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Kindergarten-LV locked

"L'architetto deve lasciar spazio alla lingua dell'inconscio in modo che le sue opere siano segni di liberazione, costruzioni del sogno nelle città e nell'ambiente" (Wolf D. Prix)

IL RICORDO GENERANTE


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Il mio primo ricordo scaturisce da una serie di frammenti sensoriali ed emotivi. La visione è dinamica e compie una sorta di spirale: si sposta dall'alto, dove la luce del sole è quasi accecante e fa distogliere lo sguardo, all'erba che circonda tutto, collegata con la sfera uditiva dai rumori provenienti dalla natura circostante,fresca ma fastidiosa per la sensazione pungente sulla pelle, per finire sul fulcro della rappresantazione, il cane, seduto davanti ai miei occhi. La direzione privilegiata è quella che collega il mio punto di vista, al centro della scena, con la familiare "macchia" nera di fronte a me.

PROGETTO 1: KINDERGARTEN

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Ho scelto questo progetto, realizzato vicino a Tokyo, per il suo rapporto stretto con la natura, nonostante si trovi in un contesto urbano, e per la particolare forma, che sembra abbracciare e proteggere i suoi piccoli ospiti. Proprio come gli anelli di accrescimento nel tronco di un albero, i bambini devono assimilare dalla natura conoscenze per costruire porgressivamente il loro bagaglio di esperienze.

Image (Takaharu+Yui Tezuka, Montessori Fuji School Kindergarten, Takichawa, Giappone)


Riferimenti nell'arte:

''My heart leaps up when I behold
A rainbow in the sky:
So was it when my life began;
So is it now I am a man;
So be it when I shall grow old,
Or let me die!
The Child is father of the Man;
And I could wish my days to be
Bound each to each by natural piety.''

(My Heart Leaps Up in Lyrical Ballads, William Wordsworth, 1798)


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(La Valle di Dedham,John Constable,1828,olio su tela,cm.145 x 122,National Gallery of Scotland.)




MATRICI DI TRASFORMAZIONE


Luminosa

Image (Cattedrale di Saint Denis, foto di www.paris-architecture.com(external link))

Questo aggettivo è legato al mio primo ricordo e rappresenta una luce pura e quasi accecante, che assume quasi una sua fisicità all'interno dell'opera architettonica e che le dona una valenza trascendente, a tratti metafisica, come accadeva nell'architettura gotica. Volevo recuperare il particolare rapporto della natura con la luce.

Image (Albero e luce, foto di www.cleopa.it(external link))


Come: filtra
Adduzione: modalità della luce di filtrare attraverso aperture e materiali ogni volta in modo diverso e in mutazione continua: alternare fenditure in cui s'insinuano dardi luminosi, pareti opalescenti in cui la luce si diffonde e assume morbide sfumature, pareti trasparenti vetrate che definiscono in modo netto volumi e forme attraverso il contrasto con l'ombra. Regola: tagliare aperture con larghezza minore o uguale a 1/5 dell'altezza.

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Come: diffonde
Adduzione: Regola: creare ampie porzioni vetrate con vetri a texture satinata nei lati nord,est e ovest.


Osmotica


Image (Tronco con rampicanti, foto di M.Guerrieri www.salentokayak.it(external link))

E' un'architettura "permeabile" che ha un profonda continuità con il contesto in cui è inserita e con cui è in continuo collegamento, in un rapporto di reciproca connessione. Nel progetto della Montessori Fuji School Kindergarten ciò risulta evidente nei grandi alberi pre-esistenti inglobati nell'edificio stesso e divenuti gioco educativo per i bambini.

Come:si avvolge,mediante la moltiplicazione concentrica.
Adduzione: rendere l'edificio osmotico e compenetrato con il contesto naturale in modo organico, come una pianta rampicante abbraccia il tronco dell'albero più grande. S'instaura un rapporto di simbiosi tra le due entità che si traduce proceduralmente nella creazione di un'architettura strettamente connessa con il contesto in cui è inserita e che riprende forme e distribuzioni funzionali di ciò che la circonda. Operativamente vorrei riprendere la tematica dell'albero che cresce in anelli concentrici attorno a un nucleo e opera funzionalmente con altri organismi in interconessione.

