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De Core Emanuele Francesco 1 locked

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La fase iniziale del I progetto si caratterizza della ricerca di un catalizzatore, catalizzatore che deve essere il motore del nostro lavoro.
Quello che ho scelto è tratto sempre da un'opera Dantesca, in questo caso è il Purgatorio.

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Il nostro compito è quindi quello di creare un'architettura che rispecchi gli aggettivi che sono scaturiti dal catalizzatore. Il primo aggettivo che ho voluto sviluppare è quello relativo all'ingresso cioè INVIDIOSO e OSCURO.
Dopo numerose riflessioni su come affrontare e sviluppare il progetto ho scelto come punto di partenza il rapporto tra luce e buio che si rifà non solo alla parte relativa all'ingresso ma anche all'opera nella sua totalità.
Ho creato, quindi, una lampada che dovesse essere situata nella parte oscura della costruzione. Ma come realizzarla?
Ho preso spunto allora da ciò che mi infonde un senso di oscurità e ciò dalle gulie del periodo gotico, un periodo storico e architettonico che è sicuramente uno dei più bui.

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Cio che mi ha colpito profondamente sono state sicuramente le sue forme appuntite ed è propio da quelle che sono partito dando vita ad un "guglia" con la punta verso il basso e affiancandola a destra e a sinistra da altre due di dimensione inferiori. Quella centrale successivamente l'ho bucata con tre fessure che fanno filtrare la luce oltre al luminoso fascio che si dirige verso l'alto.
Ma non dimentichiamo che questa lampada deve essere anche invidiosa quindi gli ho voluto togliere tutte le decorazione che appartengono alle guglie e renderla più lineare possibile propio come sono le persone che che nutrono questo sentimento, persone semplici che vogliono avere hanno gli altri, ma che loro non hanno.

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Queste caratteristiche che ho definito all'interno della realizzazione della lampada le ho volute le ho volute usare come regola nella parte di edificio che che deve suscitare gli aggettivi di invidia e oscurità.
Ho quindi inserito all'interno della forma circolare di base ed in particolare sulla fua facciate delle cavità angolose che affiancano l'ingresso centrale e che mi ricordassero le punte delle guglie...

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...ma questo non riusciva a darmi le stesse sensazioni che mi dava la lampada allora ho inserito nuove cavità anche sulla parte superiore e due piccole finestre laterali che aumentassero la sensazione di oscurità.
Sembra quasi una contraddizione inserire finestre in un ambiente per renderlo più oscuro ma secondo me non ci può essere ooscurità e viceversa.

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Successivamente mi sono occupato invece del soggiorno piano intermedio dei tre che ha le caratteristiche di LUSSURUIA e LUMINOSITA'.
La mia forma di partenza è stata la medesima di quella oscura cioè quella circolare aggiungendogli una grande vetrata e delle protuberanze morbide che si vanno a contrastare li linee rigide della parte oscura creando così una sensazione di luminosità caratterizzata dalla vetrata e di lussuria dato al contrario dalle linee morbide.

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Ho cercato ulteriormente di migliorare il piano aggiungendo una vetrata e cercando di renderle più morbide per rafforzare il concetto di lussuria.

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L'ultimo piano al contrario dei due sottostanti è caratterizzato da aggettivi completamente diversi, infatti quelli che lo contraddistinguono sono APERTO e NUOVO. Per il primo,il mio primo pensiero è stato quello di mettere un cortile interno al piano cercando di instaurare un rapporto tra interno-esterno, pubblico-privato.
Ho cercato inoltre di renderlo nuovo modificando notevolmente la sua forma che da circolare passa ad un grado di complessità maggiore avendo sviluppato una parte in modo tale che fosse più affusolata ed un'altra con grandi vetrate ad angolo con un ingresso minore che si rapportano con il contesto naturale.

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Il contesto di sviluppo è il lago Souddu in Tibet. Il motivo della mia scelta non tanto il lago ma le colline retrostanti, è infatti li che andrò a collocare l'edificio. Le motivazioni che mi portano a questa scelta sono tratte direttamente dal mio catalizzatore, il purgatorio, infatti l'intera opera è ambientata su un colle.

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Parliamo ora invece della distribuzione interna dell'abitazione.
Il primo piano è di circa 24 mq ed è adibito ad ingresso della casa.
E' un ambiente abbastanza semplice non avendo muri interni che dividono la stanza, unico elemento al suo interno è la scalinata che lo collega al piano successivo che segue, almeno in questo piano, il muro a cui è affiancata.

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La stessa scala così marginale, che si appoggia alla perete, catapulta la persona al centro del secondo piano ed in particolare nel SALOTTO, il luogo più importante di questo piano e quindi di dimensione più grande rispetto agli altri ambienti che caratterizzano queto piano.
Se il primo piano è stato voluto farlo essere semplice, questo livello è stato voluto aumentare di complessità creando una parete curva che divide l'ambiente principale da quelli che possono essere più "riservati" quali la CUCINA e il BAGNO separati a loro volta da un'altra parete.

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Tramite una seconda scalinata si accede all'ultimo piano che è stato voluto rendere ancora più complesso per creare una sorta di evoluzione dal basso verso l'alto.
Qui sono situate le camere da letto aventi forma e altezze diverse tutte collegate però dal corridoio centraleche gira attorno al giardino interno.
Caratteristica si questo piano è la presenza di un secondo ingresso, di dimensioni sicuramente ridotte rispetto al primo ma non di minore importanza essendo il ponte tra l'edificio e la matura ma anche tra privato e pubblico.

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Emanuele Francesco De Core


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