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Jessica Checchin locked

PRIMO PROGETTO
arrowIdentificazione del catalizzatore

Il catalizzatore è un quadro di Keat Haring. Ho individuato un nucleo centrale (magenta) da cui parte il collegamento con tre zone differenti.Analizzando il contesto naturale in cui il mio edificio sarà collocato, il gran Canyon, la parte superiore in rosso si affaccierà verso l'entroterra, mentre quella inferiore (verde) verso il paesaggio. In particolare quest'ultima zona sarà caratterizzata dalla parte privata della casa, mentre quella ceà la parte più privata della casa che si affaccerà verso paesaggio.

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ECCENTRICO - DINAMICO - MUSICALE

Per prima cosa decido di partire dalla parte dello spazio privato della casa, il quale voglio che abbia un carattere di musicalità; il mio riferimento è la struttura del dna, questo perché la sua struttura mi da un forte senso di musicalità dato dal ritmo regolare. La regola che posso utilizzare per rendere il mio spazio, costituente la parte privata dell’abitazione, più musicale è quella di utilizzare la struttura ritmata del dna: si parte da un modulo sinusoidale è lo si ripete in modo traslazionale; successivamente, si ruotano delle copie di questra struttura, ruotandole attorno al centro della spirale; si procede poi estrudendo la forma di una stella lungo le traiettorie costruite. La forma della stella è stata utilizzata per creare un ulteriore ritmo all'interno della struttura.

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Le immagini di riferimento sono state:


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Ora prendo in esame la parte pubblica del mio edificio, che avrà un carattere di eccentricità e dinamismo. Per questo motivo faccio riferimento al movimento del fuoco.
La regola che ho utilizzato per questo fine è traformare la struttura "confusa" e caotica del mio riferimento in un oggetto regolare dove si possano riconosce i tratti di dinamicità che caratterizzano il fuoco stesso.
Si utilizza un modulo quadrato e lo si copia in modo traslazionale; fatto questo, ogni elementi deve essere ruotato di intorno al punto medio della sua diagonale, in modo crescente.
Una volta fatta questa operazione si sovrappongono i moduli in senso verticale ottenendo un corpo unico.

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Successivamente si costruiscono 6 corpi di eguale altezza del nostro oggetto, costituti ognuno da 8 parallelepipedi di base quadrata ruotati ed intersecati l’uno con l’altro; in successione vengono messi sul bordo del nostro oggetto di base e successivamente sottratti al questo volume.
Il corpo formato dovrà poi essere copiato una volta; la copia sarà poi ruotata sul piano verticale di 30 e sovrapposta parzialmente all’oggetto e dopodichè, verrà sottratto.

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Le immagini di riferimento:

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Questo corpo rappresenta la parte centrale dell'abitazione; per incrementare la struttura ho utilizzato un insieme di volumi molto semplici, creando una forma che potesse instaurare un collegamento con l'esterno.
Sempre per mantenere il mio carattere di dinamismo, ho utilizzato come riferimento il Tetris, che è da considerarsi semplice nelle forme ma capace di creare movimento.
La regola che ho utilizzato è stata quella mantenere la composizione regolare del riferimento aggiungendoci un carattere di eccentricità, e nello stesso tempo dinamicità, modellando l'involucro con piccole sottrazioni di moduli.
Ho utilizzato 7 cubi e li ho disposti lungo una struttura a C, tenendo conto che al centro si sarebbe collocato il corpo centrale descritto sopra, originato dal riferimento del fuoco; successivamente è stata variata la loro altezza di una o più unità in ogni cubetto, poi ogni corpo è stato bucato sia orizzontalmente che verticalmente (in modo più frequente) con dei moduli di altezza variabile. Queste sottrazione non sono state fatte in modo causale ma in corrispondenza di mezzarie e suddivisioni progressive di una stesso segmento in parti uguali.

