdita, per un istante, della musica nel vuoto del silenzio = R. Buco
5- Avila rottura vibrante = R 60°

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1- Ghicon calma lenta e avvolgente ma risoluta e profonda = R. forme pure
2- Isola momento massimo di intensità sonora = R. eccezione
3- Assur bassi(oboe) = R. materico + R. Sezione Aurea

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1- Tigri ripetizione dell'incipit della musica = R. ripetizioni
2- Eufrate crescendo in modo brillante = R. meandri
3- Mesopotamia avvolgente e risoluto = R. Nido
4- Casa Adamo inizio e fine dell'intera opera = R. elicoidale + tutte la altre

VOLUMI

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La griglia dell'eden si basa sulla torsione di due quadrati, le terre e montagne (R. Torsione), divisa dai fiumi in modo geometrico (R. petroso), il tutto insiste su due spirali: una continua (R. Elicoidale) e una spezzata (R. Elicoidale + R. 60°).
Il dimensionamento dei vari eventi è tutto basato sulla regola della Sezione Aurea.

MEMORIA

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Nel mio percorso progettuale sono stato aiutato da delle immagini della mia memoria di bambino:

-le bolle di sapone mi hanno sempre affascinato spesso si raggruppano a gruppi o si fondono tra di loro (quando non esplodono), sembrano quasi propagarsi a grappolo. Voglio che una delle terre sia fatta come da bolle.

-il carillon incanta ogni bambino, il movimento a spirale ipnotizza ed è quello che mi ha ispirato il secondo punto di vista.

-le pulci sono un gioco in cui si deve far saltare i propri "dischetti" in un contenitore al centro del tavolo, è il saltare che voglio usare per definire il rapporto fra l'Eunoè e il Letè

NUOVE REGOLE

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IPERCUBO

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PRIMO MODELLO

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INCREMENTO DI COMPLESIA' EDEN


L'incremento di complessità maggiore è rappresentato dalla definizione più precisa e metodica della Casa di Adamo all'interno del giardino, ma non ci può essere un aumento di complessità di un singolo elemento senza che esso si traduca in un aumento di complessità dell'intero giardino. Ho quindi progettato anche le piante e gli animali del giardino, non solo nella loro conformazione ma anche nella loro posizione e rapporto tra di loro.

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INCREMENTO

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limpido, incremento sacro
Mesopotamia è ottenuta secondo la regola della cora più la regola del su e giù (ci sono 4 tipi di sfere in rapporto 1/4 tra loro, che sono ottenute spostandole di 1/5 del raggio della sfera iniziale, inoltre le colline sono ricoperte da una sfera di vetro che ne segue il profilo dimensionata secondo la regola delle ripetizioni progressive.
Il fiume Tigti segue la regola delle ripetizioni progressive.

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petroso, incremento sacro
Assur è composta da forme pure (r. forme pure) che si ripetono seguendo la regola dlla sezione aurea, presenta una piana al suo interno ottenuta con la regola dell'esplosione dello spazio (per aumentare il suo carattere sacro), in questa pian si trovano un gruppo di aceri disposti secondo la regola dell'elicoidale più la regola delle ripetizioni progressive (infatti sono distribuiti per spirali concentriche. Infine i grandi massi che fanno da scale tra una terrazza e l'altra sono ottenuti con la regola della stele e disposti secondo la regola del materico.
Il fiume Ghicon segue la regola delle forme pure (è composta da meandri tutti uguali e semicircolari) e al suo interno è ottenuta l'isola secondo la regola dell'eccezione (l'isola è quadrata) e secondo la regola delle fprme pure.

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petroso, incremento limpido
Etiopia è ottenuta con una grande selva di querce che sono distribuite in modo petroso secondo dei semicerchi, anche questi alberi sono petrosi perchè ottenuti con la regola delle forme pure (tronco cilindrico, le fronde sono un parallelepipedo)con l'aggiunta della regola della torsione delle fronde.
Il viale è petroso segue la regola delle forme pure e quella del buco, le colonne che lo costeggiano sono petrose perche a pianta esagonale e limpide perchè cimate con la regola dei 60°.

