Lo ha detto Jorges Luis Borges, scrittore argentino, ed io aggiungo che il nostro compito, in qualità di progettisti, è quello di far in modo che quel candelabro sia tale da permettere ad ogni persona che ci abita di vivere nel miglior modo possibile.

Questo è ciò che bisogna tenere a mente quando ci si accinge a progettare, ricordandosi che non stiamo creando muri e volumi, bensì spazi e habitat che influenzano la vita delle persone.

PATIO

Non è nè un luogo interno nè un luogo esterno, ma in realtà può essere entrambi contemporaneamente.
Si tratta di uno spazio diverso dall'interno della casa, ma anche diverso dall'esterno, dal giardino. Una via di mezzo tra i due, possiede alcune caratteristiche di entrambi, ma è uno spazio del tutto nuovo.

Come contesto del progetto ho scelto una sponda del lago di Endine, in provincia di Bergamo, in modo tale da avere il lago a sud dell'edificio.

Creo una griglia di congruenza geometrica che possa stabilire il rapporto e le proporzioni tra patio, casa e giardino.

Parto da un rettangolo che rappresenta la casa. Il rettangolo è armonico, cioè se il lato minore in proporzione ha dimensione 1, il lato maggiore ha dimensione 1,618.

Successivamente costruisco due quadrati aventi lato uguale a 1, all'interno del rettangolo aureo.Il rettangolo che si forma all'intersezione dei due quadrati avrà quindi dimensione (ovviamente sempre in proporzione) di 1x0.382 (1x2-1.618)

All'intersezione dei due quadrati vi sarà il patio, definito da un rettangolo a sua volta aureo. I due rettangoli a sinistra e a destra del patio sono a loro volta auerei, in quanto:
1.618 (larghezza rettangolo della casa) - 0.382 (patio) = 1.236 / 2 = 0.618 (lato minore dei due rettangoli - il lato maggiore è 1, dunque la proporzione è aurea).

Costruisco un secondo rettangolo aureo di dimensioni pari a quello della casa, che rappresenta la parte posteriore del giardino.

Costruisco altri due rettangoli aurei ai lati, aventi quindi dimensioni, in proporzione, di 2x3.236

Infine costruisco due rettangoli aurei nella zona anteriore del giardino, costruiti sul lato minore dei due rettangoli laterali.
Il giardino è tutta l'area delimitata dalla linea verde.

Come catalizzatore da cui addurre i 3 aggettivi che definiscono gli obiettivi del progetto, scelgo il brano "Just Can't Get Enough" dei Black Eyed Peas.
Link al video: http://youtu.be/OrTyD7rjBpw

i 3 aggettivi addotti:

DINAMICO: la canzone è molto dinamica, non appena pensi di aver capito il ritmo ti smentisce, soprattutto a 3/4 della canzone, quando il ritmo cambia completamente, in modo inaspettato, diventando più veloce e movimentato, stupendo l'ascoltatore.

ARMONICO: l'armonia contraddistingue il brano, nonostante sia così particolare, dinamico, e con ritmi differenti, essi coesistono senza contrapporsi, ma definendo un carattere unico alla canzone.

LUMINOSO: anche se può sembrare un aggettivo strano associato ad un brano musicale, la canzone, soprattutto l'inizio, mi porta ad immaginare il momento del risveglio, con la caratteristica sensazione di luminosità data dalla luce solare.
Inoltre, durante tutto il video, c'è un continuo gioco di luci e riflessi, contrasti e colori associati ai diversi istanti del brano in un modo che definirei semplicemente geniale.

Come catalizzatore per il paradigma indiziario da cui addurre i rapporti fra i vari eventi, ho scelto l'immagine di una ninfea, un fiore che ben rappresenta i miei 3 aggettivi.

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Utilizzo questo catalizzatore per definire i rapporti tra i 3 eventi principali: patio, casa e giardino.