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Per accentuare ancor più il carattere di eccentricità e dinamicità ho utilizzato com immagine di riferimento quello di un'onda del mare: per uniformare ed unificare tutta questa struttra ho "invaso" i corpi precedenti con un piano ondulato per sottolineare il dinamismo del tutto e ricreare anche l'andamento delle roccie presenti nel contesto.
Infine ho cercato di unire tutte queste mie trasformazione per formare la mia abitazione:

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Analisi del punto di vista e definizione della misura soggettiva: come punto di vista ne ho scelto uno significativo per la collocazione del mio edificio nel contesto; infatti la mia osservazione è partita con l'immaginare lo spazio intorno a me collocandomi all'interno dell'abitazione posta nel contesto. I rapporti principali e più importanti che ho ritenuto di dover evidenziare sono stati quelli con la natura esistente davanti all'edificio.
Il paesaggio è una componente fondamentale del progetto, che da un senso ed una precisa collocazione, secondo me, all'interno del contesto.

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Successivamente l'ho poi inserita nel contesto da me scelto, tenedo conto delle considerazione patte grazie alla precedente esercitazione:

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Poi ho infine, verificato la presenza di determinate misure che rendano la costruzione adeguata all'abitare:

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arrowSECONDO PROGETTO

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Per il primo progetto i miei aggettivi che definivano il carattere del mio progetto erano: DINAMICO, ECCENTRICO E MUSICALE. Per questa seconda esperienza vorrei utilizzare i seguenti: arrowDINAMICO, arrowECCENTRICO E arrowMAGICO.
Il cambiamento e la scelta del carattere "magico" l'ho fatta grazie alla lettura di un libro di Italo Calvino: "Il Barone rampante": la vicenda narrata ha inizio il 15 giugno 1767, nella cittadina ligure di Ombrosa, paesello inventato dall’autore profondamente legato alle sue origini. Tutto cominciò, quando il Baroncino Cosimo Piovasco di Rondò, a soli dodici anni, decise, per protesta di salire su un elce (albero simile alla quercia), e di non scendere più. I genitori si accorsero ben presto che l’atto del figlio non era solo una ribellione, ma molto di più: Cosimo, infatti, decise che non avrebbe mai più messo piede a terra. Da questa profonda convinzione e testardaggine fu condizionata tutta la sua vita, trascorsa sino al giorno della sua morte sugli alberi.
Qui iniziò il suo lungo viaggio pieno di avventure, per il quale si spostò, per gran parte del territorio ligure spostandosi da ramo in ramo divenendo sempre più abile, e cercando di migliorare la sua condizione con comode invenzioni o accorgimenti.
Dopo anni, Cosimo non fu più in grado di spostarsi agilmente da un albero all’altro, e la vecchiaia si faceva sentire piuttosto pesantemente, e la sua fama era dilagata in tutto il territorio europeo. Egli decise così di trascorrere quel poco che gli restava da vivere sull’albero al centro della piazza di Ombrosa, fino a quando, un giorno, una mongolfiera passò vicino alla cima dell’albero e Cosimo con un balzo vi si attaccò, facendo perdere per sempre le sue tracce.
La storia del protagonista, narrata nel libro, delinea un carattere fondamentale di questo personaggio: l'essere divenuto adulto, mantendo il suo animo fanciullesco; una fortuna molto rara che, per l'appunto, rende la sua vita e le sue avventure magiche.
Ulteriormente, grazie al libro, ho capito che nella mia esperienze progettuale è necessario che io generi una struttura per i più piccoli che però sia anche accessibile anche al modo adulto, per favorire ancor più il rapporto fra genitori e figli, ma anche creare un legame tra il monodo dei "grandi" e quello dei più piccini, proprio come lo è stato il protagonista del "Barone Rampante".

arrowCATALIZZATORE
Come primo passo la mia esperienza progettuale parte dalla scelta di un catalizzatore tra le diverse immagini di disegni di bambini proposte.
La mia scelta è stata la seguente:
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Ho scelto questo disegno, come catalizzatore, perchè è molto semplice ed essenziale, con dei tratti decisi e marcati.

arrowIL CONTESTO
Successivamente ho poi scelto un contesto urbanizzato per l'inserimento del mio progetto; ho selezionato tre possibili contesti, tutti in grandi città caratterizzate dal alti grattacieli; l'asilo sarà collocato sulla sommità di uno di questi, per creare un rapporto con il paesaggio, come nel precedente progetto, ma anche situazioni in cui il bambino impari a riconoscere l'ambiente circonstante da un diverso punto di vista:
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Sulla base delle sensazioni che il catalizzatore mi suscita, ho costruito il mio paradigma, definendone all'interno il carattere che voglio che abbia il progetto, tenendo conto anche della destinazione d'uso del mio progetto, cioè inserendo i principali spazi che un asilo ha bisogno.