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limpido, incremento limpido
Avila è ottenuta partendo da pietre petrose (regola forme pure) che diventano progressivamente limpide (regola 60°) la loro disposizione è comunque petrosa e il loro andamento e progressivo aumento è ottenuto con la regola del su e su e giù (l'aumento di altezza è basato sul rapporto 1/4). L'incremento di complessità limpido, ottenuto con l'aggiunta dei cipressi (che sono limpidi per costruzione) che hanno una distribuzione a filari secondo la regola del su e giù.

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INCREMANTO DI COMPLESSITA' CASA ADAMO


Per incrementare la complessità del mio progetto ho ricominciato il percorso progettuale per la Casa di Adamo individuando un nuovo catalizzatore, un bonsai, e individuando 3 eventi: le radici(sala dell'albero del bene e del male) le fronde (terrazze) e il tronco (corpo centrale della casa).

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Per incrementare la complessità della casa di Adamo devo tenere presente anche l'eden circostante, il io secondo catalizzatore dovrà risentire anche dell'effetto del primo, quindi ho un catalizzatore comune: il Bonsai Ibisco.
Il richiamo al primo catalizzatore avverrà nella scelta volumetrica e della griglia distributiva, oltre che nel paradigma organizzativo.

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PARADIGMA ORGANIZZATIVO


Il paradigma organizzativo è impostato, come quello dell'eden, su una doppia spirale, attorno alla quale si sviluppano le varie terrazze e nelle sue radici cela la sala dell'albero del bene e del male. All'interno della casa si potrà accedere solo salendo la lunga scalinata che corre all'esterno dell'edificio (simbolo delle fatica terrena per il raggiungimento della conoscenza) e poi scendendovi all'interno grazie a uno scivolo (seconda spirale).
I PUNTI DI VISTA che sono presenti nella casa sono tre e sono uno che dalla sala dell'albero sale verso l'uscita dalla torre, uno che dalla cima della torre guarda all'interno di essa e uno che è quello elicoidale che è di progressivo avvicinamento all'albero del bene e del male scendendo lungo lo scivolo interno. Questi punti di vista sono associati a a dei giochi di luce successivamente esplicitati.

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VOLUMI


Nella definizione volumetrica e della griglia della casa di Adamo ho deciso di riproporre frattalmente la griglia dell'eden sia per la casa di Adamo che per la sala dell'albero della conoscenza. La mia speranza è che il "visitatore" del mio eden possa cogliere questo legame tra microcosmo e macrocosmo entrando ogni volta in un ambiente diverso.

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MEMORIA

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Nel mio percorso progettuale sono stato aiutato da delle immagini della mia memoria di bambino:

-la casa sull'albero è nelle fantasie dei ogni bambino, mi sono ispirato ai rami che sembrano entrare e fuoriuscire dalla casa per definire le strutture portanti dell'edificio

-il faro è una guida per i marinai, la casa di Adamo deve essere un faro al centro dell'eden la sua luce è sprigionata dall'albero della conoscenza del bene e del male.

-la pianta dei fagioli magici, è composta da elementi che si attorcigliano tra di loro, questa idea mi ha fatto venire in mente il rapporto tra la strada per salire e lo scivolo di discesa nella torre a doppia elica.

In questa occasione ho riletto la progressiva scoperta di Atlantide raccontata da Jules Verne in Ventimila leghe sotto i mari, pp. 207-212. Da questa rilettura è scaturita l'idea del faro.

NUOVE REGOLE

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IPERCUBO

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INCREMENTO COMPLESSITà


Per incrementare la complessità della casa di Adamo ho generato l'albero del bene e del male unendo le funzioni matematiche di LIMPIDO + PETROSO + SACRO, poichè l'albero deve essere il sunto della mia poetica progettuale e quindi la massima esplicazione del carattere dei mie progetti.

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L'incremento di complessità passa anche attraverso la definizione più precisa dell'interno della torre, con la collocazione della sala dell'albero, circondato da un recinto che segue la regola del nido, di un ascensore che segue la regola delle forme pure e quella del buco e di alcuni elementi strutturali che fungono da tiranti per dare stabilità strutturale alla torre, questi traci si fissano alle terrazze che hanno funzione di contrappesi per bilanciare la struttura.

