PAGINA 1 di Luca Valli 
1) I primi pensieri e le prime immagini che mi sono venuti in mente pensando ad una kindergarten.
Seneca disse: "Tutta l'arte è imitazione della natura"
Saper ascoltare ed interpretare la natura.
Ne Il libro della giungla, Bagheera, la pantera nera, viene descritta così: "...zampe che non fanno rumore, occhi che vedono nell'oscurità ..."
Protezione e crescita. Il bosco protegge il sottobosco dalle forti precipitazioni e dal vento, ma ne filtra la luce per farlo crescere.
I bambini nella kindergarten devono divertirsi, essere istruiti all'ordine, essere responsabilizzati con piccoli lavoretti (tipo quello di prendersi cura di una piantina) ed essere educati a rispettare tutto ciò che li circonda.
2) Il contesto in cui inserire la mia kindergarten.
Ho scelto questo luogo per la sua naturalità , per la sua tranquillità e per il suo equilibrio. Ciò che mi ha colpito è questa distesa di verde, così vitale, morbido e perfetto da mettere al servizio dei bambini.
Il prato è già protetto da un lato dagli alberi e la mia intenzione è quella di separarlo dalla strada per salvaguardarne la bellezza.
3) Gli obiettivi di progetto.
I tre aggettivi che ho definito sono:
. MORBIDO come la mano di mia mamma che mi accarezzava dopo avermi dato la caramella;
. CALDO come quando mi sfregava le mie mani tra le sue per riscaldarmele;
. DOLCE come la caramella che mangiavo e la sensazione che provavo a stare tra le braccia di mia madre.
4) Definizione delle logiche di trasformazione.
| Riferimento | Perchè? | Aggettivo | Come... | Regola |
| Giochi gonfiabili. (marcopolosportingcenter.com) | La sua consistenza d'aria e la sua elasticità permettono di attutire i colpi. | Morbido. | Si moltiplica. | La composizione è formata da cilindri, di diametro equivalente a 2R, che si intersecano in maniera tale che i centri distano tra loro di 4R/3. |
| "Salice piangente". (Claude Monet) | I suoi rami e le sue foglie mi danno una sensazione di riparo, d'inverno dal freddo e dalle intemperie e d'estate dalle radiazioni solari. | Caldo. | Si copre. | La copertura è un coperchio, distaccato dall'edificio, con struttura portante propria. Come nei salici piangenti, il rivestimento è composto da più strati in modo che la luce filtri mentre la pioggia scivola sempre verso l'esterno. |
| Alveare. (www.uniud.it) | L'esagono è, insieme al quadrato e al triangolo rettangolo, la figura piana che permette di sfruttare al meglio lo spazio; però a parità di area, l'esagono ha un perimetro minore rispetto alle altre due figure. Ciò comporta che le api possono lavorare meglio e immagazzinare più miele. Nel progetto la forma esagonale mi ritorna utile per la realizzazione di aperture, grazie al suo rapporto area-perimetro che mi garantisce una buona superficie illuminante a discapito di una ridotta dispersione termica. | Dolce. | Si buca. | Le vetrate sono esagonali. |
| Melanoleuca Evenosa. (www.Dolomitidibrentain.it) | Il suo sottile gambo sorregge un'ampia cappella quindi la forza "non dipende" dalle dimensioni. | Morbido. | Inizia. | I pilastri sono cilindrici, il loro diametro è pari a 1/20 della loro altezza. |
5) Paradigmi.
Partendo dallo schema plan, ho individuato un nucleo principale per importanza e posizione che si comporta da fulcro per la struttura. Da questa zona partono le connessioni con gli altri spazi che essendo subordinati al fulcro non possono avere collegamenti unicamente tra loro.
PUNTO DI VISTA.
Il punto di vista lo colloco a metà altezza del solido centrale e trattandosi di un kindergarten voglio che sia il punto di vista dei bambini.
