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MICHAEL_GIUSTRA_2

Vai a : MICHAEL GIUSTRA

SECONDO PROGETTO: IRTAL

ES.1: Esercizio di osservazione (Connettere aguzza l'ingegno)


1° Gruppo d'insieme di elementi
2° Gruppo d'insieme con individuazione di una gerarchia (raffronto con elementi di critica d'arte)

3° Gruppo connessione con rispondenze immaginarie

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1° OGGETTO <--> SOGGETTO (CATALIZZATORE)

Ad una prima osservazione del quadro ho individuato degli elementi spontaneamente e nel seguente ordine :
-il serpente sull'albero
-il tocco di mani tra eva prima e dopo aver commesso il peccato
-l'angelo con la spada
-Adamo ed Eva che vengono cacciati dal paradiso terrestre
-la roccia a sinistra che mi da sensazione di vita

-il prato disteso a destra che mi indica solitudine
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2° > SOGGETTO > (INDIZIO)

Fonti critiche:

"...Nel quadro viene rappresentato l’uomo nei due momenti cruciali dell’esistenza: prima del peccato e dopo il peccato. Nel primo caso osserviamo un uomo di una particolare bellezza e perfettamente integrato con la natura. Nel secondo vediamo un uomo brutto, sfigurato. Ciò trova la sua spiegazione nella concezione di “bello” in Michelangelo: l’interiorità coincide con l’esteriorità. La bellezza interiore si riflette in quella esteriore..."

"...Nel Peccato originale l’artista condanna il costume, la mancanza di purezza nei confronti dei dettami divini. L’elemento di divisione dei due momenti è l’albero proibito nel quale si contorce la figura del serpente. La prima a commettere il peccato sarà Eva subito seguita da Adamo__. Atto determinante perché segnerà una svolta nella storia dell’intera umanità..."

"...Michelangelo non è fedele al testo biblico, trasgredisce in due aspetti significativi l’autorevole fonte ed interpreta in modo del tutto personale l’episodio.... La prima libera interpretazione del testo riguarda quindi il ruolo di Eva nel Peccato, poiché l’artista restituisce pari responsabilità ai due nella scelta della “conoscenza del bene e del male” attraverso il “frutto che è nel mezzo del Paradiso...”

"...I due episodi sono separati dall'albero del bene e del male, attorno al quale si avvolge il serpente che tende il frutto proibito a Eva, che contro l'ordine del Signore lo prenderà per mangiarlo e offrirlo anche al suo compagno. Dall'altra parte del riquadro i progenitori, cacciati da un angelo con la spada sguainata, si allontanano dal Paradiso terrestre, dolenti e curvi sotto il peso del rimorso per il peccato commesso..."

"...Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi ... diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna ... prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito..."(Genesi 3,1-6)...Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden...Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita. (Genesi 3,23-24)..."

"...Nella versione michelangiolesca, il Giardino in cui si trovano risulta non essere un luogo particolarmente ameno, è spoglio, sassoso, con un solo ramo secco che spunta dietro le rocce su cui siedono. L’aspetto più attraente del luogo e della situazione sembra essere, oltre all’albero proibito, l’intima vicinanza che i due stabiliscono immediatamente prima del Peccato; perché allora non provare?..."

Posso ora stendere una gerarchia confrontandomi con le fonti:


-il serpente sull'albero
-Adamo ed Eva che vengono cacciati dal paradiso terrestre
-il tocco di mani tra eva prima e dopo aver commesso il peccato
-l'angelo con la spada
-la roccia a sinistra che mi da sensazione di vita

-il prato disteso a destra che mi indica solitudine

3° La mia corrispondenza immaginaria con il quadro di Michelangelo è una foglia .

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Inanzitutto facendo un analisi del quadro si puo' notare come vengano a configurarsi 3 realtà ben distinte. A sinistra viene rappresentato il passato, la vita in tutto il suo splendore, i volti giovani e sereni di Adamo ed Eva coronati dall'albero rigoglioso sulle nude roccie. Poi vi è il presente, il fulcro della scena, il peccato originale che si materializza con il serpente che sottrae Eva e quindi Adamo al bene. Infine più a destra il futuro, la conseguenza del peccato la cacciata dal paridiso terrestre, il calare della vita, i volti diventano cupi, tristi e invecchiati. Tutto questo accade un po' come nella vita di una foglia,cresce verde sana e forte, poi arriva il vento dell'autunno che come il serpente toglie ogni certezza, la felicità e la vita, portando la foglia secca gialla su di una strada a morire.
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Nello sfuggevole tocco di mani tra eva prima e dopo il peccato ritrovo l'attimo in cui la foglia si stacca dal suo ramo.

