CONSCIENTIA 
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Cos'è il paradiso terrestre? Cosa sarebbe, se esistesse? Le risposte sono tante, le risposte sono troppe e discusse già da secoli. Alcune culture ne ammettono l'esistenza, e lo pongono in un luogo ultraterreno o terrestre; altre, ne confutano il concetto; altre ancora ne ammettono l'esistenza nella vita di tutti i giorni, nel qui-ed-ora. Ma qui, in questo contesto, si parla di Giardino dell'Eden e della casa di Adamo, quindi prenderò in considerazione solo la versione biblica, che tra l'altro è quella che più permea moltissimi aspetti della realtà occidentale.
Inoltre è bene focalizzarsi sull'aspetto della creazione, vista la richiesta. Com'è possibile creare un ambiente che possa essere chiamato "paradiso", rispondente alle necessità di un uomo e creato da qualcun altro - da qualcos'altro? Citando un antico testo, "Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza ... Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio". Credo che ciò che riesce a soddisfare in maniera così completa sia l'artista sia il committente (forse è meglio chiamarlo utente, in questo caso) implica una certa affinità fra le due mentalità . Quindi, ciò che ha creato Dio lo può ricreare un uomo.
Sempre citando la Bibbia, "Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio» ... Poi Dio il Signore disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi ...»". L'ambiente che voglio andare a riprodurre è dunque un ambiente a misura d'uomo, e non avrà una locazione specifica: non sarà posto in cielo, in terra o all'inferno. Sarà un ambiente decontestualizzato da qualsiasi luogo fisico, anche perché l'unico riferimento biblico sull'ubicazione dell'Eden è che si trova "a oriente"; troppo impreciso, troppo vago. Verrà inoltre utilizzato il dualismo fra Dio e Uomo per quanto concerne il percorso metaforico da quest'ultimo al primo.
Proseguendo, quale strumento migliore dei frattali per la creazione della natura in questo contesto? Tale logica, esposta anche in progetti di morfogenesi di contesti naturali, di cui abbiamo un autorevole esempio nell'immagine di cui sopra, pare congiungersi perfettamente alle necessità compositive. Moltissimi elementi naturali rivelano una struttura geometrica assimilabile in maniera sorprendente alla logica frattale; ecco giusto alcuni esempi:
Il broccolo e la felce sono due dei frattali più riusciti in natura; altri alberi "geometrici", creati con logiche simili tramite appositi softwares, sono sorprendentemente vicini alle forme reali; ora, ammettendo che Dio non gioca a dadi con l'universo (ignorando la celebre smentita dell'esimio Hawking), egli potrebbe aver benissimo usato trasformazioni scientifiche regolari: volendo assimilare l'uomo al creatore, utilizzeremmo quindi gli stessi strumenti creativi.
Partiamo dal catalizzatore: ho scelto questo frammento del celeberrimo affresco michelangiolesco come simbolo di carica emotiva e tentativo di unione, ma anche di tensione e approccio all'elevazione spirituale.
Da qui, ho generato il primo paradigma:
In seguito, ho aumentato la complessità del paradigma, aggiungendovi due eventi secondari e connettendoli con gli altri:
Dopodiché ho studiato la possibile conformazione del giardino dell'Eden; il punto di partenza è stato una circonferenza (disegnata in rosso), e gli eventi secondari all'interno del giardino sono stati modulati da trasformazioni regolari di questa forma originaria; anche l'albero è stato posto al cento del giardino secondo una precisa struttura geometrica:
Posso quindi determinare la conformazione del giardino dell'Eden e i suoi componenti fondamentali:
Inoltre, posso ora connettere i tre eventi di maggior rilevanza (la casa, l'albero e l'uscita) tramite dei percorsi (o connessioni fisiche), che avranno i caratteri già descritti nel secondo paradigma; nell'ultima immagine inoltre connetto gli eventi tramite una struttura frattale di carattere meccanico, che determinerà la posizione degli altri alberi nel giardino:
Cominciamo a definire e approfondire i singoli eventi:
L'albero della conoscenza è generato prendendo come spunto il riferimento biblico del fiume che scorre nell'Eden e uscitone si dirama in quattro emissari: la regola di trasformazione alla base di questo frattale biomorfo è la seguente: preso un cilindro di altezza a e raggio a/10, creiamo altri 4 cilindri ai quattro quadranti della circonferenza superiore e incliniamoli di 30° rispetto all'asse Z (relativo alla base del cilindro) e di 30° in senso antiorario rispetto al piano contenente la circonferenza del cilindro di partenza. Questa iterazione è ripetuta, visto che siamo in tema, per sette volte, il che genera tra l'altro una forma accettabilmente vegetaloide.