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Come:si distribuisce funzionalmente.
Adduzione: Immettere un nucleo centrale sferico, che funge da nucleo aggregante fisico e concettuale, nella distribuzione funzionale dello spazio.

Coreutica


Image ( Isadora Duncan, foto da www.ladanza.it(external link))

Image (Aurora boreale, foto da www.artepoesia.net(external link))

Un edificio deve essere come una ballerina: deve creare forme e linee armoniche ma al contempo dinamiche, ritmiche e ricche di tensione. Deve saper esprimere concetti astratti senza far ricorso a ornamenti o atteggiamenti eccessivi o troppo teatrali. Ogni posizione è controllata ed esprime un'eleganza innata.
Nella danza moderna e contemporanea, la cui creatrice è Isadora Duncan (nella foto), il movimento si fa espressione dei moti interiori dell'animo umano.

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(Nocciolo Contorto)


Come: si piega
Adduzione: costruzione di volumi attraverso linee dinamiche e al contempo armoniche attraverso forme sinuose e linee spezzate. L'architettura diviene una proiezione di ideali, sentimenti, concetti astratti. Regola: per svolgere gli angoli associare un segmento di linea retta a una semicirconferenza di raggio pari alla metà del segmento rettilineo.

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(Pino Marittimo)


Come: si conclude
Adduzione: Strutture che si concludono con una forma complessa a ombrello. Regola: creazione di una funzione f=sinR dove R è il raggio del settore di circonferenza usato per chiudere la poligonale e sulla cui direzione si svolge la funzione, il raggio è esplicitato come raggiera strutturale.



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Schematizzazione dei codici di trasformazione.



TRASFORMAZIONI

Sfera di partenza
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Sfera trasformata secondo l'aggettivo luminoso.

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Sfera bucata secondo l'aggettivo osmotico.

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Sfera tagliata secondo l'aggettivo coreutico.


SCHEMA PLAN


Pianta del ricordo.

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Pianta del ricordo con matrici di trasformazione.

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Contesto naturale d'inserimento del progetto:

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Lo schema funzionale estrapolato deve contenere gli spazi necessari al comfort dei bambini e deve saper svolgere tutte le funzioni che gli sono richieste. Sono stati quindi elencati i vari spazi utilizzati dai piccoli fruitori durante l'arco della giornate e ad ogni unità spaziale è stata assegnata una caratterizzazione che si basa sugli obiettivi sviluppati in precedenza. Sono stati sottolineati anche i punti, individuati nell'immagine precedente, in cui un aggettivo ha la netta prevalenza sugli altri, caratterizzando in modo determinante la forma dell'edificio.

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Il processo progettuale è partito dalla definizione di ogni singola unità spaziale e volumetrica, coincidente con le funzioni evidenziate nelle operazioni preliminari. Ogni spazio è stato caratterizzato secondo gli aggettivi definiti nello schema precedente, poi progressivamente complessificato attraverso l'incremento dei caratteri mediante le matrici di trasformazione definite e la relazione con gli altri spazi (avvenuta in un secondo momento) in un organismo unitario e interconnesso.
Ad esempio,il primo elemento spaziale individuato, l'ingresso, doveva incarnare tutti gli aggettivi e risultare come un prefigurazione dell'intero progetto. Nel primo step esso assume la forma di un "cannocchiale" che si estende nel contesto esterno. Per aumentare i caratteri osmotico e luminoso, tale forma è stata "svuotata" creando una struttura ad anelli consecutivi ricoperta con piante rampicanti, che incrementano la luminosità secondo il codice di trasformazione.