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ES.2: MODELLAZIONE CON RHINOCEROS

Abbiamo creato 7 volumi utilizzando il programma RHINOCEROS. Lo svolgimento di questa esercitazione è stato singolare: non abbiamo applicato le trasfomazioni con dei comandi direttamente sul solido, ma siamo intervenuti modificando l'algoritmo che ne sta alla base. Facendo funzioni matematiche sempre differenti abbiamo potuto verificare il variare delle forme in tutta la loro armonia. Se inizialmente questo processo di trasformazione era del tutto casuale, man mano che siamo andati avanti ho appreso, in parte, le logiche di trasformazione ed il metodo di scrittura del logaritmo (visual basic).Per finire ai risultati finali sono stati associati gli aggettivi utilizzati per il primo progetto.

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CONTESTO NATURALE : obiettivo --> naturale più naturale di prima
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Ho scelto questa foto perchè vi ho ritrovato i 3 aggettivi di partenza : LIBERO LIMPIDO E PURO. Questo paesaggio è incredibilmente naturale dove la tranqullità della vegetazione si pone in relazione con la dinamicità delle cascate, proprio come la figura del professore con quella dell'alunno.


CATALIZZATORE
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Sono giunto ora alla scelta di un catalizzatore. Ho optato per la foglia proprio come la corrispondenza immaginaria con il quadro di Michelangelo. La foglia consente alla luce di attraversarla ed in questo è LIMPIDA, è LIBERA di muoversi con il vento vincolata sola da un piccolo picciolo e per finire è PURA essendo questa massima espressione di naturalità.
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PARADIGMA INDIZIARIO
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Ed ecco qui rappresentati i 3 elementi su cui voglio porre la mi attenzione in questa fase preliminare di progetto: il PORTONE, il LUCERNARIO ed il PONTICELLO. Il primo dovrà essere maestoso e una volta varcato l'ingresso, il punto di vista privilegiato sarà quello in direzione di un lucernario, posto alla sommità dell'atrio, come a voler creare una sorta di continuità tra dentro e fuori, la natura si deve proiettare nel chiuso, per questo il collegamento visivo sarà LIBERO da ogni ostacolo. A sua volta il lucernario dovrà proiettarsi verso l'alto, in direzione di un ponticello di collegamento tra due volumi differenti. Il collegamento è LIMPIDO Perchè quest'ultimo avrà sotto di se l'acqua del laghetto e dalla parte opposta il lucernario che vi si rispecchierà. Per concludere la ciclicità tra gli elementi, la relazione che vi sarà tra lo stesso ponticello è l'ingresso dovrà essere PURA, tra loro solo il naturale, ossia nessun volume ad interferire. In questo modo voglio rendere il più chiaro possibile il passaggio dalla terra ferma, dove sarà situata una porzione dell'edificio con l'ingresso, e l'acqua.

PARADIGMA ORGANIZZATIVO
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Dopo aver stabilito quali elementi sviluppare all'interno del mio progetto, faccio un passo avanti: incrementando il livello di complessità organizzando le diverse parti che voglio proporre. Per fare questo mi rifaccio al catalizzatore scelto , la foglia. Il centro vitale di quest'ultima sta nelle sue nervatura, ve nè una principale centrale e tante secondarie che si protraggono verso gli estremi. Per rifarmi a tale concetto ho pensato di utilizzare una organizzazione degli spazi simile: avrò da una parte gli alloggi per i professori, nel centro vitale avremo i luoghi dove si potranno effettuare le attivita' di svago e studio , mentre per finire dalla parte opposta gli alloggi per gli studenti. Questa spazializzazione non si rifà esclusivamente alle nervature della foglia, ma anche alla sua vita. Da una parte la vivacità degli alunni, nel centro uno spazio di transizione e dalla parte opposta la maturità dei professori.