Per fare tutto ciò ho eseguito una ricerca su internet, per documentarmi dei principali spazi funzionali necessari alla struttura infantile:

Caratteristiche tipologiche e dimensionali

Sono richiesti 4 modelli tipologici per la capienza di 30-45-60-75 posti bambino.
Gli ambienti e gli spazi più oltre elencati dovranno essere preferibilmente distribuiti
su un solo piano fuori terra; tuttavia potranno essere proposte anche soluzioni risolte con
edifici realizzati su due piani di cui uno eventualmente seminterrato, sempreché tutti i locali
ad uso dei bambini siano ubicati al piano rialzato.
La superficie utile totale(*) relativa ai 4 modelli dovrà essere:
- per gli asili nido di 30 posti mq. 345
- per gli asili nido di 45 posti mq. 465
- per gli asili nido di 60 posti mq. 635
- per gli asili nido di 75 posti mq. 750
Sono ammesse variazioni in più o in meno del 10%.
Per le altezze dei locali valgono le prescrizioni delle Norme Tecniche aggiornate
relative all’edilizia scolastica approvate con D.M. del 18/12/1975.
Gli spazi degli asili nido dovranno rispettare le caratteristiche che seguono:

A) SPAZI INTERNI AD USO DEI BAMBINI: si intende il complesso degli ambienti che
servono allo svolgimento delle seguenti funzioni:
- cambio di abiti;
- scambio di informazioni quotidiane fra genitori ed assistenti;
- attività di gioco ed occupazioni varie;
- alimentazione;
- riposo;
- funzioni igieniche;
- contenimento di oggetti ed attrezzature di uso quotidiano.
Gli spazi necessari per tali funzioni dovranno essere divisi fra spazi per il gruppo dei
lattanti e spazi per il gruppo dei divezzi.
Il dimensionamento degli spazi relativi ai due gruppi dovrà essere fatto nell’ipotesi
che il rapporto tra il numero dei lattanti e quello dei divezzi, sia di uno a quattro.
In relazione alle 4 capienze richieste si avranno:
(*) Per superficie utile totale si intende la superficie coperta chiusa esclusa la superficie dei muri, muricci, passate e
sottofinestre.
nidi da 30 posti: n. 6 lattanti e n. 24 divezzi;
nidi da 45 posti: n. 9 lattanti e n. 36 divezzi;
nidi da 60 posti: n. 12 lattanti e n. 48 divezzi;
nidi da 75 posti: n. 15 lattanti e n. 60 divezzi.
a) Spazi per il gruppo lattanti
Si dovranno prevedere i seguenti ambienti e rispettare di massima le superfici
unitarie a fianco indicate:
a1 zona di ingresso (filtro termico) e deposito
carrozzine……………………………………….. sup. utile unit. 1,00 mq/bamb.
a2 spazio di accettazione…………….……………. “ “ “ 0,60 mq/bamb.
a3 soggiorno e zona per alimentazione………….. “ “ “ 3,00 mq/bamb.
a4 riposo (in ambiente separato)…………………. “ “ “ 2,00 mq/bamb.
a5 servizi igienici…………………………………… “ “ “ 1,00 mq/bamb.
Totale sup. utile unit. 7,60 mq/bamb.
a6 cucinetta per la preparazione pappe
(direttamente comunicante con lo spazio per il
pranzo)…………………………………………… sup. utile tot. 6,00 mq.
Sul totale delle voci a1-a2-a3-a4-a5 e sulla singola voce a6 sono ammesse
variazioni in più o in meno del 10%.
Il soggiorno dei lattanti dovrà essere contiguo e comunicante con gli spazi di
soggiorno dei gruppi di bambini di età maggiore.
b) Spazi per il gruppo divezzi
Gli spazi per i divezzi destinati alle singole funzioni, dovranno rispecchiare le
necessità di una suddivisione organizzativa del gruppo in più sottogruppi in rapporto alla