Ho scelto due direzioni come matrici generative per gestire il rapporto esistente, in questo caso, tra patio, casa e giardino.
Tre direzioni che serviranno successivamente nel processo generativo per stabilire in che modo gli eventi si rapporteranno tra loro lungo queste direzioni.

IDEA PROGETTUALE: il patio è centrale e la casa si sviluppa intorno ad esso, così come i petali di una ninfea si sviluppano intorno al centro del fiore. Il giardino si sviluppa intorno alla casa, ma principalmente tra la casa ed il lago.

In base al paradigma indiziario e alle direzioni scelte, elaboro il paradigma organizzativo.

Una volta definito il paradigma organizzativo con gli ambienti principali, lo incremento di complessità, andando ad aggiungere i singoli ambienti che nel paradigma precedente ho considerato un evento unico:

CATALIZZATORE: per quanto riguarda il giardino, ho scelto come catalizzatore la foce a delta di un fiume, in quanto trovo molto interessate l'effetto che crea il fiume in questo caso: un alternarsi di terreno asciutto modellato dal fiume, che crea un effetto molto dinamico e armonico al tempo stesso.

PARADIGMA INDIZIARIO E IDEA PROGETTUALE: da tale catalizzatore ho addotto un paradigma indiziario e l'idea progettuale: un percorso che parte dalla zona anteriore del giardino, verso l'ingresso della casa, per poi dividersi man mano che si prosegue verso il lago. E' caratterizzato da una direzione principale, in cui si evidenzia il carattere armonico, e da altre ramificazioni che si sviluppano in modo dinamico.
In mezzo a questi percorsi si sviluppano altri eventi, con l'obiettivo di accentuare il carattere luminoso.

DIREZIONI: ho qui evidenziato le direzioni principali: una che va dall'ingresso della casa verso il lago, in modo ortogonale e attraversando il patio; una seconda va dal lago verso la casa, in modo curvilineo, per permettere una scoperta progressiva dell'edificio man mano che ci si avvicina.
Dalla prima alla seconda si passa costeggiando la riva del lago in modo (linea azzurra).

IPOTESI DI FORMALIZZAZIONE:

LUMINOSO:
l'obiettivo che voglio raggiungere attraverso questo aggettivo è ben rappresentato da queste immagini di Casa PE di CPVA ARQUITECTES.
Le ho prese come riferimento perchè mi ha colpito l'effetto che crea la luce in questo edificio: - l'ambiente interno risalta durante le ore di buio, e l'ambiente circostante viene illuminato dalle luci interne
- mi è parso particolarmente interessante lo spazio esterno coperto, ricavato spostando verso l'interno le vetrate, e illuminato dalle luci poste sul soffitto.
- l'ambiente interno riceve molta luce naturale durante il giorno (purtroppo non ho trovato un'immagine dal punto di vista interno durante il giorno).

COME SI BUCA: con aperture ampie, possibilmente lungo tutta la lunghezza della parete, o comunque lungo la maggior parte della parete.
Le vetrate devono essere a tutta altezza e arretrare rispetto al perimetro di almeno 1,5 - 2 metri.

Le vetrate possono anche "girare l'angolo", cioè il buco può anche riguardare due lati del volume con una soluzione di continuità:

Un'altra soluzione molto interessante che ho trovato, è quella attuata da Guidotti Architetti in Casa Grossi-Giordano:

trovo molto interessante l'apertura vetrata sul soffitto, che rende lo spazio del corridoio molto più aperto e luminoso, sembra veramente di essere all'aperto.

COME SI BUCA: praticando aperture sul soffitto in modo tale da permettere alla luce di entrare, nelle zone in cui si vuole ottenere tale effetto, prevalentemente nei corridoi.

ARMONICO:
Il riferimento che ho preso per questo aggettivo è la Casa Studio di Arcoquattro Architettura.
Ciò che mi dà l'idea di armonico, è la soluzione trovata per l'ingresso alla zona del patio: elementi verticali in legno che definiscono la soglia tra esterno e patio.
Ciò che mi pare molto interessante è il comportamento di tale soluzione in funzione della luce:
di sera, quando la zona del patio è illuminata, dall'esterno si può vedere l'interno, schermato dagli elementi verticali in legno, creando un effetto armonico e aperto nei confronti dell'interno;

dal punto di vista interno, invece, non è possibile vedere l'esterno, creando un effetto di riservatezza e intimità.