GRIGLIA GEOMETRICA TRIDIMENSIONALE
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Per una verifica tridimensionale delle congruenze distributive e costruttive, definisco una griglia geometrica tridimensionale capace di gestire, anche nelle successive trasformazioni, l'identificazione delle regole geometriche.

1)Per prima cosa mi concentro su uno schema da utilizzare in pianta. Ho fatto un rettangolo con il lato più corto C in sezione aurea con quello più lungo F, dopo di che ho stabilito una griglia : B è in sezione aurea con C, A lo è con B,E con F,e per concludere D con E.
2)Ho separato tutti i rettangoli che sono venuti a crearsi.
3)Prima di arrivare al terzo step mi sono posto una domanda: come posso rendere il mio progetto più uniforme con il contesto in cui dovrà inserirsi, già in questa prima fase organizzativa ?La risposta è presto detta, elimino gli spigoli utilizzando ellissi che circoscrivano i rettangoli.
4)Per un aggregazione finale di queste forme, mi rifaccio alla figura della foglia utilizzando una maglia di connessioni, legando ogni ellisse a quello centrale.

Per quanto riguarda lo sviluppo in verticale, ho utilizzato lo stesso rettangolo di partenza per la pianta ribaltato di 90°. Le zone in azzurrino avranno altezza D, quelle in azzurro E, mentre quelle in blu F.

DISTRIBUZIONE DEI VOLUMI INDICATIVI DEGLI AMBIENTI
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passo ora alla verifica di congruenza con uno schema volumetrico del progetto e delle relazioni tra i volumi. In questa fase, il progetto inizia a prendere forma, materializzando quanto previsto dalla griglia geometrica tridimensionale.

PUNTI DI VISTA
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Il primo punto di vista l'ho immaginato nell'atrio davanti al portone di ingresso. E' un punto che deriva da un'azione dinamica,si passa dal pubblico al privato. Una volta entrati la vista principale deve condurre ad un grande lucernario sul soffitto e ad un'enorme parete finestrata sulla sinistra dove lo sguardo si perde sul lago, interrotto solo da passerelle di legno che collegano alle camere dei professori. Il secondo invece, sempre per un principio dinamico, è all'apertura dell'ascensore, all'ingresso delle camere per gli studenti. Si passa ad un ambiente più giovanile ed all'aprirsi degli sportelli, si presenta uno scenario differente: la vista è proiettata direttamente infondo alla camera,sopra i letti, fino alla facciata vetro che da sulla natura. Il disegno, Diabolik e il mare sono gli elementi da me scelti per l'esercitazione "Esperienze di memoria" in"MICHAEL GIUSTRA"

CONTESTO ARTIFICIALIZZATO : obiettivo --> artificiale più artificiale di prima
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Come contesto fortemente artificializzato ed urbano ho utilizzato il modello 3D di Manhattan evidenziando in rosso quella che sarà l'area oggetta di intervento. Questo quartiere di New York, con i suoi 1'700'000 abitanti circa, è uno dei più abitati e lo sviluppo verticale dei suoi edifici ne è una conferma.

CATALIZZATORE
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Dovendo progettare una torre da inserire in un contesto fortemente urbanizzato, ho pensato di utilizzare un catalizzatore che avesse uno sviluppo verticale a forma di spirale. Tra tutti gli elementi che presentano questo andamento, uno in particolare rispecchia quelli che sono i miei tre aggettivi: IL VORTICE D'ACQUA. Quest' ultimo è LIBERO, se pensato al contrario spicca verso l'alto, liberandosi da quelli che sono i legami terreni. Il suo movimento inoltre è LIMPIDO, in esso la spirale è trasparente, vediamo la sua verticalita' concentrica e allo stesso tempo percepiamo cosa vi è al di la'. Per finire esso è PURO: il suo movimento sta alla base della natura e degli esseri viventi, è un aspetto puramente geometrico, mentre l'acqua lo materializza dandogli vita.
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PARADIGMA INDIZIARIO
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Il mio paradigma indiziario vuole evidenziare e sfruttare quello che dovrà essere un percorso chiave all'interno di questo progetto. L'ingresso dovrà essere semplice ma amplio, delle pareti laterali incalaneranno verso il portone d'ingresso, posto al centro della struttura. Una volta varcata la soglia libera da ostacoli, bisognerà ritrovarsi in un grande atrio proiettato verso un centro focale, costituito da un ascensore in vetro (collegamento limpido ). Tramite quest'ultimo si potrà arrivare al piano più alto, quello dell'osservatorio e una volta aperti gli sportelli ci si ritroverà subito al suo interno liberi da corridoi. La vista che si presenterà sarà pura, dovuta all'utilizzo di colori chiari tipici di queste destinazioni d'uso e come sfondo, le immense vetrate che daranno sulla città.

