Manhattan-LV 
Capitolo primo. "Adorava New York. La idolatrava smisuratamente..." No, è meglio "la mitizzava smisuratamente", ecco. "Per lui, in qualunque stagione, questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero e pulsava dei grandi motivi di George Gershwin..." No, fammi cominciare da capo... capitolo primo. "Era troppo romantico riguardo a Manhattan, come lo era riguardo a tutto il resto...
(Tratto dal film Manhattan, 1979, di Woody Allen)
"Amo New York, anche se non è mia nel modo in cui dovrebbe esserlo, un albero, una strada, una casa, qualcosa che mi appartiene perché io le appartengo".
(Tratto da Colazione da Tiffany, T.Capote, 1958)
"Pursuit of happiness, unalienable pursuit... right to life liberty and... A black moonless night; Jimmy Herf is walking alone up South Street. Behind the wharfhouses ships raise shadowy skeletons against the night. "By Jesus I admit I'm stumped," he says aloud. All these April nights combing the streets alone a skyscraper has obsessed him, a grooved building jutting up with uncountable bright windows falling onto him out of a scudding sky. "
(Tratto da Manhattan Transfer, J.R. Dos Passos, 1925)
MICROSCALA E MACROSCALA
Come nel Manhattan Bridge, il centro culturale instaura una complessa dialettica tra microscala, l'edificio stesso, e macroscala, il contesto in cui è inserito, cioè l'imponente skyline di Manhattan. Il ponte menzionato ha una struttura statica in cui elementi piccolissimi si interfacciano con strutture quali cavi, travi e pilastri di dimensioni stupefacenti. Così come il Manhattan Bridge, anche il centro culturale dovrà essere un contrappunto in piccola scala dello splendore e del fasto tecnologizzante dei grattacieli che ha come sfondo (l'effettiva operabilità è riscontrabile nelle matrici di trasformazione, in cui si è impiegato anche il concetto sopra esposto).
CATALIZZATORE
(Lower Manhattan di John Marin, 1920, L.Goodwin Collection, MoMA)
Il catalizzatore, che ha come soggetto anche il Manhattan Bridge, esempio considerato per lo studio della relazione tra micro e macroscala, è stato il punto di partenza dell'adduzione degli obiettivi del progetto.
OBIETTIVI E MATRICI DI TRASFORMAZIONE
Regole di trasformazione:
1-BRILLANTE: Uso di volumi con raggio di curvatura pari a un terzo della lunghezza del parallelepipedo, ricoperti con pannelli metallici riflettenti sul lato rivolto al waterfront, con pannelli traforati e retroilluminati sul lato rivolto verso Lower Manhattan, che riprendono lo scintillio della skyline della stessa Manahattan, un'eco luminosa della sua identità , come maestralmente descritto nel passo sopra riportato di Dos Passos.
Aggiunta di luci a complemento delle decorazioni fitomorfe (vedi 2).
Uso di vetrate composite con pannellature in diverse inclinazioni e con diverse finiture, in modo da rimandere allo spettatore luci di colore sempre diverso e mutabile.
2-NERO:Fasce nere in facciata di dimensioni pari a 1/10 della lunghezza totale della facciata interessata.
Strutture fitomorfe rampicanti a tutta altezza in facciata su superfici curve.
3-BIANCO:Volumi stereometrici con finitura a intonaco bianco.
Uso di pilotis per le strutture sospese in forma di cilindri ad interasse di 1/8 della lunghezza dell'aggetto da coprire.
SCHEMA INDIZIARIO
SCHEMA ORGANIZZATIVO
Schema organizzativo con definizione degli obiettivi
EVOLUZIONE UNITA' SPAZIALI
Hall e percorso panoramico
Partendo dal volume iniziale, l'unità spaziale è stata trasformata mediante l'incremento prima dell'aggettivo luminoso, rendendo vetrata l'intera superficie e tramite l'uso, come specificato dalla matrice, di vetrature con diverse inclinazioni. L'aggettivo luminoso, insieme all'aggettivo nero, sono stati incrementati nel passaggio successivo attraverso l'applicazione di decorazioni nere fitomorfe con integrati dei dispositivi di illuminazione.