capienza totale del nido.
Per i nidi della capienza di 30 e 45 posti bambino è richiesta una suddivisione del
gruppo divezzi in almeno 2 sottogruppi; per i nidi di capienza di 60 e 75 posti bambino in
almeno 3 sottogruppi.
Si dovranno prevedere i seguenti ambienti e rispettare di massima le superfici
unitarie a fianco indicate:
b1 uno o più ingressi e depositi carrozzine (è
possibile la soluzione con un unico deposito
per lattanti e divezzi) …………………………... sup. utile unit. 0,30 mq/bamb.
b2 una o più accettazioni (deve essere possibile
l’aggregazione con gli spazi di sogg.)………… “ “ “ 0,60 mq/bamb.
b3 soggiorno pranzo (è richiesto un ambiente
separato per ogni sottogruppo)……………….. “ “ “ 3,70 mq/bamb.
b4 riposo (è richiesto un ambiente separato per
ogni sottogruppo, comunicante con il relativo
soggiorno)…………………………….………….. “ “ “ 2,00 mq/bamb.
b5 servizi igienici (è richiesto un servizio
separato per ogni sottogruppo)………………... “ “ “ 1,20 mq/bamb.
b6 eventuali disimpegni o ripostigli……………….. “ “ “ 0,20 mq/bamb.
Totale sup. utile unit. 8,00 mq/bamb.
Sul totale delle voci b1-b2-b3-b4-b5-b6 sono ammesse variazioni in più o in meno
del 10%.
Lo spazio per il soggiorno-pranzo, relativo ad ogni sottogruppo, dovrà essere tale
da permettere nel suo interno sia le attività collettive dell’intero sottogruppo (ad es. pranzo,
audizioni, etc.), sia attività diverse svolte contemporaneamente da piccoli gruppi di 3-5
bambini ed un adulto; sia attività individuali.
Per rendere possibile tale varietà di situazioni dovrà essere posta una particolare
attenzione nella articolazione degli spazi, nella ubicazione delle sorgenti di luce naturale
(finestre, lucernari, etc.), nello studio dei percorsi interni, nonché nella ubicazione dei
mobili di arredo tipo elencati nelle tabelle n. 5’, n. 5’’, n. 5’’’.
Inoltre si richiede che gli ambienti di soggiorno-pranzo relativi ad ogni sottogruppo,
pur essendo, come già detto, fra di loro separati, siano ampiamente comunicanti almeno a
due a due (ad es. attraverso porte a più battenti), in modo da rendere più vasta in talune
occasioni la possibilità di scelta da parte del bambino dell’attività e del gruppo di volta in
volta più congeniale.
Gli ambienti per il riposo per il gruppo lattanti e per i sottogruppi divezzi di età fino a
20-24 mesi saranno usati per il sonno più volte nella giornata, non contemporaneamente
da tutti i bambini: dovranno perciò essere rigorosamente separati dagli ambienti di attività.
Gli ambienti di riposo per i sottogruppi di età superiore saranno invece usati per il
sonno solo nelle prime ore pomeridiane; per una più completa utilizzazione di essi,
dovranno essere progettati, oltre che come spazi per il sonno, come luoghi per attività e
come tali integrabili al soggiorno.
Nei servizi igienici sarà opportuna una divisione fra lo spazio contenente i W.C. ed i
bagnetti (zona sporca) e quella contenente i lavabi ad uso dei bambini (zona pulita);
questa ultima dovrà essere chiaramente comunicante con lo spazio di soggiorno.
I percorsi di collegamento fra cucina, lavanderia, guardaroba e gli spazi ad uso dei
bambini potranno essere previsti anche all’interno di questi ultimi purché siano evitate
interferenze con gli spazi di riposo.

