Giardino delle delizie
Questo dipinto mi fa ricordare il ciclo della vita. Il giardino dell’eden rappresenta la nascita la purezza e la totale mancanza di consapevolezza dei dolori e dei piaceri della vita. Il giardino delle delizie rappresenta invece la crescita di un uomo attraverso tutti i vizi e le trasformazioni che un uomo può subire nella vita. Nell’inferno è rappresentata la morte dal punto di vista Cristiano con l’espiazione dei peccati commessi in vita.Il giardino delle delizie mi confonde in quanto c’è la rappresentazione vorticosa di tutte le emozioni e le esperienze umane che vengono provate in tutta la vita, per questo non riesco a focalizzare singolarmente tutti gli elementi pittorici e grazie a questo riesco ad apprezzare il quadro nella sua interezza e non tramite un particolare dominante che attira la mia intenzione, proprio come la vita che va vissuta tutta intensamente senza soffermarsi su un singolo periodo o una singola esperienza.

Il drago mi consente di utilizzare diversi aggettivi per caratterizzare la mia rielaborazione grafica. Gli aggettivi principali sono quelli di forza continuità organicità. Il drago è anche un simbolo di arroganza con la quale riesce a imporsi sull’ambiente circostante. Penso che l’ingresso deve rappresentare la potenza del drago che si realizza in una prova di forza quale il soggiorno nel quale il centro della casa devi sentirti sicuro e caldo forte di un sentimento di protezione ma man mano tu ti addentri da una luminosità calda si passa a zone di ombra dalle quali tu non riesci a comprendere bene dove stai andando fino a poi trovarti alle scale le quali in maniera aggraziata ti trasportano alle camere al piano superiore che con il loro affacciarsi sul soggiorno e la non completa interpretazione risultano attraenti. Addentrandosi nelle camere ti trovi davanti a un tetto camminabile che porta a uno spazio organicamente organizzato tale che è aperto ma fortemente privato che collega all’aperto due parti se no distanti nella casa, questo ambiente è intimo perché può essere raggiunto solo dalle camere, non subisce influenze esterne se non quelle naturali che vorticosamente si fondano con la casa e fanno diventare questo spazio un giardino. Attraversandolo si giunge alla altra zona della casa anche essa rialzata e anche essa adibita a stanza che pur mantenendo un rapporto di continuità con le altre camere mantiene una propria indipendenza perché comunque raggiungibile tramite una ‘altra rampa di scale dal soggiorno. Al contrario della precedente questa camera non è più attraente ma si impone come naturale come prolungamento interno del giardino che poi si ritrasforma tramite le scale nel soggiorno e quindi artificiale creando un ponte interno all’abitazione fra naturalità e artificialità.l’ambiente in cui ho deciso di inserire il progetto si adatta bene con il catalizzatore da me utilizzato; la tradizione cinese millenaria ci narra di draghi e delle loro abitazioni nelle montagne sacre. Oggi invece abbiamo deciso di riutilizzare questa tradizione e di inserire nel contesto delle montagne cinesi un drago che non è più leggendario ma artificiale che come nelle leggende coabita con l’ambiente ma non lo modifica che domina le forze della natura ma non stravolge la naturale regolarità.

La regola che utilizzerò è quella della forza della potenza. Questa foto stimola in me un sentimento di forza e carattere che vorrei applicare alla mia rielaborazione. In quanto generatore di vita l’universo è la madre di tutte le organicità e dispone anche di una forza senza paragoni.

Con essa riesco ad applicare una regola al mio progetto con la quale posso determinare una forma in questo modo riesco a trovare la regola del caos ogni cosa deve essere unita e ogni cambiamento anche se piccolo deve portare a un cambiamento dell’insieme ordinando con forza ogni organicità seguendo la casualità imposta dall’inconscio di chi la osserva.