GabrieleZanotti-Manhattan 
Manhattan, la città dei grattaceli, di Wall Street, del ponte di Brooklyn, di Central Park, dell'Empire State Building, e purtroppo, delle Torri Gemelle.
E' questa l'ambientazione del secondo progetto, questa città famosa per mille motivi, per i suoi celeberrimi edifici e per gli avvenimenti che hanno cambiato il mondo, dal giovedì nero, quel lontano 24 ottobre 1929, all'11 settembre 2001.
Come sempre, l'obiettivo di questo secondo progetto è quello di aggiungere valore alla città , cioè di rendere Manhattan più Manhattan di prima.
Per fare questo è necessario definire come aggiungere valore, quali caratteri sottolineare con il progetto, e il modo più efficace è quello di definire 3 aggettivi
TECNOLOGICO: è il primo aggettivo che adduco da questa città , piena di grattaceli, di edifici che hanno fatto la storia, che hanno battuto tutti i record e che sono la testimonianza dell'evoluzione tecnologica nel campo dell'edilizia e dell'architettura.
Basti pensare all'Empire State Building, il grattacielo più alto al mondo dal 1931, battuto successivamente dalle torri gemelle, che ancora una volta hanno rivoluzionato il sistema di costruire i grattacieli.
DINAMICO: il movimento caratterizza fortemente questa città : non esiste ora in cui a Manhattan tutto sia fermo, in qiuete.
Nessuno può dire di conoscere Manhattan completamente: in ogni momento della giornata la città cambia volto, e cambiando punto di vista la percezione che si ha è completamente diversa.
ARMONICO: la sensazione che tutto sia esattamente dove dovrebbe essere, l'equilibrio che esiste tra eventi estremamente diversi che convivono nella stessa realtà , senza provocare una sensazione di "fuori luogo", ma al contrario una sensazione di completamento, di valorizzazione, di armonia.
Come catalizzatore ho scelto un'auto da formula 1, la Ferrari 150° Italia, in quanto la considero la massima espressione della tecnologia applicata (in questo caso ai veicoli), un perfetto esempio di design dinamico (sembra modellata dal vento), e di armonia tra le parti che la compongono.
IDEA PROGETTUALE:Tre eventi pricipali connessi dinamicamente tra di loro
L'area in cui ho deciso di realizzare il mio progetto è quella raffigurata nell'immagine sottostante, precisamente in mezzo ai due edifici esistenti.
Ho scelto quest'area perchè rappresenta in modo chiaro la dinamicità di Manhattan: da un lato abbiamo la città , i grattacieli, mentre dall'altro abbiamo il mare.
A seconda della direzione in cui si guarda, ciò che si vede è completamente differente.
Un'immagine un po' più esplicativa del contesto:
Basandomi sul paradigma indiziario, ho individuato gli eventi principali, il modo in cui essi sono collegati tra loro, e gli obiettivi che questi eventi devono avere, individuati dagli aggettivi.
E' il punto di partenza per le successive trasformazioni. Identifico gli eventi con una forma di partenza, che serve anche a determinare la dimensione degli eventi stessi e la disposizione di essi.
Prima formalizzazione contestualizzata:
DINAMICO: (riprendo la regola definita nel primo progetto)
(Definizione di dinamico dal primo progetto: "ciò che intendo per dinamico è quella sensazione di movimento, quell'impressione che le forme abbiano subìto una modellazione da parte del vento o da altre forze esterne, la sensazione che "qualcosa si muova" anche se tutto è fermo. L'impossibilità di comprendere tutto l'edificio da un singolo punto di vista, ma la scoperta di "qualcosa di nuovo" ogni volta che ci muoviamo e che cambiamo punto di vista.")
COME SI PIEGA: dato un singolo elemento, che può essere un muro, la copertura, ecc..., effettuo delle deformazioni, curvature lungo l'asse x o y, utilizzando come perno un punto all'estremità dell'oggetto. Successivamente, per renderlo più dinamico, effettuo variazioni lungo l'asse z.