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Un altro esempio notevole della trasformazione e della complessificazione complessiva dell'unità funzionale è quello che interessa la zona "gioco". Anche tale ambiente deve incarnare i tre aggettivi, che sono riconoscibili già nel primo passaggio. Il carattere luminoso è dato, secondo le regole, da tre tipi diversi di apertura: a sud si apre un'ampia vetrata, in cui la luce solare viene filtrata attraverso un brise soleil esterno a listelli orizzontali con montanti verticali; a ovest vi è una parete in vetro opaco colorato che diffonde e attenua la luce; a nord la vetrata trasparente consente un rapporto diretto con il giardino antistante. Lo spazio è connotato in senso osmotico dalla relazione diretta con l'ambiente circostante,grazie all'involucro trasparente, e dalla curva formata dalla vetrata nord che si avvolge intorno al nucleo centrale del giardino. La forma della vetrata dà l'aggettivo coreutico, secondo la regola di assemblaggio di linee rette e linee curve. Nei passaggi successivi si è incrementato prima l'aggettivo coreutico, con l'aggiunta di una tettoia a ombrello sul lato nord, e in seguito anche il "luminoso" e l'"osmotico" attraverso il taglio di un terrazzo panoramico direttamente sul lago,protetto da piante rampicanti.

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Dall'unione delle unità spaziali precedentemente sviluppate si è ottenuta una serie di possibili prospettive progettuali. Ciò che permane costante nei vari sviluppi è il ruolo del nucleo centrale verde: è la natura che funge da forza aggregante dei vari elementi e che crea un collegamento tra le diverse funzioni del kindergarten. Ciò avviene secondo la caratterizzazione osmotica: il giardino interno è la trasfigurazione del nucleo vitale dell'albero attorno a cui di avvolgono altri spazi, che dipendono tutti da esso.

Nella prima trasformazione gli spazi sono raggruppati in unità funzionali più grandi, connesse attraverso passerelle coperte in legno. Tali "unità funzionali" si configurano come isole separate da spazi verdi.

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Nella seconda trasformazione, i diversi spazi acquisiscono più precisa connotazione.Il volume si compatta, creando nell'ala ovest un insieme unico, comprendente anche la zona dei servizi e i dormitori, aperto però da varie aperture e tagli in vetro a lucernario. Elemento connotante è la galleria vetrata che crea un taglio simmetrico da nord a sud, comprendente l'anello che racchiude e al tempo stesso mostra il giardino interno. La seconda aula per i laboratori si trasforma in una fattoria didattica,per permettere il contatto diretto tra bambini e animali domestici e da cortile, come teorizzato dal creatore del concetto di kindergarten, Froebel. La fattoria è prospicienta al giardino esterno, protetto da un'ampia tettoia in legno.

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La terza trasformazione vede come elemento connotante la grande cupola trasparente che ricopre il giardino interno-serra, diventando fulcro visivo e concettuale dell'intero progetto. Come nel caso precedente, una parte dell'edificio è un volume unico comprendente gli spazi principali, tra cui assume particolare rilievo la zona didattica, divisa in piccoli laboratori che consentono di svolgere le varie attività previste dall'insegnamento froebeliano (come il laboratorio musicale,ecc..). Nel salone per il gioco si apre un terrazzo, che consente un contatto più diretto ma sicuro con il lago antistante la struttura e il suo ecosistema. Il giardino esterno si ingrandisce e si fonde con il parco esterno, creando un "continuum" verde dove i bambini possono divertirsi.

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Gli schemi qui riportati forniscono una visione d'insieme su come siano stati ottenuti gli obiettivi derivanti dai caratteri scelti nella configurazione finale del progetto. Si sottolinea il fatto che la caratterizzazione prevalente degli spazi può fornire una lettura d'insieme del progetto come una nucleo centrale rappresentato dalla natura, cioè il giardino interno, che presenta spiccati caratteri osmotici; a nord si trovano gli ambienti legati alla formazione, caratterizzati dall'aggettivo coreutico, mentre a sud l'ampia e luminosa vetrata unifica gli spazi deputati alla socialità.

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Pianta:

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Sezione:

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