LUCA CAPASSO TERZO PROGETTO
Questo è un mio schizzo dell'Eden così come pare aleggiare nel mio paradigma indiziario: Si badi bene che tutti gli elementi ivi rappresentati sono solo indicativi della scala dei diversi eventi e dell'evento stesso del giardino nella sua totalità (contenuto in una sfera di vetro in un paterno paragone con l'immensità divina); ogni elemento non ha comunque nulla a che fare con ciò che sarà la sua espressione finale, prodotta in seguito a progressive trasformazioni.
Alle due estremità dell'abitazione di Adamo vi sono altre due realtà : Un bosco di carta ( dualità BIDIMENSIONALE-TRIDIMENSIONALE ) e degli animali fuggitivi ( dualità TRIDIMENSIONALE- QUADRIDIMENSIONALE); Il tutto trova compimento in un grande bacino che è L'INFINITO (PLURIDIMENSIONALITA')
La medesima LOGICA PARADIGMATICA sarà utilizzata anche per la definizione di determinati altri eventi: gli alberi del bosco di carta, gli animali fuggitivi, il fiume dell'inizio di un cammino, le rocce...
Il Paradigma organizzativo di questo mio secondo progetto: uno strumento di gestione dell'evoluzione del proggetto, un'idea di organizzazione non definitiva, ma in continua trasformazione, che dovrà essere in grado di assolvere alle mie richieste/obiettivi progettuali.
Qui di seguito le regole di progetto:
Il Big Ben di Londra Regola: l'occasione di riproposizione di un carattere del Big Ben nel mio progetto l'ho trovata nel suo "piegarsi", "girare l'angolo" con una sottile ed elegante sporgenza sui 4 spigoli.
L’Arena di Verona è stata costruita seguendo le regole dell’architettura romana, l’elemento base della pianta dell’anfiteatro è costituita dalla ellisse dell’arena (lo spazio centrale in cui si svolgevano gli spettacoli).
Regola: Utilizzo diffuso della ConvessitÃ
S. Ivo Alla Sapienza: Rendere FASTOSO un edificio con espedienti che preservano una impressione FUGGITIVA e SOTTILE; una sfida progettuale che a mio avviso ben interpreta i caratteri della sinuosa chiesa Borrominiana di Roma, una sfida che accetto con entusiasmo e propongo per questa seconda esperienza generativa.
Regola: La convergenza delle parti.
Il monumento funebre a papa Giulio II di Michelangelo Buonarroti : un modulo triangolare è generatore dell'intero progetto in maniera frattalica.
Regola: Modularità .
Una connessione tra 3 possibili regole utilizzabili nel progetto :
Sinora sono stati resi noti caratteri utilizzabili, che devono però, prima di essere principio di trasformazioni, essere verificati nelle loro congruenze volumetriche, distributive e costruttive: questo importante passaggio progettuale permetterà una modifica dei sottosistemi di geometrie assommabili.
* Un primo incremento di complessità riguarda la copertura dell'edificio: essa dovrà rispondere alla esigenza/obiettivo di fastosità , viene perciò ivi utilizzata la quarta matrice "la quiete prima della tempesta" ed il riferimento della sommità del Big Ben ivi proposto nella sua più ampia e studiata complessità , ma vi è anche una stretta connessione mnemonica con La Gorgone Medusa: la copertura è fastosa e dinamica, quasi a suggerire il movimento sinuoso dei serpenti.
* Un altro incremento di complessità riguarda le pareti dell'abitazione di Adamo.
Ciò che si vuole conseguire è la REGOLA DELLA LUCE FILTRANTE. L'obiettivo è il permettere all'abitazione di raggiungere la mia personale idea di naturalità .
Come ottenere questo risultato?
Tramite un utilizzo frattalizzato di una matrice particolare: una matrice triangolare crea questa logica di trasformazione, finalizzata a creare un vero e proprio filtro solare per l'interno dell'edificio.