Sala esposizioni
Nella sala esposizioni sono stati incrementati in un unico passaggio tutti gli aggettivi mediante l'applicazione simultanea di diverse regole di trasformazione: la creazione di un volume stereometrico bianco, che da un parte si interfaccia direttamente con l'acqua, mentre dal lato opposto è decorato con pannelli traforati retroilluminati con luci e colori che riprendono lo skyline di Manhattan. Il tutto è completato da decorazioni grafiche quali fasce nere e brise-soleil sulla terrazza ricoperte da rampicanti.
Teatro all'aperto
Il teatro all'aperto è stato reso "nero" per contrapporsi all'imponente volume bianco della sala mostre retrostante e più funzionale con la creazione di un anfiteatro coperto per accogliere gli spettatori.
Camerini degli artisti
Lo spazio che accoglie gli artisti è molto caratterizzante e si evolve trasformandosi in un'onda di metallo che brilla acceso dalla luce. Alla forma mutevole e complessa dei pannelli metallici si contrappone il passaggio dietro le quinte teatrali, nero e lucido.
Magazzino e sala installazioni temporanee
La sala delle installazioni temporanee, che contiene anche all'interno del suo volume il magazzino, invece continua la facciata con la pannellatura luminosa della sala mostre.
Sala prove e sala rappresentazioni
La sala prove è un cilindro, reso brillante attraverso l'uso del vetro, la vetrature vengono caratterizzate anche secondo l'aggettivo nero mediante l'inserimento di vetri neri fumè alternati a decorazioni fitomorfe. Sulla faccia superiore il lucernario è creato da fasce intersecate a onda.
Zone di servizio, uffici e laboratori
Gli uffici e i laboratori creano un volume terrazzato cpn inserimento di luci per rendere il tutto brillante.
Bar e Ristorante con terrazza esterna panoramica e piattaforma galleggiante raggiungibile tramite pontile
Il bar-ristorante si compone di un cubo unito ad un cilindro vetrato con una terrazza a sbalzo sull'acqua, che crea un vero e proprio pontile galleggiante su pilotis bianchi. L'aggettivo nero è ottenuto con decorazioni fitomorfe accostate al teak.
SCENARI E CONTESTUALIZZAZIONE
Primo scenario
Nel primo scenario tridimensionale, la connessione tra gli eventi si configura con passaggi vetrati tra i volumi. Sala mostre, teatro, camerini e magazzino formano un volume unico. L'ingresso coincide con la parte più bassa del volume terrazzato dei laboratori/uffici. La grande scala panoramica emerge solo sulla punta del "grattacielo in miniatura" della hall.
Evoluzione dello scenario
I Evoluzione
Nella prima evoluzione, i volumi si accorpano intorno al fulcro della hall. I vari eventi si intersecano e si sovrappongono, creando un unico grande corpo, in cui tuttavia permangono i passaggi vetrati come elementi caratterizzanti il progetto.
II Evoluzione
Nella seconda evoluzione, in cui permane l'unità spaziale raggiunta, i vari elementi assumono connotazioni precise, trasformandosi e incrementando i vari caratteri.
III Evoluzione
Nella terza evoluzione, il carattere di ogni evento si afferma con nuova forza mediante ulteriori trasformazioni. Diventa caratterizzante il ruolo della torre vetrata della hall, su cui si avvolge la spirale colorata della scala panoramica.I collegamenti diventa passaggi e passerelle vetrate. Gli uffici e i laboratori si dispongono in un volume unico ma su piani differenti, in cui la decorazione fitomorfa e luminosa si confonde con il verde naturale del tetto giardino. Accanto a questi volumi vi è l'onda creata dalla sala mostre, dal teatro, dalla sala esposizioni, che spicca grazie alla sua skin mossa e cangiante, e dai camerini degli artisti, che prendono luce attraverso sottili tagli fumè e a lucernari sulla striscia nera del soffitto. Collegato al corpo principale vi è il bar, che assume le forma di un'ampia cascata che scivola, attraverso la serie di terrazze panoramiche, fino al fiume Hudson. La complessità delle forme e dei volumi è aumentata e resa magica dalla molteplicità di riflessi e giochi di luce che si creano sulle estese superfici vetrate e riflettenti del centro culturale.
Pianta e Sezione
Fotoinserimenti