PARADIGMA ORGANIZZATIVO
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"...Il senso profondo della natura è la trasformazione, la metamorfosi che non avviene mai secondo una linea retta bensì attraverso apparenti deviazioni e stadi intermedi. Anche l'essere umano passa attraverso varie trasformazioni (infanzia, adolescenza, maturità, vecchiaia) e il bozzolo è il cadavere abbandonato dallo spirito. L'acqua e il sangue trasmettono il sapere delle generazioni precedenti. Pensare come la natura è pensare biologico anziché logico. Seguire la natura è accettare il processo di evoluzione. Bisogna passare dalle leggi fisiche della meccanica a quelle spirituali dell'energia. L'essere umano è un biosensore e come tale non deve rinunciare all'osservazione diretta, alla sua percezione sensoriale che apporta elementi di conoscenza quali uno strumento artificiale non può dare. La parcellizzazione disciplinare porta ad esperti microsettoriali, incapaci di una visione olistica, dimenticando che il tutto è un qualcosa di più della semplice somma delle sue parti...".

L'incremento di complessità del paradigma indizirio deve evidenziare il percorso dall'infazia alla maturità (come nel quadro di michelangelo). Per questo motivo ho messo ai piani piu' bassi le attività di svago, per poi arrivare alle camere degli studenti, poi quelle dei professori ed infine il raggiungimento della maturità con l'inserimento dei laboratori e di un osservatorio.
"...Viktor Schauberger (1885-1958), che studiò a fondo il movimento a vortice dell’acqua e per primo ne esplorò le potenzialità di uso, ipotizzò che questo movimento, definito implosione, attivasse un’energia del vuoto creatrice e ristrutturante che allineava le molecole dell’acqua, ridandole energia e vitalità ed aumentando le sue capacità inesplorate di memorizzare le informazioni e di risuonare con analoghe forme di movimento presenti nel cosmo. L'implosione è il moto alla base della vita, dall'esterno verso l'interno, secondo una linea spirale-concentrica..."
Ho ripreso questo concetto di implosione, attribuendolo al senso di verticalità che voglio dare al mio progetto. Il risultato è una spirale che va verso il cielo, passando dal pubblico dei piani più bassi fino al privato di quelli più alti, dando quel senso di implosione che volevo trasmettere.
"...Il vortice è composto da una serie di superfici scorrevoli tenute insieme da una mano invisibile. I margini di queste superfici si muovono a velocità differenti fra di loro, lentamente nelle zone a margine, velocemente nel centro. Le molecole di un livello di velocità si spostano, come in un salto, in un livello più veloce..."

Il vortice d'acqua è dunque il risultato di più livelli d'acqua che scorrono a velocità differenti l'uno sopra l'altro. Per questo motivo ciascun livello, nonchè piano, del mio edificio sarà ben riconoscibile, si avrà cosi' l'idea della spirale ma allo stesso tempo sarà chiaro cosa la genera.

GRIGLIA GEOMETRICA TRIDIMENSIONALE
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Ora stabilisco le regole geometriche per dar vita a quanto illustrato nel paradigma organizzativo.

1)Per prima cosa ho realizzato una spirale concentrica utilizzando due fuochi A e B all'interno del semicerchio di partenza. la distanza tra i due punti è in sezione aurea con il diametro di quest'ultimo.
2)ho realizzato 9 cerchi con centri alternativamente in A e B, utilizzando ogni volta come raggio la distanza tra il punto stesso e l'estremo piu' lontano del semicerchio aggiunto per ultimo.
3)utilizzando il centro del primo cerchio, individuo 5 assi che dividano in 10 porzioni uguali la mia serie di cerchi. Arrivati a questo punto utilizzo i semiassi come piani di sezione per i cerchi. Ogni cerchio avrà sezione maggiore rispetto quello sottostante. I due cerchi più piccoli, che poi saranno le basi per i due volumi piu' in alto, non sono sezionati perche' costituiranno un prolungamento estetico del vano degli ascensori.