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PUNTI DI VISTA E USO DELLA LUCE


Ci sono vari giochi di luce nella casa di Adamo, uno petroso che è quello che ha chi scende con l'ascensore fino al fondo della torre, è come una caduta nel vuoto verso la luce. Un altro è limpido perché oscurato da una fitta rete di tiranti/travi che spezzano la forte luce proveniente dalla sala dell'albero, creando un gioco di luci e ombre, questo è il punto di vista per chi scende dallo scivolo. L'ultimo è sacro perché si ha un improvvisa visone della sala dell'albero in una luce abbacinante che come in un esplosione avvolge l'osservatore.
Tutti i giochi di luce sono basati sulla progressiva scoperta di ciò che sta all'interno alla casa/reliquiario, che appena entrati nell'eden già cattura l'attenzione dell'ospite (per il bagliore che fuoriesce dalla sua cima) ma che fino all'ultimo rimane rimane sconosciuto.
Il passaggio di ritorno da artificiale a naturale all'interno della torre è ottenuto, non solo con la breccia aperta su un fianco della sala dell'albero che dischiude improvvisamente la vista dell'intero eden esterno, ma anche grazie ai riflessi delle grandi travi/tiranti che riflesse sulle pareti lucide della torre sembrano diventare piante esotiche o animali fantastici.

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SECONDO MODELLO

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NAVIGATORI REGOLE


Le regole usate per generare l'eden sono state esplicate già nel capitolo INCREMENTO, riporto qui un breve schema riassuntivo:

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La casa di Adamo si trova sopra le sorgenti del Letè (ottenuto con la regola dell'elicoidale) e dell'Eunoè (R. su e giù + elicoidale). Il corpo centrale della torre è ottenuto con la regola dell'elicoidale (raggio superiore elica 1/10 di quello di base), mentre le terrazze sono ottenute con la regola delle forme pure (coni ellittici) incisi da tagli che seguono la regola dei 60° che forano alla cima di ogni terrazza la muratura per un brevissimo tratto per lasciar scorgere l'interno dell'edificio al visitatore che sale lungo la scala esterna (R. elicoidale) che scenderà poi con lo scivolo interno (r. elicoidale) o con l'ascensore (regola forme pure) che buca alcuni tiranti (secondo regola del Buco) che si distribuiscono secondo la regola dei 45° a gruppi che a loro volta sono collocati secondo la regola della cora e del su e giù.
La sala dell'albero del Bene e del Male è organizzata secondo una griglia che unisce la regola delle forme pure (4 giardini) a quella del nido (recinto dell'albero) a quella del buco (sentieri) a quella della torsione.
In essa sono presenti tutti i tipi di rocce dell'eden (roccia sacra, limpida e petrosa) che compongono il giaciglio di Adamo, e tutti gli esemplari di vegetali contenuti nel giardino.

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TAVOLE

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PROSPETTIVA

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MANIFESTI

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Nel MANIFESTO ho cercato di fare una sintesi del mio processo progettuale: esso contiene sia il primo scenario che l'incremento di complessità successivo (non completo). In esso si mischiano macrocosmo e microcosmo: la vista sullo sfondo è una particolare punto di vista dell'eden che viene rappresentato, frattalmente, nella sua totalità in cima alla torre della casa di Adamo, ricreando una sorta di fiore, che è stato poi il mio catalizzatore.
Nella mia visione il visitatore (chi garda il manifesto) è spinto a entrare nell'eden da me progettato, ma se non gli dovesse piacere questo eden, egli non dovrà fare altro che arrivare al centro del giardino, salire la torre e entrare in un nuovo eden, che sarà diverso dal precedente; se non gli piacesse ancora questo nuovo eden non dovrà far altro che ripetere l'operazione fino a che non troverà il suo. Per questo motivo i colori delle terre del mio incremento di complessità non sono così ben definiti, perchè non sono i definitivi!
Tuttavia essi rappresentano un futuro incremento di complessità, i muri di Etiopia riporteranno le incisioni delle immagini dell'eden e di alcuni passi biblici, Assur sarà ricoperta di fiori e piante da frutto, la spirale del cono centrale sarà ricoperta da erba e foglie morbide, dalle rocce di Avila spunteranno cespugli di bacche.

Anche il manifesto è il risultato di un incremento di complessità:

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CONTINUA...



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