MARTA_2 
Vista prospettica
Vista assonometrica
La mia interpretazione di Manhattan si riconduce essenzialmente ai suoi due emblemi: Wall Street e Broadway.
Per esemplificare il concetto di Wall Street, prendo come riferimento il film "Wall Street" di Oliver Stone(1987) e, in particolare, la frase del protagonista Gordon Gekko, intepretato da Michael Douglas: "è tutta una questione di soldi, il resto è conversazione".
Per quanto riguarda Broadway, scelgo "A un mondo di ideali privo di compromessi!" del film "Pallottole su Broadway" di Woody Allen(1994).
Queste immagini e queste frasi rappresentano due facce della stessa medaglia. La realtà di Manhattan è molto dinamica e in un contesto simile è naturale si presentino delle evoluzioni contrapposte, che però riescono a convivere e, addirittura, a fondersi. Come espressione di queste idee, ho scelto il simbolo del bene e del male.
Catalizzatore
Inoltre, come aggettivi caratterizzanti ho scelto gli stessi del progetto precedente, cioè dinamico, luminoso, forte; infatti si prestano molto bene ad essere gli obiettivi anche di questo nuovo progetto, dato che tra i riferimenti che avevo scelto nel kindergarten c'era la musica(in questo caso Broadway e in generale l'arte). Inoltre, li avevo scelti anche pensando a quali caratteri fossero importanti per me all'interno di un progetto in generale: è anche questo che ora mi permette di riproporli.
Paradigma indiziario
Dalla mia concezione, nasce l'idea di uno schema di relazioni che presenti due nuclei apparentemente contrapposti, ma, in realtà , connessi. Nel mio indizio, associo ad ogni componente uno dei miei obiettivi.
Paradigma organizzativo
Tutto ciò si traduce, all'interno del progetto, in due corpi o gruppi di corpi: il primo sul mare che ospita la sala mostre, il secondo interrato che ospita il teatro.
===Geometrizzazione: griglia di congruitÃ
===
Come regole, posso riproporre quelle già elaborate, perchè mi hanno permesso di raggiungere i miei tre obiettivi nel progetto precedente. Ovviamente, possono nascerne delle altre prettamente legate allo sviluppo di questo secondo progetto.
Matrice 1
Aggettivo: dinamico
Come: si moltiplica
Regola: moltiplico lungo delle rette parallele a un piano fissato. Fatto ciò, affianco alla "zona di moltiplicazione" una zona del tutto priva di elementi moltiplicati, così da creare squilibrio.
Matrice 2
Aggettivo: luminoso
Come: si divide
Regola: utilizzo dei piani verticali disposti a 90°, limitando al minimo gli spazi chiusi totalmente.
Matrice 3
Aggettivo: forte
Come: si buca
Regola: utilizzo parallelepipedi e/o "parallelepipedi" con facce inclinate fra loro formando due angoli di 45°, un angolo di 110° e un angolo di 160° e interseco il parallelepiedo perpendicolarmente alla struttura da bucare. Ricavo il buco per sottrazione boleana.
Matrice 4
Aggettivo: forte
Come: inizia e finisce
Regola: utilizzo materiali differenti e il gioco tra parti cieche e parti bucate.
Matrice 5
Aggettivo: luminoso
Come: si connette
Regola: la connessione deve creare un progressivo restringimento o, di contro, una progressiva espansione. è questo il movimento definito da una spirale. Seguo le proporzioni auree.
Matrice 6
Aggettivo: dinamico
Come: si piega
Regola: creo un angolo di 90° o 120°. L'angolo può essere smussato, qualora sia accostato ad altre superfici.
Matrice 7
Aggettivo: forte
Come: si taglia
Regola: uso un piano verticale e/o orizzontale per tranciare i volumi. Posso tranciare perpendicolarmente al piano o con un'inclinazione di 120°.
Collocazione del progetto (indicato con il puntino rosso) all'interno del contesto
Viste prospettiche
Matrice generativa ambientale
Il mio progetto si relaziona con due elementi fondamentali del contesto: i grattacieli e il mare. Con i primi instaura un rapporto quasi di tensione, derivante dal confronto-contrasto tra "svettante verso il cielo" (grattacieli) e "scavato nel terreno" (teatro). Con il secondo instaura un rapporto di complicità , dato che il mare, incorniciato dalle aperture che sembrano quadri, diventa partecipe della sala mostre e dell'arte più in generale.
Fasi di evoluzione
Fase 1
Primi caratteri: doghe di legno per creare dei giochi di luce(richiamo alla musica e all'arte in generale); titanio per la facciata principale e per la copertura (richiamo alla ricchezza, alla forza ed alla dinamicità ); vetro per l'interfaccia tra teatro e sala mostre per creare un legame diretto e suggestivo e per sottolineare il loro rapporto stretto.
Ho scelto di utilizzare una facciata continua verso il mare, così da potervi aprire degli "squarci" che lo incornicino, quasi fossero quadri. Inoltre, ho posizionato il teatro dalla parte opposta, in diretto rapporto con i grattacieli per creare una certa "tensione" nello spettatore che guarda la scena sia teatrale sia urbana di fronte a sè.
Fase 2
Riduzione della copertura e chiusura del complesso teatrale. Ho spostato le quinte così che potessero fungere da supporto per i pilastri che reggono la copertura. Il volume del teatro si espande rispetto alla griglia iniziale.
Fase 3
Modifica totale del complesso teatrale con il posizionamento delle sedute in corrispondenza dell'interfaccia con l'altro edificio, così che dall'interno si veda direttamente il palcoscenico. Introduzione della facciata e della copertura verdi per quanto concerne le quinte, in modo da ottenere una totale integrazione con il contesto (essendo il teatro scavato nel "verde") e una maggiore suggestività della scena.
Fase 4
Spostamento del teatro lateralmente e rafforzamento del rapporto tra i due complessi architettonici: la forma della sala mostre si piega a quella del teatro, diventando quasi un corpo unico. La copertura cade in maniera molto forte su pilastri inclinati, creando dinamicità . Le doghe di legno diventano tutte verticali, così da poter chiudere definitivamente una parte dell'edificio (da adibire a bagni o spazi privati) mantenendo i giochi di luce, derivanti dalla luce che passa dalle doghe al soffitto vetrato.
Fase 5
Introduzione di un pergolato in copertura per richiamare il verde delle quinte teatrali e per creare ulteriori giochi di luce nella sala mostre sottostante. Introduzione di una scalinata lignea alle spalle del palcoscenico come ripresa del blocco ligneo dell'altro edificio; blocco che ho regolarizzato attraverso una forma rettangolare che irrompe nella continuità della facciata principale.
Piante
Spazi interni 3D
Resa finale
L'individuo che si trova nel teatro percepisce il "tutto" dell'altro edificio e viceversa. Così ho interpretato il rapporto microscala-macroscala presente nel mio catalizzatore.
Inserimento dell'edificio nel contesto
