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IRENE MAFRICI-3

GIARDINO DELL'EDEN

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Per questo terzo progetto ho pensato alla CINTURA DI ORIONE come catalizzatore. Questa mia scelta è dovuta all'analisi del quadro "la cacciata dal paradiso " di Michelangelo studiato nel secondo progetto. Infatti nella mia analisi avevo trovato un percorso che partiva dal Serpente (male) alla Spada (bene) ed esattamente al certo di questi elementi c'erano Adamo ed Eva, come ad indicare che l'uomo è buono ma nello stesso tempo è peccatore. Immagino la Cintura di Orione come l'immagine di Dio (triangolo con l'occhio centrale) vista lateralmente.

MATTINO: "m'illumino d'immenso"

Ungaretti in parole semplici vuol trasmettere la sensazione psicologica e interiore che gli ispira il sorgere del sole..come una luce divina!!

Genesi 2

Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti». Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta».
Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.

Il peccato d'Adamo e la prima promessa

"Or il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che l'Eterno Iddio aveva fatti; ed esso disse alla donna: "Come! Iddio v'ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?" E la donna rispose al serpente: "Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero ch'è in mezzo al giardino Iddio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire". E il serpente disse alla donna: "No, non morrete affatto; ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s'apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male". E la donna vide che il frutto dell'albero era buono a mangiarsi, ch'era bello a vedere, e che l'albero era desiderabile per diventare intelligente; prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch'era con lei, ed egli ne mangiò. Allora si apersero gli occhi ad ambedue e s'accorsero ch'erano ignudi; e cucirono delle foglie di fico, e se ne fecero delle cinture. E udirono la voce dell'Eterno Iddio, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell'Eterno Iddio, fra gli alberi del giardino. E l'Eterno Iddio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?" E quegli rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura, perch'ero ignudo, e mi sono nascosto". E Dio disse: "Chi t'ha mostrato ch'eri ignudo? Hai tu mangiato del frutto dell'albero del quale io t'avevo comandato di non mangiare?" L'uomo rispose: "La donna che tu m'hai messa accanto, è lei che m'ha dato del frutto dell'albero, e io n'ho mangiato". E l'Eterno Iddio disse alla donna: "Perché hai fatto questo?" E la donna rispose: "Il serpente mi ha sedotta, ed io ne ho mangiato". Allora l'Eterno Iddio disse al serpente: "Perché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre, e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. E io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo, e tu le ferirai il calcagno". Alla donna disse: "Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figliuoli; i tuoi desiderî si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su te". E ad Adamo disse: "Perché hai dato ascolto alla voce della tua moglie e hai mangiato del frutto dell'albero circa il quale io t'avevo dato quest'ordine: Non ne mangiare, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l'erba dei campi; mangerai il pane col sudore del tuo volto finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere, e in polvere ritornerai". E l'uomo pose nome Eva alla sua moglie, perch'è stata la madre di tutti i viventi. E l'Eterno Iddio fece ad Adamo e alla sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì. Poi l'Eterno Iddio disse: "Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto a conoscenza del bene e del male. Guardiamo ch'egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, e ne mangi, e viva in perpetuo". Perciò l'Eterno Iddio mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra donde era stato tratto. Così egli scacciò l'uomo; e pose ad oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita."

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Immagino il momento in cui L'uomo e la Donna mangiano il frutto come un'eclisse che interrompe la luce divina. In particolare voglio focalizzarmi sul peccato che interpreto come disequilibrio della luce divina. Proprio pensando alla "luce divina" ho scelto "mattino" come poesia rappresentativa. Trovo che, seppur corta e molto facile da ricordare, riesca a suscitare emozioni in ognuno che la narri, che la ascolti o che la legga.

REGOLE


Come si distribuisce...

CHIARO

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l'edificio funziona come "percorso".Già dall'ingresso si sa già la direzione che si deve prendere per arrivare ad un altro ambiente.

Come si rapporta...

SCURO

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Si compone riprendendo i numeri 2, 3, 2x2, 2x3.

Come si gira...

CHIARO

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Gira seguendo una rotazione di 30 gradi con un ritmo ciclico e regolare.

Come si divide...