Gli altri alberi sono generati in maniera analoga, con alcune variazioni: preso un cilindro di altezza a e raggio a/10, creiamo altri 3 cilindri (lo spunto è questa volta quello della Trinità , che rappresenta Dio nella sua completezza e interezza, e che quindi simboleggia adeguatamente lo strumento per giungere ad una conoscenza divina...), cilindri posti ai vertici di un ipotetico triangolo isoscele inscritto nella circonferenza superiore e incliniamoli di 30° rispetto all'asse Z (relativo alla base del cilindro).
L'evento della casa di Adamo è definito invece dalla seguente regola operativa, cui ho associato il carattere invisibile:
L'uscita, invece, ha una struttura più semplice, governata anch'essa da una elementare trasformazione frattale: preso un oggetto, lo si scala di un fattore di 0,9 rispetto al suo baricentro, dopodiché si trasla la forma ottenuta lungo un asse a piacere di una misura x, dove x è 1/2 della profondità totale dell'oggetto lungo l'asse di spostamento. La forma inizialmente scelta è un arco, che mira a richiamare la monumentalità di un evento quale l'uscita dal paradiso terrestre, ottenuto da una forma torica tranciata a metà , e il risultato di sei operazioni utilizzando questa logica è il seguente:
Le connessioni fra gli eventi sono sempre definite da scripts, da formule matematiche, ma rispondono a due esigenze di relazione distinte: la prima connessione, il primo percorso, è incentrato sul vuoto, sulla semplicità nel raggiungere l'albero della conoscenza da parte di Adamo, un percorso senza ostacoli che guida in quell'unica direzione; il secondo sentiero è invece più tortuoso, sinuoso, cosa che identifica la serie di conseguenze (catastrofiche o meno) del superamento dell'ignoranza, della presa del frutto; il carattere di invisibile è dovuto al fatto che tali serie di conseguenze erano celate alla conoscenza, e alla vista.
Infine, ho definito i caratteri delle altre parti del giardino, vale a dire il prato, le montagne e l'abisso oltre l'uscita, sempre con caratteri matematici; le immagini sono seguite dai codici che le hanno generate:
Ovviamente, a ogni script descritto finora possono essere aggiunte delle variabili moltiplicative in vari punti per modificarne in parte la resa generale e ottenere nuovi codici utilizzabili, nuove variazioni sul tema, come nel caso delle montagne prima visto.
A questo punto, definita la struttura del giardino e posta l'attenzione sui singoli eventi e sul loro sviluppo, voglio definire un incremento di complessità , andando a conformare la casa di Adamo, e utilizzando per la definizione della sua pianta le stesse regole di trasformazione utilizzate nel giardino, una sorta di frattalizzazione delle regole stesse che passano così ad essere applicate da una scala ad un'altra. Di seguito sono riportati i passaggi che definiscono la suddivisione degli ambienti (suddivisione questa teorica; non ho ipotizzato pareti all'interno della casa di Adamo, in quanto non credo che il "committente" ne abbia una reale necessità ...):
Questa è la forma di base generata dal relativo script: ora operiamo successive trasformazioni per definire la struttura interna:
Terminati questi passaggi, andiamo a osservare le destinazioni d'uso degli ambienti interessati:
La casa di Adamo è in questo modo connessa profondamente all'ambiente circostante grazie alla condivisione delle regole di trasformazione che li hanno conformati.
Alla fine di questo passaggio, genero alcune viste prospettiche sul risultato ottenuto:
Dulcis in fundo, pianta e prospetto del ricavato:
Vorrei, infine, concentrarmi su un ulteriore aumento di complessità , generando alcuni dettagli, per mostrare come il processo generativo sia tutt'altro che terminato e che anzi può proseguire indefinitamente, utilizzando le stesse regole già adoperate o aggiungendone altre.
Cominciamo dalla porta d'ingresso; qui il discorso è relativamente semplice, avendo già l'importante riferimento dell'arco monumentale nel giardino. Riutilizzerò la stessa regola e ne aggiungerò un'altra per la forma dell'apertura:
Ciò che otteniamo operando entrambe queste trasformazioni è la seguente forma:
In ultimis, ecco un altro dettaglio: la maniglia della porta d'ingresso, modellata grazie alla regola frattale con la quale ho disposto gli alberi nel giardino
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