ARMONICO: per armonico intendo quella sensazione che tutto sia esattamente dove dovrebbe essere, la sensazione che tutto sia "bilanciato" e che l'edificio faccia parte del contesto, sottolineandone i valori, senza contrapporsi ad esso, ma al contrario, valorizzandolo.
Ho scelto come riferimento la Casa sulla Cascata perchè è l'edificio che meglio di ogni altro rappresenta la mia idea di armonia, sia intrinsecamente nell'edificio, che tra edificio e contesto.
COME SI TAGLIA: l'obiettivo è quello di "bilanciare le masse" (almeno visivamente), cioè, fare in modo che se l'edificio fosse costituito interamente da uno stesso materiale, o materiali diversi aventi lo stesso peso specifico, il baricentro sarebbe sull'asse di simmetria dell'edificio.
Per fare questo è necessario che per ogni parte di solido tagliata a destra dell'asse di simmetria dell'edificio, venga tagliata anche a sinistra di esso e viceversa. Questo vale sia in pianta che in alzato.
Le forme dei tagli e gli angoli che essi creano possono essere diversi, possiamo avere linee rette che creano spigoli, o linee arrotondate.
COME SI BUCA: stesso ragionamento vale per il modo di bucare il solido: le aperture che si praticano a destra dell'asse di simmetria dell'edificio devono essere praticate anche a sinistra e viceversa, o comunque l'area totale delle aperture presenti a destra deve essere equivalente a quella a sinistra
Questa regola è simile a quella definita nel primo progetto per l'aggettivo "organico". Dopotutto, nell'organicità è sempre presente l'armonia!
TECNOLOGICO:
COME SI BUCA: creando aperture verticali a tutta altezza, modulari, di dimensione fissata, e che ricoprono l'intera facciata.
Come le Twin Towers, dove gli elementi in acciaio verticali fungevano da struttura portante esterna distribuita.
COME SI BUCA: un altro sistema di bucare in modo tecnologico è quello di praticare delle aperture simili a quelle praticate dalla Ferrari sul lato posteriore della F2008, che vennero chiamate "branchie" in quanto richiamavano molto le branche di uno squalo:
Le aperture possono anche essere esattamente verticali e con linee ortogonali, un po' come quelle della F2008. Dipende dalla geometria del solido che si sta bucando.
Nasce dal rapporto esistente tra il contesto e gli obiettivi che si vogliono raggiungere con il progetto.
Una sorta di apertura verso il mare, un'espansione dalla città verso il mare.
Trasformo i singoli eventi secondo le regole di trasformazione definite in precedenza, applicandole per raggiungere gli obiettivi definiti tramite i 3 aggettivi.
-INGRESSO: trasformo in modo da renderlo più dinamico:
-AUDITORIUM: trasformo in modo da renderlo più armonico:
-BAR/RISTORANTE: trasformo in modo da renderlo più tecnologico:
Collego tra loro gli eventi in modo dinamico:
Trasformo l'auditorium inclinando la copertura per ragioni pratiche (è necessaria una pendenza del pavimento all'interno per garantire l'ottimale visione e acustica). Nel contempo l'auditorim diventa più dinamico
Tuttavia, con questa trasformazione l'auditorium è diventato meno armonico, infatti non è rispettata la regola - equilibrio delle masse.
Per renderlo più armonico aggiungo un elemento al piano superiore, nella parte più bassa, che sarà conterrà camerini e sala tecnica, locali definiti nell'incremento di complessità precedente.
Collego il nuovo elemento in modo dinamico con l'ingresso.
Aggiungo i servizi all'ingresso, trasformati in modo dinamico:
Inserisco la cucina adiacente al ristorante, trasformandola in modo tecnologico
Stessa cosa vale per i servizi:
Rendo i tre eventi più dinamici:
Rendo il tutto più dinamico, inclinando alcune pareti:
Modifico il collegamento tra l'ingresso/hall e l'auditorium, rendendolo più dinamico:
Sistema doppio: il collegamento, ad un certo punto si divide, da una parte si sale nella zona dei camerini e della sala tecnica, e dall'altra si va verso l'auditorium.
Finali nel senso che sono render di uno degli infiniti scenari possibili, raggiunto tramite successive trasformazioni.