Per quanto riguarda lo schema geometrico dell'altezza, ho utilizzato una griglia divisa per il numero dei piani della mia torre, con un intervallo costante e pari alla sezione aurea del diametro del cerchio di base più grande.

DISTRIBUZIONE DEI VOLUMI INDICATIVI DEGLI AMBIENTI
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Il progetto inizia a prendere forma. Vi è una successione di piani che decrescono man mano che si va verso l'alto. Questa ascensionalità è enfatizzata dall' eliminazione di "fette" di edificio via via maggiori

PUNTI DI VISTA
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Il primo punto di vista l'ho voluto mettere davanti all'ingresso in una sorta di piazzetta a forma triangolare dove delle pareti conducono al portone interamente in vetro. Abbiamo dunque una visuale ai lati pura, dataci dalla semplicità della muratura, passando poi per una visuale piu' nitida,limpida, passante attraverso le vetrate nel centro. Lo sguardo si deve perdere all'interno di un vasto atrio libero da intralci, per poi dividersi tra la biblioteca, con i suoi tavoloni, a sinistra e l'area svago a destra, con il biliardo posto al centro. Infine, sempre con un collegamento limpido , si dovrà vedere al di la' dell'edificio gia' dal suo ingresso grazie a grosse vetrate. Il secondo punto di vista invece l'ho inserito tra l'ascensore e il laboratorio, nel penultimo piano . All'apertura degli sportelli la vista sarà attirata nella porzione centrale da una grande cappa da laboratorio, il collegamento è puro . la visuale ai lati invece è libera e va direttamente verso le pareti finestrate, il collegamento libero da ostacoli, se non per dei banconi da lavoro, diventa poi limpido nell'attraversare il vetro e disperdersi sull'ambiente.

REGOLE
EDIFICIO


-COME SI ELEVA ?

1) tuffo nell'aperto

Occasione : proiezione dell'edificio verso uno spazio aperto

Aggettivo : limpido

regola : Inclinazione dell'edificio lungo l'asse verticale di 30° verso lo spazio più aperto.

2) sfiorando il cielo

Occasione :-Slancio verso l'alto dell'edificio

Aggettivo : puro

regola : sovrapporre concentricamente ad ogni volume altri 2 volumi identici di dimensioni decrescenti mantenendo il rapporto 3,4,5.

-COME SI TORCE?

1) ulivo contorto

Occasione : dinamicità al complesso

Aggettivo : Libero

Regola : Rotazione di 30° intorno al proprio asse verticale in senso antiorario di tutto il complesso

-COME FINISCE ?

1)piramide pentagonale

Occasione : tocco di ascensionalità

Aggettivo : Libero

regola : Sagomare l'ultimo volume in senso verticale, rendendolo appuntito: preso il punto centrale più estremo, far passare 5 piani inclinati di 60 gradi verso terra, ruotati tra loro a chiudere l'angolo di 360 gradi.

2)finendo con rhino

Occasione : complessità al culmine

Aggettivo : Libero

regola : inserisco all'apice, in posizione concentrica rispetto l'ultimo volume, il solido realizzato con rhino : xx= i* sen(j)/2 yy=j* cos(i)/2 zz=29-i)-(cos(j?+i)*cos(j)/(sen(i+1)+cos(j+i)/100?

3)vela

Occasione : verticalità

Aggettivo : libero

Regola : Se i volumi dell’edificio sono dei cubi, le falde del tetto avranno come culmine il vertice più alto e più interno dell’edificio. Il volume più alto avrà una copertura generata dalla rotazione di 180 ° di metà perimetro attorno all’asse di simmetria di quest’ultimo in direzione dell’asse più lungo della pianta dell’intera casa. la stessa copertura l’avrà anche il volume opposto secondo lo stesso asse, sostituendo la falda prevista in partenza.


4)vortice

Occasione : dinamismo circolare

Aggettivo : libero

Regola : Le falde di ogni volume vengono fate ruotare con una serie polare attorno al centro dello stesso per 6 volte.

-COME SI PIEGA ?