CHIARO- SCURO

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Ogni ambiente è diviso in modo da permettere un confronto con un altro ambiente

PARADIGMI


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Basandomi sul paragone tra il simbolo di Dio e la cintura di Orione, cambiando punto di vista sono riuscita a trovare un elemento strutturale comune diverso da quello che avevo trovato prima. Quello precedente era un modo di vedere Dio nella cintura di Orione, invece ora è Orione all'interno di Dio. Perciò ho deciso di tenere questo schema strutturale per il mio progetto.

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Seguendo lo schema organizzativo dato dall'esercitazione dell'ipercubo, si vengono a creare 7 ambienti ognuno dei quali verrà costruito in base a delle similitudini trovate tra le opere di Bosch e quelle di Del Pollaiolo.

Immagino questa struttura posta tutta su un piano con all'interno un giardino ben curato con sola erba verde, al centro il tributo a Dio che emerge dalla struttura. il cortile interno circondato da passaggi in ghiaietta chiara che portano alle altre stanze della casa attraverso delle pareti vetrate. L'edificio inizia con l'ingresso posto in modo che dia la direzione verso il giardino e finisce con il Tributo a Dio posto anch'esso in modo da dirigere l'attenzione verso il giardino.

TRASFORMAZIONI


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Come trasformazioni del mio progetto ho scelto di mettere a confronto i 7 vizi capitali con le 7 virtù. Ogni ambiente della casa verrà progettato attraverso una associazione di virtù e vizi.

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PRIMO SCENARIO


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INCREMENTO DI COMPLESSITA'


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Per ottenere la forma finale del mio progetto ho lavorato partendo dall'ipercubo, poichè anch'esso è costituito da 7 elementi. Importante è la scelta del tipo di ipercubo, ossia un ipercubo prospettico che vede come elemento centrale il giardino interno alla casa.

REGOLE:

- Scuro: "come maschera?" -> corpo scuro, un impenetrabile corpo scuro fà da maschera per le attività quotidiane generando una sensazione di riservatezza e privacy. Questa impenetrabilità sarà reale solo dall'esterno verso l'interno. Nel senso opposto, il vetro oscurato consente di spaziare con la vista e godere del giardino interno.

- Chiaro: "come protegge?" -> copertura, una copertura vetrata fà da schermata per le intemperie e creerà uno spazio esterno coperto, protetto.

- Imprevedibile: "come finisce?" -> punte del sostegno della copertura, questo sostegno crea un elevazione dell'edificio verso il cielo come un protendersi per raggiungere l'infinito.
Con questo incremento di complessità sono arrivata alla seguente soluzione:

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PIANTA, SEZIONE E PROSPETTIVA


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La pianta del mio progetto riprende la forma di un occhio basandosi sulla trasformazione delle forme che ho ottenuto paragonando le 7 virtù e i 7 vizi, partendo dal giardino interno, area principale della casa. Infatti come è possibile vedere in pianta esistono 7 ambienti (cucina, bagno, camera, soggiorno,tributo a Dio, ingresso e giardino interno) alcuni dei quali disposti in modo simmetrico attorno al giardino. La scelta della simetria è data dalla CHIAREZZA che voglio trasmettere con il progetto. Pensando al mio aggettivo "chiaro" ho deciso di organizzare il mio progetto in modo simmetrico, ordinato, in quanto credo che la massima chiarezza si ottiene mantenendo l'ordine.

DETTAGLIO


Seguendo le regole con le quali ho elaborato il mio edificio ho costruito il dettaglio della maniglia della porta.

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REGOLE:
- Scuro: "come inizia?" -> base, connessione con la porta -> ha una texture scura che rende l'aggancio impenetrabile, quasi impercettibile.

- Chiaro: "come regge?"corpo centrale -> rigido e trasparente fà da supporto e connessione tra la base e la maniglia (spirale).

- Imprevedibile: "come finisce?" -> maniglia, spirale che si diffonde il cielo per aprirsi verso l'immenso... è imprevedibile in quanto la forma non è continua, ma è spezzata e irregolare.

PUNTO DI VISTA


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RISULTATO FINALE


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Questo è il risultato finale di una delle infinite soluzioni che si possono avere utilizzando le regole.

IRENE MAFRICI


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