GIACOMO ALBENSI
"Quando apri la mente all'impossibile...a volte trovi la verità "
Gli aggettivi sono tratti da un brano degli Huga Flame che mi accompagna da tre anni a questa parte che si intitola "Troppo Complicato"
BRUTTO
COMPLESSO
MALEDETTO
Che ho associato ai quadri mostrati nella prima esercitazione secondo queste relazioni:
Van Gogh - Movimento complesso
El greco - Paesaggio distaccato e maledetto
Giorgione - Brutto presagio
Sono poi passato alla ricerca di un impressione di Lecco che potesse essere significativa e l'ho rinvenuta in questa foto
Passando infatti ad un'analisi più approfondita sono riuscito a rinvenire nell'immagine gli aggettivi ritrovati nel testo... complessa è la disposizione delle barche sulla riva che porta ad una visione frammentata... maledetto è il lago, scuro per non farsi penetrare... ed infine i riflessi affascinanti e brutti allo stesso tempo perché portano alla distorsione della realtà ...
Come punto di partenza e catalizzatore ho scelto un ombelico simbolo della nascita
ho quindi generato la forma di un tubo
Ho poi utilizzato gli aggettivi per modificare il mio oggetto, partendo dall'idea di brutto di Witkin secondo cui l'arte non dovrebbe ricercare l'armonia operando una desemantizzazione degli oggetti, ho sfruttato il contrario dell'armonia per eccellenza la sezione aurea generando un nuovo rapporto (da 1,61 a 1,3)... sono quindi passato all'estrusione delle parti attraverso i poeti maledetti e quindi operando un'estrusione libera da vincoli ma cadenzata dal ritmo visivo dell'occhio... ed infine ho reso la struttura complessa variando la posizione delle singole parti...
Infine ho inserito il mio solido nella foto prescelta
Sono poi tornato indietro a rielaborare un paradigma organizzativo complesso per poter avanzare nella generazione e giungere a un risultato più complesso e articolato
Partendo dal mio paradigma organizzativo ho elaborato un'altro paradigma incentrato sul collegamento degli spazi
per poi passare ad uno schema dimensionale degli spazi nel quale ho creato dei rapporti tra i vari spazi funzionali senza dare una forma. Risulta infatti che lo spazio aperto come elemento di centralità risulta misura a cui gli spazi sono relazionati, la cucina e la camera hanno la stessa misura dell'elemento centrale, la zona relax e la zona studio sono la metà , i servizi che hanno un importanza ancora minore sono 1/4 dello spazio aperto e l'ingresso e le scale 1/8. Tutti gli spazi sono tra loro collegati secondo i legami stabiliti precedentmente
ho infine realizzato un insieme tre-dimensionale in cui i rapporti sono definiti in 3 dimensioni. Per le altezza ho adoperato la serie di Fibonacci e nello specifico 3-5-8. Ho quindi utilizzato un'altezza di 3 metri per gli spazi secondari, un altezza di 5 metri per gli spazi primari e 8 metri come somma di 5+3 per gli spazi posti ad un livello superiore. Mentre per le la lunghezza e la larghezza ho riportato ciò che era emerso nello studio dimensionale precedente.
Ripensando al passato ho trovato 3 immagini ricorrenti che si abbinano con i miei aggettivi
Maledetto --> Incubo: in particolare c'era un incubo ricorrente di una dama indefinita che si avvicinava su di una scacchiera
Complesso --> La casa sull'albero, pensandoci oggi non sarebbe cosi complesso ma al tempo costruirne una da soli, senza chiodi ne attrezzi, era una vera e propria impresa
Brutto --> Cucchiaretta (cucchiaio di legno) odiato da tutti i bambini (o quasi) era il brutto per eccellenza, usato come minaccia e usato per punire i dispetti
Ho trovato due punti di vista...il primo che si adatta all'aggettivo maledetto...tutto rimane nascosto dietro i due edifici in primo piano mentre il secondo che si adatta a complesso si trova all'interno dell edificio e si apre su tutte le parti dell'edificio con una visione completa...
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