La prima cosa che mi colpisce nel vedere il trittico di Bosch sono i palazzi utopistici rappresentati nello sfondo. A mio avviso rappresentano l’evoluzione e il passaggio dell’essere umano dalla nascita alla morte: se nel primo pannello del trittico il palazzo rosa, nonostante la sua forma sia abbastanza minimal, si evolve ed espande nel secondo, fino a “morire” tra le fiamme nel terzo pannello che rappresenta un futuro apocalittico. Il palazzo blu fa solo da sfondo nel primo pannello e sembra nato da poco dalla montagna (quasi si fatica a scovarlo) mentre nel secondo assume una forma più definita ma non meno “stramba” per poi, nel terzo, farsi tetro e circondato da fiamme. Abbassando lo sguardo, nel secondo e nel terzo pannello si abbandona l’ordine e l’armonia rappresentata nella prima parte del trittico e l’occhio e la mente si smarriscono in un’orgia e caos di forme personaggi e animali allegorici. Tuttavia, senza entrare nei dettagli, credo che il primo pannello rappresenta la serenità e la pace del giardino incantato, il secondo rappresenta la vita carnale e violenta recondita dei più perversi lati della mente umana e l’ultimo rappresenta il dolore e le atroci sofferenze dell’inferno.

Questa scala mi ricorda l’IMPETO dell’acqua di una cascata che uscendo da uno spazio vasto inonda e irrompe un altro angusto sconvolgendolo ma con armonia, infatti grazie alle proporzioni e a tutte le accortezze di Michelangelo la scala rimane PERFETTA nonostante il fuori scala.

Le formule sono le seguenti

xx=i

yy=sin(j)

zz=sin(j)*cos(i)

xx=i+40-(7-i)-(7-j)

yy=j

zz=29-(7-Sin(i))-(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)*14-abs(7-i)-abs(7-j)

xx=i+14-abs(7-i)-abs(7-j)

yy=sin(j)

zz=sin(j)*cos(i)

xx=i+40-(7-i)-(7-j)+i+14-abs(7-i)-abs(7-j)+i

yy=j+Sin(j)*Sin(j)

zz=29-(7-Sin(i))-(7-Cos(j))+Sin(i)*Cos(j)*14-abs(7-i)-abs(7-j)+Sin(j)*Cos(i)+Sin(j)*Cos(i)

Gli aggettivi scelti per la prima esercitazioni sono stati

AGGRAZZIATO

SDOPPIATO

PERSO

Partendo dagli aggettivi scelti sono riuscito a ricollegarli e ad identificarli nel quadro di Caravaggio "Narciso alla fonte" il quale ha generato il mio catalizzatore.

Pensando al punto di vista la prima immagine che mi era saltata alla mente, ritrovata nei meandri della memoria, che mi ha colto come un fulmine a ciel sereno, è stato "viandante sul mare di nebbia" l'olio su tela di Caspar David Friedrich.

Il mio punto di vista in questo quadro sta nello sguardo e nella mente del viandante che perso in un mare di nebbia riesce comunque a traguardare il suo obbiettivo. Questa è la mia personale interpretazione, nella realtà il soggetto sembra un po sconfortato e sembra guardare verso il basso e non l'orizzonte.

Per rendere perso un evento bisogna per prima cosa creare delle greche lineari, ponendole in una logica radiale spigolosa o smussata, terminato un quadrante lo ruoto copiandolo x gli altri 3 quadrenti, il che genera una forma labirintica.

Per rendere aggrazziato un evento bisogna a mio avviso trovare una forma casuale e farne una copia più piccola al suo interno e poi estruderle entrambe verso l'alto alternativamente.

Per rendere sdoppiato un evento basta farne il simmetrico rispetto ad un asse di simmetria.

Il mio punto di vista che genererà l'orientamento del mio edificio è fissa sulla sommità della mia progettazione in quanto il punto più alto e più bramato della mia architettura è proprio la sommità che nasconde l'osservatorio che non poteva mancare per osservare la bellezza del paesaggio e l'estrosità della corte interna generata dal mio fabbricato.

Le scale come già anticipato portano all'osservatorio panoramico posto alla sommità della torre persa e aggrazziata non è stata rappresentata in quanto la pianta è identica a quella dell'ingresso eccezzion fatta per i servizi igenici.

Gli aggettivi scelti per la seconda esercitazione sono stati

AGGRAZZIATO

SDOPPIATO

PERSO -> sostituito da SLANCIATO in quanto perso non mi pareva adatto per il progetto di un asilo

Per rendere un elemento in bilico bisogna sottrarre un concio alla base di un solido

Questa logica è stata pensata ed usata in un primo momento per realizzare uno dei due corpi laterali ma poi è stata abbandonata

per rendere un elemento slanciato occorre protenderlo verso l'alto

L'edificio da me scelto si chiama Roppongi Hills e si trova a Tokyo.

Questo maxi complesso annovera uffici, appartamenti, negozi, ristoranti, bar, cinema, museo, hotel.

Mancava appunto un asilo!

La mia idea era quella di ricreare in maniera più modesta "l'abbraccio" di Bernini in questo progetto.

Il paradigma indiziario e quello organizzativo sono stati ripensati alla luce delle trasformazioni del sistema.

La zona d'ingresso l'ho posizionata in corrispondenza dello sbarco reale delle scale del palazzo come si può vedere osservando la foto dell'ultimo piano postata precedentemente.

Per dettaglio ho voluto sviluppare il pennone sopra la cupola in quanto questa sola non mi sembrava abbastanza slanciata, ed inoltre ho sviluppato il dettaglio di una pensilina di collegamento tra l'ingresso e il foyer dell'area polifunzionale in quanto il progetto non pensava a tale soluzione.

Generazione di un altro scenario di asilo plausibile.

(il nero della pavimentazione serve solo a creare contrasto con il bianco del precedente modello)

Gli aggettivi scelti per la seconda esercitazione sono stati

AGGRAZZIATO

TURBOLENTO

SDOPPIATO

Per rendere un elemento turbolento occorre estruderlo verso l'alto facendogli seguire un percorso tortuoso

Partendo dagli aggettivi scelti sono riuscito a ricollegarli e ad identificarli in Fabrizio De Andrè, TURBOLENTO e tormentato, l'amico fragile, AGGRAZZIATO, con le sue parole e poesie, SDOPPIATO, in quanto essere umano. Tutto questo ha generato il mio paradigma indiziario e organizzativo.

Lisbona - Torre Di Belem