B-) SPAZI INTERNI PER I SERVIZI GENERALI
Si intende il complesso degli ambienti che servono sia il gruppo lattanti che il
gruppo divezzi.
Sono da prevedersi i seguenti locali:
- cucina, dispensa;
- lavanderia, guardaroba-stireria, deposito materiale;
- spogliatoio personale, servizi igienici per adulti;
- locale pluriuso per il personale (pranzo, riunione, segreteria, preparazione materiale
d’uso, etc.);
- ambulatorio pediatrico.
La superficie utile totale richiesta per tale nucleo di servizi, compresi eventuali
disimpegni interni, è:
- per i nidi da 30 e 45 posti- bambino mq. 100
- per i nidi da 60 e 75 posti- bambino mq. 150
Sono ammesse variazioni in più o in meno del 10%.

C) SPAZI ESTERNI
Entro l’area di pertinenza del nido si dovranno prevedere i seguenti spazi e
rispettare di massima le superfici a fianco indicate:
c1 spazi pavimentati e coperti a protezione degli
ingressi agli ambienti ad uso dei bambini (a1,
b1) e ai servizi generali (ingresso delle merci)
c2 spazi pavimentati e coperti, favorevolmente
orientati e protetti dal vento, per soggiorno
all’aperto come continuazione degli spazi
interni ad uso dei bambini……………………… sup. unit. 1,00 mq/bamb
c3 spazi pavimentati liberi (non coperti) per
attività e percorsi all’aperto…………………….. “ “ “ 3,50 mq/bamb.
c4 vasche per la sabbia……………………………. “ “ “ 0,50 mq/bamb.
c5 aree e prato
c6 spazi pavimentati per gli accessi pedonali e
per l’accesso carraio (alla centrale termica e
approvvigionamento cucina)
Il terreno per il soggiorno e per i giochi all’aperto dovrà essere, oltre che
pavimentato come sopra detto, movimentato con dislivelli e attrezzato con semplici
pergole e prese di acqua.
Per ragioni di sicurezza dovrà essere impedito che i bambini possano uscire
liberamente verso gli spazi pubblici o privati adiacenti e, all’interno dell’area di pertinenza
del nido, verso gli spazi di accesso all’edificio.
Le delimitazioni delle zone di soggiorno all’aperto dovranno essere realizzate con
siepi continue o muretti bassi.
La recinzione perimetrale dell’area di pertinenza dovrà essere realizzata in rete
metallica intelaiata con paletti di sostegno in ferro (altezza media m. 1,50).

Sulla base di queste normative e guidata dal catalizzatore ho definito il mio paradigma indiziario:

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Dopo la creazione del paradigma indiziario, ho deciso una collocazione presica per l'asilo, scegliendola fra le scelte da me proposte:

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Per il progetto, il contesto ha un ruolo fondamentale, nel quale è necessario definire delle interazioni con la nostra idea organizzativa. Collocando l'asilo al di sopra di un grattacielo, si riesce a dare al bambino la possibilità di vedere la propria città da un altro punto di vista, con una diversa propettiva, per dargli l'opportunità di osservare "dall'alto" il mondo che abitualmente conosce.

arrowPUNTO DI VSITA
Punto di vista nel contesto da me scelto:

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arrowDEFINIZIONE E REALIZZAZIONE DEI CARATTERI

exclaimDIMANICOexclaim
La regola che avevo definito nel precedente progetto, per definire il carattere dinamico, destinato alla parte centrale dell'asilo, era stata quella di utilizzare la struttura "dinamica" del dna e del fuoco. In questa esperienza ho definito ancor più la mia regola accentuando questo carattere con linee sinuose, che per me danno il senso di dinamicità e morbidezza.