Essendo i bambini, dai 3 ai 5 anni, alti circa da 1,00m ad 1,20m, prendo il valore medio 1,10m. Per mantenere il punto di vista a metà altezza dovrei realizzare un edificio alto 2,20m, ma questo per legge non è consentito. Dunque realizzo una struttura interna che si distacca da quella esterna (vista in prospetto):
_parto dalla linea orizzontale del punto di vista;
_mi abbasso di 1,10m (altezza media bambino) e realizzo il piano d'appoggio;
_da questo mi alzo di 3,00m e realizzo la superficie di chiusura;
_specchio la linea del soffitto rispetto all'asse del punto di vista e ottengo la base della facciata.
PARADIGMA INDIZIARIO.
Individuo le caratteristiche dei miei aggettivi.
PARADIGMA ORGANIZZATIVO.
Attribuisco ai miei obiettivi gli spazi funzionali della kindergarten.
Prendendo spunto dal catalizzatore distribuisco gli spazi ed analizzo le loro connessioni.
6) Scenari.
1) Inizio della formalizzazione degli spazi seguendo il paradigma precedente.
Caldo -----> lineare.
Dolce -----> lineare verso l'esterno e curvilineo verso l'interno.
Morbido ---> curvilineo.
Per la zona gioco mi sono ispirato alla forma di una caramella.
2) Trasformazioni attraverso i miei obiettivi.
Ingresso protettivo, con entrata laterale e simbolico con la finestra discendente (passa dall'altezza di un adulto a quella di un bambino) che segna il passaggio dal "mondo dei piccoli" a quello dei "grandi".
Sala gioco coperta con un semi-cilindro che intersecato alla forma precedente e rivestito con un manto erboso assomiglia alle colline della zona.
La cucina e la sala da pranzo si innestano al nucleo principale mediante una scala, larga agli estremi e stretta al centro, illuminata dall'alto, situata al centro della facciata; ai suoi fianchi due moduli aurei (4.80 x 7.70) danno un senso di verticalità alla struttura.
Le due zone didattiche sono ricoperte da elementi naturali e regolabili in funzione del meteo che le inseriscono nel complesso.
3) Sviluppo dei collegamenti tra i volumi e loro posizionamento.
Rotazione di 30° della zona pasto rispetto al nucleo principale ed intersezione tra le due.
In tal modo si è venuto a formare un cono in cui si è protetti dall'esterno e qui si è posizionata la prima zona didattica.
Il parco giochi è situato nella fascia tra il lato del cono e l'asse che delimita la vista panoramica dalla sala da pranzo.
4) Uno dei risultati parziali di progetto.
L'ingresso è stato ricoperto con una copertura a falda che si aggancia alla linearità del nucleo primario, la copertura sarà anch'essa di erba e fiori.
La zona gioco è stata bucata su tre lati per poter creare l'effetto di gioco tra luce e ombra desiderato, una parte è più chiusa per garantire riservatezza.
Nel zona pranzo sono stati evidenziati i moduli aurei sulle facciate e sono state realizzate delle aperture, nella cucina verso l'esterno e nella sala da pranzo verso l'interno del complesso.
Il dormitorio è stato interrato per essere più isolato dal resto del complesso e ridurre l'illuminazione. Esso è unito alla zona gioco mediante un corridoio discendente e curvilineo in modo di nascondere quello verso cui si va in contro.
La seconda zona didattica si trova a metà dell'asse che parte dalla struttura didattica uno e giunge alla tangente del volume del dormitorio.
Entrambe le zone didattiche sono state rialzate in segno di rispetto verso la natura sottostante. Per giungere a questi spazi si passa per sentieri demarcati dalla flora (siepi, aiuole, alberi) e coperti da pensiline.
7) Inserimento nel contesto.
Come si può notare il kindergarten ha reso la zona ancora più dolce e morbida di quanto lo era.
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