1)come una mensola

Occasione : maggior senso di armonia e continuità, eliminando gli spigoli vivi

Aggettivo : puro

regola : tagliare tutti gli spigoli verticali esterni, con piani verticali inclinati ortogonalmente rispetto la bisettrice. I lati del prisma che viene eliminato devono essere pari ad 1/7 dell'altezza dello spigolo dell'angolo

-COME E' SPIGOLATO ?

1)dado

Occasione : armonia con l'eliminazioni degli spigoli d'angolo

Aggettivo : puro

regola : tagliare gli spigoli d'angolo con un piano inclinato ortogonalmente rispetto al baricentro. I lati del prisma eliminato devono essere pari a 1/7 dell'altezza dello spigolo verticale.

2)spigolo tondo

Occasione : soluzione arrotondata per lo spigolo verticale

Aggettivo : puro

regola : preso l'angolo dello spigolo alla sua base, disegnare un cerchio di diametro pari a 1/7 dell'altezza e inserirlo all'angolo in modo che sia tangente ai lati. La porzione di cerchio che arriva fino ai punti di tangenza, costituirà la base del nuovo profilo

-COME SI MODIFICA LA PELLE ?

1) zig-zag

Occasione : armonia in facciata

Aggettivo : limpido

regola : ad ogni facciata viene sottratto un volume generato da un perimetro a zig-zag .la direzione cambia di faccia in faccia in modo tale che non abbiano lo stesso andamento due facciate vicine. i triangoli che generano il perimetro dei volumi sottratti sono equilateri e hanno lato pari a metà spessore della parete.

2) ventaglio

Occasione : aumento delle dimensioni in pianta

Aggettivo : libero

regola : Disegnare su ogni facciata una diagonale, alternandone il verso di facciata in facciata, che vada dallo spigolo più in basso allo spigolo più in alto opposto. Generare un perimetro considerando la diagonale stessa e il bordo della facciata nella metà verso terra. Ora effettuare una serie polare di 90 gradi verso l’esterno dell’edificio del perimetro considerato. Per finire unire con delle superifici ogni serie polare.

APERTURE

-COME SI BUCA ?

1) Trasparenza

Occasione: continuità in facciata con ampie vetrate

Aggettivo: libero

regola: 1 apertura in ogni facciata laterale. Il lato piu' lungo e quello più corto dell'apertura
sono rispettivamente in sezione aurea con quello pi lungo e quello piu' corto della
facciata. l'intersezione delle diagonali dell'apertura(centro) deve
coincidere con l'intersezione delle diagonali della facciata in cui è inserita

2) infinite viste

occasione : numerose finestre che possono offrire diversi punti di vista per il contesto

Aggettivo : Limpido

regola : in ogni facciata laterale si pone una maglia a linee verticali tutte alla stessa distanza di 1/5 del lato più corto della facciata. Stabilito il numero di finestre che si possono utilizare le si dispongono allineate in modo tale che il loro asse orizzontale coincida con quello della facciata.Si alternano finestre di dimensioni "u" e "z" con finstre in rapporto aureo "0.618 x u" e "0.618 x z"

3) vario

occasione : varietà

Aggettivo : Limpido

regola : ogni facciata viene bucata in una maniera differente. le regole per ogni facciata sono stabilite dalla generazione di un ipercubo.

COLORE

-COME SI COLORA ?

1)arlecchino

occasione : utilizzo del colore nelle facciate per rendere piu' vivace l'unita' abitativa

Aggettivo : Libero

regola : ogni volume deve avere un colore differente e casuale

2) sobrietà e chiarezza

occasione : unico colore nelle facciate per trasmettere sicurezza

Aggettivo : Libero

regola : colore chiaro uniforme su tutti i volumi

SCENARIO NATURALE
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SCENARIO ARTIFICIALE
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INCREMENTO DI COMPLESSITA' DEL PARADIGMA: contesto naturale
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INCREMENTO DI COMPLESSITA' DEL PARADIGMA: contesto artificiale
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SECONDA GENERAZIONE DI SCENARI: Contesto naturale
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REGOLE APPLICATE: tuffo nell'aperto + ulivo contorto + infinite viste + sobrietà e chiarezza

SECONDA GENERAZIONE DI SCENARI: Contesto artificiale
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REGOLE APPLICATE: dado + ulivo contorto + trasparenza + sobrietà e chiarezza

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