COME SI BUCA: utilizzando elementi verticali in legno a tutta altezza, di sezione piuttosto piccola, di circa 4x4 cm o di raggio 2cm se tondi. L'apertura viene effettuata "bucando" questi elementi e lasciandoli invece nella parte superiore dell'apertura, dove sono rinforzati da un elemento orizzontale della stessa sezione di quelli verticali.

DINAMICO:
il primo riferimento che utilizzo per "dinamico" è sempre un edificio di Guidotti Architetti, ed è Casa Del Curto. Mi è parso particolarmente interessante il modo in cui gira l'angolo nella parte inferiore dell'edificio (e anche in altre zone - ma non si vede in questa immagine).

COME SI GIRA L'ANGOLO: creando angoli inferiori all'angolo retto, non necessariamente in ogni angolo, ma può essere anche una sola eccezione.

Il secondo riferimento che utilizzo per "dinamico" è il Vodafone Head Office.

COME SI PIEGA: utilizzando linee spezzate, ma inclinando i muri lungo l'asse z, e successivamente, ma non è necessario, anche lungo l'asse y.

FORMALIZZAZIONE ZERO

:

parto da una prima formalizzazione dove identifico gli eventi principali, indicati come parallelepipedi, al fine di dare una dimensione ai locali, in rapporto con la griglia di congruenza definita in precedenza.

PRIMA FORMALIZZAZIONE

:

Inizio ad applicare le regole di trasformazione agli eventi: modifico il soggiorno e la cucina in modo luminoso.

Applico la stessa regola anche allo studio, dove lascio uno spazio aperto ma coperto, come nel caso del soggiorno.

Trasformo in modo armonico i servizi, utilizzando la regola definita nel progetto precedente. Applico la stessa regola ad entrambi i servizi, in modo simmetrico, ma con qualche lieve differenza.

Unisco gli eventi dando una forma all'edificio, e adattandoli alla griglia di congruità.

Ora inserisco gli eventi al piano superiore (camere e servizi), trasformandoli in modo luminoso e armonico

Rendo l'entrata del soggiorno dal patio più armonica:

Chiudo la scala e creo il corridoio, bucandolo in modo dinamico:

Trasformo l'ingresso in modo dinamico:

Infine rendo il passaggio tra soggiorno e zona esterna più armonico:

Nella vista dall'alto si può notare in che modo ho trasformato il giardino, in base alla considerazioni fatte in precedenza. (Ci sono parecchi errori grafici ma sinceramente non riesco a trovare una soluzione, non capisco perchè in questa vista succede questo...)

Lungo la direzione principale, quella che va dall'ingresso, attraversando la casa e il patio, fino al lago, ho creato due elementi in legno, un camminamento che porta all'ingresso, e una specie di pontile che dal soggiorno va verso il lago.

Lungo la seconda direzione, quella curva, ho creato un passaggio "obbligato", in quanto a destra di esso vi è la piscina, mentre a sinistra vi è una sorta di giardino secco, dove l'idea è quella di mettere piante grasse (che non ho trovato in 3d...). Di conseguenza è necessario passare lungo questa traiettoria, delimitata da tre palme.

A destra dell'edificio, verso il lago, ho creato tre laghetti, per dare l'idea di luminosità, come definito nel paradigma, mentre i vialetti sono modellati in modo dinamico. Anche l'acero posto tra lo studio e il lago ha lo scopo di rendere dinamica la vista, sia dallo studio al lago, sia viceversa.

Nella parte a destra dell'edificio verso l'ingresso, invece, ho creato una zona pavimentata in pietra, con lo scopo di essere utilizzata per i più svariati fini pratici.

Dettaglio del soggiorno:

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