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Immagini di riferimento:
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exclaimMAGICOexclaim
Questo carattere è destinato alle aule dell'asilo, luogo in cui i bambini potranno esprimere al meglio la loro creatività e loro stessi.
La vita di ogni bimbo, soprattutto quella dei più piccoli, gira attorno ad un unica e meravigliosa presenza della madre. Per questo motivo, le mie immagini di riferimento riguardano la cosa più magica al mondo: la maternità.
Dando questo carattere alle aule così legato concettuamente alla figura materna, volgio dare la possibilità ad ogni bambino di sentirsi a proprio agio per esprimersi liberamente.
La regola che ho estrapolato per questo carattere è stata quella di seguire le sinuosità di una magia e di ricreare morbide onde a simbolo del tenero abbracco di una mamma.

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Immagini di riferimento:
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exclaimECCENTRICOexclaim
La parte della sala comune, adibita per vaire occasioni a mensa o ad auditorium, comprendente anche i servizi di cucina e sala docenti, dovrà avere un carattere di eccentricità. Come nel precedente progetto, sono partita da un modulo semplice, in questo caso un ellisse di rivoluzione, caratterizzato da rotondità sinuose a ricordo del ventre materno. Ho poi incrementato di complessità il mio modulo "distorcendolo" lungo l'asse principale dell'ellisse di partenza.
L'immagine di riferimento è stata utilizzata per incrementale la complessaità estrapolando una regola di organizzazione del modulo.

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Immagine di riferimento:
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Infine ho unito tutte le trasformazione per creare il mio progetto:
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arrowINSERIMENTO FINALE NEL CONTESTO
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arrowDEFINIZIONE DELLA GEOMETRIA
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arrowSTUDIO DEL DETTAGLIO
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razzrazzMANIFESTO PER LA SERATA FUTURISTArazzrazz

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EXTEMPORE GENERATIVE ART 24 GIUGNO


Come prima cosa, ho scelto il mio catalizzatore che si rispecchia nell'immagine di una farfalla:
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Dopo di chè l'ho schematizzato deducendone un paradigma organizzativo complessivo del mio faro.
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Prima di definire i caratteri del mio edificio, ho scelto accuratamente il contesto dove localizzare il faro, perchè secondo me, soprattutto in questo caso, esso è di primaria importanza e la relazione tra il contesto e l'edificio è alla base della progettazione del faro.
Contesto da me scelto:
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E' essenziale definire all'interno del contesto un punto di vista, che mi permetterà di analizzare e di sviluppare maggiormnete, le relazioni che il mio edificio avrà con la natura.
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Successivamente ho definito tre aggetivi e ho ricercato delle regole per rendere il mio edificio caratterizzato da essi.

arrowLUMINOSO - arrowARMONICO - arrowDINAMICO

LUMINOSO
L'immagine di riferimento che ho scelto per questo carattere è la seguente:
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La regola che ho dedotto per realizzare il carattere di luminosità è stata quella di concentrare la visuale sul mio edificio in un unico punto, piegandolo all'interno di sè stesso; partendo dal catalizzatore ho scelto una forma cilindrica, che è stata modificata, aumentando la sua complessità, seguendo la regola sopra citata:
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Questo modulo da me definito è stato integrato successivamente con il carattere armonioso.

ARMONIOSO
Il faro, per la sua ragion d'essere, è in stretto legame con la natura. Per deifinire il carattere armonioso ho deciso di prendere come riferimento la sezione aurea, l'armonia che la natura è riuscita a regalarci.
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La regola da me dedotta per il carattere armonioso è stata quella di utilizzare il modulo definito in precedenza ed armonizzarlo disponendolo nella struttura della sezione aurea.
Una volta definito questo nuovo modulo l'ho ripetuto più volta secondo lo schema geometrico della sezione aurea, secondo la regola del carattere luminoso:
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DINAMICO
Come ho detto prima, il contesto per me è fondamentale; per questo motivo il mio riferimento sono state le onde del mare:
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La regola che ho utilizzato è stata quella di entrare nel progetto con una forma sinuosa, come un onda, e di toglierla-sottrarla successivamente, proprio come un'onda del mare, impetuosa e momentanea.
Inoltre ho voluto modificare il modulo creato in precedenza, per dare uno slancio verso l'alto al faro ed accentuare ancor più il carattere di dinamicità:
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INSERIMENTO NEL CONTESTO

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